Firenze, la Biennale dell'antiquariato si rinnova
di Stefano Cosenz
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La Biennale dell'antiquariato di Firenze è ormai arrivata alla sua 30a edizione. Si svolgerà come sempre a Palazzo Corsini, dal 23 settembre al 1° ottobre con la partecipazione di oltre 80 gallerie italiane e straniere che esporranno oltre 3mila opere di tutte le epoche della storia dell'arte, fino agli anni ottanta del XX secolo. La tendenza, ormai, di tutte le manifestazioni internazionali del settore è di proporre opere diversissime tra loro capaci di “dialogare” nello stesso ambiente, per venire incontro a un collezionismo eclettico che spazia dall'archeologia all'arte contemporanea.
Tutti gli organizzatori, in primis il Segreteraio Generale della Biennale Fabrizio Moretti, stanno lavorando per rendere la Biennale di Firenze la più bella che si svolge in Italia, una fiera capace rappresentare la nostra eccellenza e di accogliere visitatori e collezionisti da ogni parte del mondo. Lo stesso Palazzo Corsini si presenterà a nuovo con un allestimento originale affidato quest'anno a Matteo Corvino, noto interior designer e scenografo veneziano: un soffitto in vetro per il percorso centrale metterà maggiormente in luce le architetture seicentesche del Palazzo, mentre dalla terrazza sull'Arno si potrà ammirare la ricostruzione di un giardino pensile all'italiana.
Opere pittoriche museali in vendita alla Biennale. Non solo galleristi italiani, ma anche internazionali, proporranno opere pittoriche dei nostri Maestri che hanno un mercato internazionale. Fabrizio Moretti che oltre alla sua storica galleria fiorentina a Piazza Ottaviani, ha aperto a Londra e di recente a Montecarlo, da sempre specialista tra i più influenti nel mondo di pittura antica italiana proporrà una delle più importanti tavole di Andrea Bonaiuti, attivo a Firenze dal 1345-50, Santo Vescovo, San Bartolomeo (nel trilobo superiore Profeta), 157 x 75 cm, laterale di sinistra del polittico custodito al Museo tedesco di Altenburg (la parte centrale è dispersa o non ancora identificata). L'eccellenza delle proposte nella prossima Biennale fiorentina è confermata da Colnaghi la celebre galleria londinese già ben nota per i record di vendita ottenuti al Tefaf di Maastrischt: un capolavoro di Tiziano Vecellio e della sua bottega, Agonia nel Giardino di Gethsemane, un olio su tela 201 x 168 cm, riscoperto in una collezione privata, appartenente alla tarda produzione del maestro veneziano e dei suoi allievi e già presente, con due composizioni quasi identiche, all'Escorial e al Museo del Prado di Madrid sarà proposto per oltre 3 milioni di dollari. Altro importante dealer internazionale specializzato nell'antica pittura italiana, e di nazionalità italiana pur residente a Parigi con galleria a rue du Faubourg St Honoré, è Giovanni Sarti: un olio su tavola del 1568-70, 85 x 63,5 cm, di uno dei più importanti ritrattisti fiorentini dell'epoca, Santi di Tito, Ritratto di giovane uomo con lettera, opera caratterizzata da forte naturalismo e semplicità, chiave del successo della ritrattistica di questo artista presso i grandi mecenati fiorentini è proposto a 120mila euro. Sulla ritrattistica, settore tra i più ambiti del mercato internazionale, punta pure Cesare Lampronti con galleria a Roma e a Londra, con un olio su carta intelata di Annibale Carracci del XVI secolo, Testa di uomo anziano barbuto, 41 x 28,5 cm, di grandissima qualità espressiva (proposto per 500mila euro). Altro tema iconico della Galleria Lampronti è il vedutismo del Settecento, questa volta rappresentato da un olio su tela di Gaspar Van Wittel, detto il Vanvitelli, Roma, Piazza Navona con il Palazzo Pamphili, 60 x 108 cm, quotato 1 milione di euro. Anche la galleria Piva & C. di Milano punta sul vedutismo: una rara coppia di vedute veneziane del 1740-45 di Francesco Albotto, San Giorgio Maggiore verso il bacino di San Marco e l'Arsenale, 62,8 x 97,2 cm ciascuno, proposta per 180mila euro, proveniente dalla collezione veneziana di Carlo Du Bois: Francesco Albotto si riallaccia all'insegnamento del suo maestro Michele Marieschi, ma alleggerendo la gamma cromatica e facendo un uso più disinvolto della prospettiva raggiunge effetti di minor rigore e maggiore immediatezza. Ancora un ritratto, quello di Vincenzo Camuccini, olio su tela 63 x 48 cm, Ritratto di Lucia Migliaccio, principessa di Partanna e duchessa di Floridia, proposto da Fabio Massimo Megna di Roma intorno ai 50mila euro: si tratta del bozzetto per il grande ritratto commissionato da re Ferdinando I a Vincenzo Camuccini