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Firenze, Pandolfini propone opere del Rinascimento e notificate in asta a settembre

di Stefano Cosenz

5' di lettura

In concomitanza con la 30a edizione della Biennale dell'Antiquariato a Palazzo Corsini, Pandolfini www.pandolfini.it organizzerà a Firenze il 28 settembre nella sua sede a Palazzo Ramirez-Montalvo due prestigiose aste dedicate ad opere di antiquariato e non solo. Il primo catalogo selezionerà nei vari settori dell'antiquariato le opere più appetibili per il collezionismo internazionale, dal Rinascimento al XIX secolo, mentre il secondo catalogo metterà in luce opere che per il loro grande prestigio artistico e provenienza sono state “notificate” dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e incluse in importanti collezioni private o istituzionali in Italia.

Un'asta di capolavori che attende nuovi record. La vendita che ha avuto il suo esordio nel 2014 è dedicata ai “Capolavori da Collezioni Italiane”: raccoglie pochi lotti selezionati con estrema cura da parte dei vari dipartimenti. Si ricorda il grande successo ottenuto nel 2014 dal Vaso Qing, che rappresenta tuttora il prezzo più alto pagato per un'opera d'arte in Italia (7,5 milioni di euro) e dei numerosi record di artisti come Jacopo Vignali, Medardo Rosso, Lodovico Caselli e Bernardo Cavallino o di opere come il raro Libro d'Ore alla maniera di Tours del 1500-1508, o l'altorilievo di Matteo Cividali ora custoditi in musei italiani e non e collezioni internazionali. Tra le opere di prestigio proposte ora in catalogo, spicca un olio su tela, Apollo e Marsia, dipinto da Luca Giordano nel 1660, un capolavoro dell'artista napoletano di epoca giovanile che torna sul mercato dopo la sua comparsa in asta a Londra nel 1988 (venduta per 60.500 sterline). È un'opera di cui è difficile ricostruire le passate appartenenze e i suoi spostamenti tra Parigi e Londra (stima a richiesta). Di Ruggero Panerai, celebre artista a cavallo tra il XIX e il XX secolo, allievo dell'Accademia di Belle arti di Firenze che frequentò tra il 1877 e il 1881, in particolare del maestro Giovanni Fattori, è stato selezionato un olio su tela che rappresentano uno spaccato di vita fiorentina, Ritorno dalle corse alle cascine (stima 150-200mila euro). Il dipartimento di libri antichi, sulla scia del successo ottenuto sul mercato internazionale dalle antiche prime edizioni, proporrà la prima rara edizione del volume “De Archtectura Libri Dece Traducti de Latino in Vulgare Affigurati” di Vitruvio, edito in Como nel 1521 da Gottardo da Ponte con splendido apparato illustrativo, appartenuto al bibliofilo e filantropo svizzero Sergio Colombi (stima 10-15mila euro). Nel settore degli antichi arredi di alta qualità, un trumeau veneziano lastronato in noce e radica di noce di metà Settecento, con specchi incisi, in legno scolpito e dorato, opera indubbiamente di eccelsa ebanisteria veneziana è proposto con una stima di 100-150mila euro. Sempre ambite dal mercato internazionale le antiche maioliche rinascimentali: un piatto rinascimentale in maiolica di Francesco Xanto Avelli del 1537 raffigurante La morte dei Proci ha stima 70-100mila euro, mentre con la stessa stima è proposta una Coppa faentina della prima metà del XVI secolo attribuita a Baldassare Manara. Non poteva mancare un'importante proposta nel settore della numismatica, oggi in particolare crescita finanziaria per le monete d'oro antiche e classiche, ovvero per l'intera epoca che corre dalla Grecia e dall'Impero Romano fino agli aurei dei Savoia: uno dei soli tre esemplari esistenti di una moneta in oro “Scudo Quadruplo” coniata per volere di Ferdinando I de' Medici nel 1591 (il secondo esemplare custodito nel