Finlandia, vincono i Conservatori di Orpo. Marin ammette la sconfitta
La Coalizione nazionale ha vinto le elezioni e il loro leader Orpo è il premier in pectore. Terzi i Socialdemocratici di Marin, alle spalle dei populisti
di Michele Pignatelli
2' di lettura
I conservatori della Coalizione nazionale hanno vinto le elezioni politiche in Finlandia e il loro leader, Petteri Orpo, sarà con tutta probabilità il prossimo premier, raccogliendo il testimone da Sanna Marin, il cui partito socialdemocratico si è piazzato soltanto terzo, alle spalle del movimento populista dei Finlandesi di Riikka Purra.
A scrutinio ultimato, la Coalizione nazionale ha ottenuto il 20,8% dei voti e 48 seggi sui 200 del Parlamento, i Finlandesi il 20,1% (46), i socialdemocratici il 19,9% (43). Tutti e tre guadagnano rispetto alle elezioni del 2019, i partiti di centrosinistra che componevano l’attuale coalizione di governo subiscono invece perdite.
«È una grande vittoria – ha dichiarato Orpo -, abbiamo ottenuto il mandato dal popolo finlandese e negozieremo per formare un governo». E la premier Marin ha ammesso la sconfitta. Sebbene già i sondaggi vedessero la Coalizione nazionale favorita, il successo – pur con distanze minime – è un po’ più ampio delle aspettative.
In Finlandia è tradizione che il partito più votato sia il primo a cercare di formare un governo e normalmente esprime il primo ministro; i conservatori di Orpo, inoltre, sono il partito che ha più margini di manovra per formare un governo, non avendo escluso nessun tipo di alleanza, compresa quella con i Finlandesi, bocciata invece dalla maggior parte degli altri movimenti, a cominciare dai Socialdemocratici, con la premier Marin che in un dibattito aveva definito alcune loro posizioni in materia di immigrazione e minoranze «apertamente razziste».
Con il debito finlandese salito oltre il 70% del Pil (percentuale alta a confronto con i Paesi nordici) e l’economia stagnante e l’inflazione all’8,8%, la Coalizione nazionale ha incentrato la sua campagna elettorale sulla necessità di tagli alla spesa pubblica, accusando la premier Marin di aver eroso la resilienza economica della Finlandia.
La giovane premier, forte di una notevole popolarità (forse persino maggiore all’estero che in patria), ha permesso al partito di incrementare i voti rispetto al 2019 e ha contenuto i danni, senza tuttavia riuscire a evitare la sconfitta annunciata. I Socialdemocratici potrebbero restare al governo in un’ipotetica grande coalizione con i conservatori ma i due partiti dovrebbero appianare le divergenze economiche, visto che per ridurre il debito Marin al posto dei tagli ha proposto aumenti delle tasse e misure per l’occupazione. I due partiti condividono invece un’ambiziosa agenda climatica.
Terzo incomodo e possibile junior partner di Orpo (un po’ sul modello di quanto è accaduto in Svezia) potrebbero però anche essere i Finlandesi di Riikka Purra che, pur migliorando a loro volta il risultato del 2019, hanno fallito l’obiettivo storico di vincere le elezioni. Con la Coalizione nazionale il partito populista condivide una ricetta economica di tagli alla spesa pubblica, ma non la stretta sull’immigrazione, suo cavallo di battaglia, mentre i conservatori di Orpo, partito pro business, chiedono di aprire a più lavoratori stranieri per far fronte alla carenza di manodopera. Posizioni diverse anche sul clima.
I negoziati per la formazione del governo inizieranno dopo l’elezione dello speaker del Parlamento, il 12 aprile, e potrebbero richiedere settimane se non mesi. Occorrerà mettere insieme una coalizione con almeno 101 deputati su 200. «I colloqui - ha messo le mani avanti Orpo - saranno piuttosto difficili».
loading...