insieme al proprio, oggi conservato a Napoli nel Museo nazionale della ceramica Duca di Martina. Di un altro Carracci, cugino di Annibale, Ludovico Carracci, è un olio su rame 49,6 x 42,7 cm in ottime condizioni di conservazione, La flagellazione di Cristo del 1605-1610, proposto da Cantore Galleria Antiquaria di Modena per 140mila euro. Come ha spiegato Pietro Cantore ad ArtEconomy24: “Ludovico Carracci è il più importante autore della scuola bolognese, tra gli innovatori della pittura italiana in senso seicentesco e quindi moderno. La scelta del rame come supporto ne esalta la preziosità, accentuata dall'ambientazione notturna, dove il brillare della fiaccola e quello lontano della luna creano un'inconsueta atmosfera sospesa”. Sempre ambite le antiche nature morte: Giacometti Old Master Paintings di Roma ne proporrà una del napoletano Giuseppe Recco, Fette d'anguria in un vassoio d'argento, una caraffa di Murano e tre rose, olio su tela 55 x 68,5 cm del 1655-1660 a un prezzo inferiore a 100mila euro. La stessa Galleria proporrà al di sopra dei 100mila euro un'Adorazione dei Pastori del fiorentino Cesare Dandini, olio su tela in ottagono 123 x 92 cm del 1640-45: l'opera faceva parte di una serie di dipinti, tutti con la stessa cornice, realizzati da diversi pittori fiorentini per la Compagnia di San Benedetto Bianco, una confraternita caritatevole con sede nel quartiere di Oltrarno, alcuni dei quali si conservano ancora oggi presso il Seminario Arcivescovile del Cestello.
Gli antichi Cani di una razza estinta. Cresce la richiesta per le antiche sculture: Giovanni Pratesi Antiquario di Firenze proporrà due sculture in pietra serena raffiguranti Cani (i cosiddetti “Bullenbeisser”, razza estinta nel XIX sec.) del 1620 alti 99 cm. commissionati dal Granduca Cosimo II a Romolo Ferrucci considerato l'animalier più importante della Firenze a cavallo tra il XVI e XVII secolo (150mila euro). Antichità Alberto Di Castro di Roma esporrà due modelli in legno intagliato 16 x 21 cm, 15 x 21,8 cm del 1783.1785 di Luigi Valadier per la realizzazione di un fregio per campana in bronzo della Basilica di San Pietro, proposti assieme d un disegno preparatorio 200 x 205 cm in matita e inchiostro marrone per 50mila euro. Nel settore degli antichi arredi, ambito unicamente per pezzi rari di grande qualità, Piva & C. di Milano proporrà una scrivania veneziana del XVIII secolo con cassetti a tiretti su entrambi i lati, interamente lastronata in bois de rose, 208x113 cm, alta 85 cm (intorno a 100mila euro). Mirco Cattai Fine Art & Antique Rugs di Milano, specialista in tappeti antichi, presenterà una serie di tappeti “Transilvania” dell'Anatolia centrale del XVII secolo, tra cui un esemplare molto raro a doppia nicchia, con motivo a Vasi e bordura a Rosette, molto simile a un esemplare custodito nella Chiesa Nera a Brasov in Romania, ora diventato museo (sotto i 100mila euro).
Riscoperta del Novecento. Il Novecento è proposto da Antonacci Lapiccirella Fine Art di Roma con una selezione di opere di un'importante collezione romana: di Edita Broglio, artista lettone che giovanissima si recò prima a Parigi (nel 1910) e poi in Italia, a Firenze e infine a Roma ove si sarebbe introdotta nell'ambiente artistico della capitale, nel 1935 aperto un atelier assieme al marito Mario Broglio e si sarebbe dedicata all'elaborazione della rivista “Valori Plastici” e allo studio della pittura antica.. Dopo la morte del marito Edita nel 1956 vive una seconda giovinezza pittorica e dipinge magistralmente “Le quattro ore del giorno”, una serie quattro oli su tavola che raffigurano lo stesso scorcio di “Lerici preso all'Alba, Mezzogiorno”. “Tramonto” e “Notte” (64 x 49 cm ciascuno) proposta da Lapiccirella per 120mila euro. Da Paolo Antonacci Antichità di Roma uno straordinario dipinto di Plinio Nomellini, “Primavera Fiorentina”, 115 x 158 cm, esposto alla Biennale di Venezia del 1922 e conservato da sempre in una collezione tedesca, raffigurante i tre figli dell'artista livornese in un giardino fiorito, valutato oltre 200mila euro. Il dipinto mostra l'abilità di Nomellini, tra i “Divisionisti” italiani più apprezzati del Novecento nell'uso del colore e ricreazione della natura stessa sulla tela. Non mancheranno in Biennale i grandi Maestri italiani del XX secolo, in primis Lucio Fontana, di cui la Galleria TornabuoniArte di Firenze proporrà un'iconica e storica opera del 1956, “Concetto spaziale”, pastello grasso, vetri, buchi su velluto su masonite, 97 x 67 cm, per una cifra intorno ai 3,6 milioni di euro.
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