ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa sentenza

Finisce in carcere il preside che abusa dell’alunno

La Corte di Cassazione interviene sulla vicenda che ha coinvolto un dirigente scolastico che ha sfruttato la propria posizione nei confronti di un alunno

di Pietro Alessio Palumbo

(IMAGOECONOMICA)

2' di lettura

Rischia anni di carcere il dirigente scolastico che abusando della propria posizione di supremazia ovvero del proprio ruolo istituzionale persuade un alunno a compiere atti sessuali con lui. Nella vicenda trattata dalla Corte di Cassazione (sentenza 16349/2023) l'imputato era stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione perché, abusando dei poteri connessi alla propria funzione di dirigente scolastico, aveva compiuto ripetutamente atti sessuali con un alunno sia all'interno del proprio ufficio di dirigente scolastico, sia, in un'occasione, presso la propria abitazione, ove conduceva il ragazzo, dopo averlo fatto uscire da scuola col pretesto di farlo partecipare ad un'attività didattica in altra sede.

La Suprema Corte

La Suprema Corte ha posto in evidenza che in tali circostanze deve considerarsi palese l'uso strumentale della posizione di dirigente scolastico; condizione che determina una imprescindibile soggezione del minore. In queste situazioni la nozione di abuso di potere postula che l'agente abbia ottenuto il consenso della vittima al compimento di atti sessuali mediante l'uso distorto dei poteri di direttiva e di comando connessi alla sua posizione di preminenza. Dal che la legge penale punisce con la reclusione fino a quattro anni chiunque compia atti sessuali con persona minore, abusando della fiducia riscossa presso il minore stesso o dell'autorità o dell'influenza esercitata sullo stesso in ragione della propria qualità o dell'ufficio ricoperto.

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Il ruolo

Il ruolo medesimo di dirigente scolastico comporta una responsabilità di natura contrattuale nei confronti degli allievi che si caratterizza per l'esistenza di un obbligo di vigilanza e protezione connesso alla funzione educativa, con consequenziale, e speculare, senso di affidamento da parte dei minori. La funzione direttiva nell'istituto scolastico racchiude in sé le funzioni di cura, di vigilanza e di educazione, ecco perché l'alunno minore ha evidentemente un atteggiamento di innocente fiducia per questa figura istituzionale.

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