Fincantieri coglie l’onda della difesa, l’utile tornerà nel 2025
Presentato il nuovo piano industriale dall’ad Folgiero
di Redazione Finanza
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I punti chiave
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Fincantieri presenta al mercato il piano di indirizzo strategico e i target finanziari del piano industriale, approvato il 15 dicembre scorso e conferma il ritorno all’utile nel 2025. Sono stati inoltre stabiliti i target finanziari di breve termine: ricavi a 7,6 mld nel 2023, 8 mld nel 2024 per salire a 8,8 e 9,8 mld nel 2025 e 2027.
L’ebitda margin è stimato al 5% circa quest’anno e in progressione al 6% circa il prossimo anno, al 7% circa nel 2024 e all’8% circa nel 2027. Confermati i 5 pilastri strategici del gruppo: concentrazione sul core business della cantieristica cruise, difesa e offshore, mitigazione dei rischi, attenzione alla gestione dei costi e l'ottimizzazione delle dinamiche di cassa, commitment industriale alla strategia di sostenibilità, sviluppo di un'offerta di servizi life cycle management, ed evoluzione delle competenze di integratore di piattaforma.
I target finanziari prevedono un rapporto pfn/ebitda nel 2023 di 7-7,5 volte, che scende a 6-7 volte nel 2024, 4,5-5,5 volte, 2,5-3,5 volte nel 2027. Il capex passa dai 300 mln circa del 2023, ai 250 mln circa del prossimo anno, per scendere a 230 mln nel 2025 e 200 mln circa nel 2027.
L’area shipbuilding
Il piano declina poi i target per le singole divisioni. Per il settore Shipbuilding si prevedono ricavi stabili nel cruise grazie al solido backlog (3,8-4,2 miliardi nel 2023; 3,6-4 miliardi nel 2024; 3,8-4,2 miliardi nel 2025), che evidenzia la ripresa degli ordini già nel 2022, alla luce della ripresa del turismo, con una chiara preferenza verso le crociere e l'ingresso di nuovi operatori nel settore delle navi extra lusso.
La difesa
Previsti ricavi in crescita per il settore della difesa trainati da programmi di svecchiamento e ampliamento della flotta della Marina Militare Italiana, della US Navy, e dallo sviluppo di nuovi progetti in mercati esteri accessibili (2-2,2 miliardi nel 2023, 2,1-2,4 mld 2024 e 2,5 - 2,7 nel 2025). L’ebitda margin del settore shipbuilding è visto in aumento graduale fino al 7% nel 2025, grazie a un maggiore contributo del settore Militare e alle iniziative sull'eccellenza industriale e sul contenimento costi, e in linea con il margine medio raggiunto tra il 2018 e 2022 (circa 5,5% nel 2023, 6% nel 2024 e 6,5% nel 2025).
Il settore Offshore
Per il settore Offshore si prevedono ricavi in forte crescita «testimoniando l'efficace strategia di riposizionamento di Vard nella costruzione di navi specializzate per il settore eolico offshore, superando 1,2 miliardi di ricavi nel 2025 (0,9-1 nel 2023). Ebitda margin visto in aumento graduale dal 5% del 2023 fino al 6,5% nel 2025 avvicinandosi ai margini del settore Shipbuilding.
I sistemi
Infine, nel settore Sistemi, Componenti e Servizi si prevedono ricavi da 1,1-1,2 miliardi del 2023 a 1,4-1,5 del 2025 e un ebitda margin dal 5% del 2023 al 7% del 2025. Per il segmento Infrastrutture ricavi sostanzialmente stabili intorno a 0,6 miliardi con un margine ebitda in graduale crescita al 3,5% nel 2025 e per il segmento Meccatronica ed Elettronica ricavi in forte aumento fino a 0,8 miliardi nel 2025, in larga misura a supporto del business dello Shipbuilding, e con un ebitda margin in graduale aumento al 9%.
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