Fincantieri vivace dopo i conti, poi si spegne sul finale. Analisti confermano stime
I risultati della società nel terzo trimestre dell’anno si sono attestati «sostanzialmente in linea» con le stime degli analisti, con numeri «leggermente inferiori» a livello operativo per effetto di un minor fatturato, a fronte di margini leggermente superiori alle attese
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(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - In luce Fincantieri alla Borsa di Milano dopo la diffusione dei conti trimestrali, anche se nella seconda parte di seduta perde terreno fino a chiudere in territorio negativo. I risultati della società nel terzo trimestre dell’anno si sono attestati «sostanzialmente in linea» con le stime degli analisti, con numeri «leggermente inferiori» a livello operativo per effetto di un minor fatturato, a fronte di margini leggermente superiori alle attese. Per gli analisti, il delta rispetto alle aspettative è «integralmente spiegato dalla divisione Shipbuilding», che ha riportato un fatturato sotto le attese, mentre i margini rimangono sopra il 5%.
Nel periodo tra luglio e settembre, i ricavi sono risultati in calo del 5% rispetto allo stesso periodo 2022 a 1,714 milioni di euro (lievemente inferiori alle attese che erano per 1,884 milioni), quando nei nove mesi risultano in aumento dell'1,3% a 5,383 miliardi di euro. L’Ebitda adjusted nel terzo trimestre è cresciuto dell’11% a 91 milioni, mentre l’Ebitda adjusted margin è stato pari al 5.3% (4.5% nello stesso periodo del 2022). Al 30 settembre la posizione finanziaria netta è negativa per 2,705 miliardi, «in linea – comunica la società - con l'andamento previsto per fine 2023».
Secondo Banca Akros, la pfn a fine esercizio dovrebbe restare sui livelli del 2022 (pari a -2,531 milioni ndr), «grazie alla dinamica delle crociere e all'assorbimento di cassa di alcune navi Offshore e progetti infrastrutturali che saranno consegnati all'inizio del 2024».Contestualmente, la società ha confermato le guidance sul 2023 che vedono ricavi attesi a 7,6 miliardi (leggermente maggiori rispetto alle stime di Equita di 7,56 miliardi), e un Ebitda adjusted margin al 5% (per Equita al 5,2%). A livello divisionale, esclusa la performance del comparto Shipbuilding, sono state in linea con le attese sia la divisione ES&S, che ha visto un «buon recupero di profittabilità, anche guidato dal recupero del Polo Infrastrutture sopra break-even nel terzo trimestre», sia Offshore, che conferma il sequenziale miglioramento della divisione con margini che superano il 5%.
Nel corso della call con gli analisti, l’amministratore delegato Pierroberto Folgiero ha commentato il nuovo memorandum of understanding siglato con Leonardo per la collaborazione nel settore subacqueo, ribadendo che Fincantieri vuole essere «la locomotiva di questa nuova catena di fornitura» che sarà fatta «di istituzioni ma anche di clienti non istituzionali, cioè di tutte le aziende coinvolte in questo dominio non solo da una prospettiva militare ma anche civile». Il memorandum con Leonardo, ha specificato, «indica l'intenzione di creare una task force stabile per mettere a fattor comune le competenze che abbiamo nel settore subacqueo guidate principalmente dalle conoscenze che ha Fincantieri nei sottomarini», ricordando che «l’ecosistema» comprende anche l'elettronica e le telecomunicazioni e che ha un terzo soggetto importante nella Marina Militare.
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