Museo Nazionale del Bargello di Firenze www.museodelbargello.it, e il terzo ex collezione Vittorio Emanuele III nel Museo Nazionale Romano). Dei 1260 pezzi tirati, la sua estrema rarità dipende dal fatto che la maggior parte dei pezzi in circolazione venne ritirata e fusa in nuove coniazioni: l'esemplare offerto ha stima 40-60mila euro. Opera particolarmente ambita dai collezionisti di vestigia napoleoniche (in particolare francesi) è una scultura in avorio con incastonate pietre colorate che raffigura Napoleone Bonaparte in veste d'imperatore ed eseguita nel 1805-1810: sul mantello decorato da api cui poggia il collare di Gran Maestro della Legion d'Onore (ordine creato da Napoleone nel 1802), mentre nella mano destra tiene lo scettro sormontato dall'aquila simbolo sia dell'impero Romano sia di Carlo Magno. Ha stima 40-60mila euro. Tra queste icone del collezionismo, spicca pure uno status symbol contemporaneo, uno dei più ricercati cronografi, un Rolex Cosmograph Daytona con quadrante “Paul Newman Panda” del 1970, con stima 100-150mila euro.
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La rivincita delle opere notificate. La seconda asta sarà dedicata a capolavori artistici che per la loro particolare importanza sono stati “vincolati” dal MiBact: si tratta di una nuova iniziativa di Pandolfini che si propone di mostrare al pubblico dei collezionisti italiani, privati e istituzionali, ma anche agli stranieri “residenti in Italia” la possibilità di entrare in possesso di opere di grande importanza, attribuzioni certe e riconosciute di particolare rilievo per la storia dell'arte italiana, più semplicemente di custodire tra le proprie mura un'opera da museo. Come ha spiegato Pietro De Bernardi, ad della società, “abbiamo notato che negli ultimi anni le opere notificate hanno ottenuto sul mercato un sempre crescente apprezzamento data la loro indiscutibile qualità e importanza. Ricordiamo ad esempio che nel 2006 a tre dipinti del Tiepolo fu apposto il vincolo addirittura in fase d'esposizione, ciononostante furono venduti per 5,9 milioni di euro contro i 5-7 milioni di una stima che non poteva certo prevedere la successiva notifica. Lo scorso anno inoltre, in una delle nostre vendite, un dipinto notificato di Antonio Puccinelli (artista considerato come precursore dei Macchiaioli) da una stima di catalogo di 10-15mila euro è stato aggiudicato a 149.400, a dimostrazione come la parola notifica non debba intimorire, ma rappresentare un certificato di garanzia assoluta”. Tra i capolavori proposti nella vendita di Pandolfini, un Polittico di Taddeo di Bartolo costituito da otto tavole databili al 1418 e raffiguranti San Pietro Martire, Santo Domenicano, Santo Vescovo, San Luca, San Matteo, Santo Vescovo, Santo Stefano e San Tomaso d'Aquino, che assieme ad altri pannelli raffiguranti la Madonna col Bambino e quattro Santi a figura intera oggi conservati in importanti Musei americani furono smembrati nel XIX secolo da un unico polittico conservato nella Chiesa di San Domenico a Gubbio, ha stima 150-200mila euro. Una splendida tempera su tavola realizzata da Piero di Cosimo nel 1500-1505 e appartenuta alla collezione privata di Maria Callas, Tritoni e Nereidi, con Satiri e Ittiocentauro, ha stima 130-160mila euro: la tavola assieme al suo pendant, oggi a Washington, costituiva il complesso decorativo eseguito dall'artista nella dimora dei Vespucci, una delle più importanti famiglie nobiliari fiorentine. Per gli appassionati della pittura caravaggesca, sarà proposto Allegoria dell'estate, un bel dipinto di grandi dimensioni del XVII secolo di Nicolas Régnier (artista scomparso a Venezia), con stima 80-120mila euro.

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