Scontrini e ricevute: la pace fiscale concede una sanatoria con sconto sulle sanzioni
La sanatoria riguarda tutte le partite Iva che hanno commesso una o più violazioni. Nel mirino soprattutto chi ha battuto il Pos ma non ha emesso scontrini o ricevute. Nessuno sconto sul penale
di Marco Mobili
I punti chiave
3' di lettura
La pace fiscale apre le porte a scontrini e ricevute. Nel decreto fiscale ed energia che il Governo punta ad approvare lunedì 25 settembre spunta anche la sanatoria per le mancate certificazioni dei corrispettivi commesse dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023 da commercianti e autonomi. La sanatoria riguarda tutte le partite Iva che hanno commesso una o più violazioni nella certificazione dei corrispettivi.
I contribuenti interessati
Con l’adempimento spontaneo i contribuenti in difetto con l’amministrazione finanziaria nella certificazione dei corrispettivi potranno cancellare ogni violazione commessa beneficiando di uno sconto sulle sanzioni. Per sanare la posizione, infatti, entro il 15 dicembre 2023 dovranno versare in unica soluzione un diciottesimo delle sanzioni previste dalla legge manette agli evasori in relazione alla violazione commessa. E comunque versando un minimo di 2mila euro. Come prevede la bozza del decreto nel calcolo delle sanzioni non si applica il limite di 500 euro.
La strategia del Fisco
Per l’amministrazione finanziaria non è difficile conoscere la platea dei soggetti interessati. La sanatoria, infatti, nasce per favorire l’adempimento spontaneo e dunque la compliance tra fisco e contribuenti in difetto con gli obblighi fiscali. Con l’incrocio delle banche dati, infatti, gli uffici conoscono esattamente chi, ad esempio, ha battuto il Pos ma non ha emesso o trasmesso lo scontrino o la ricevuta fiscale. È su questa strada fatta di incroci di informazionie e dati e di intelligenza artificiale che si muoverà nei prossimi mesi l’amministrazione finanziaria nella lotta all’evasione quando, dal prossimo 1° gennaio 2024, sarà in vigore il concordato preventivo biennale per le partite Iva.
Le violazioni contestate
Come detto la sanatoria concede uno sconto sulle sanzioni applicate a ogni singola violazione. Ma su quali violazioni è possibile il colpo di spugna? Si tratta degli obblighi di documentazione e registrazione di operazioni imponibili ai fini Iva, dell'individuazione di prodotti determinati, degli obblighi di documentazione e registrazione di operazioni non imponibili, esenti, non soggette a Iva o soggette al reverse charge, e ancora della mancata trasmissione, o con dati incompleti o non veritieri dei corrispettivi e infine la più classica delle violazioni ossia la mancata emissione di ricevute, scontrini fiscali, documenti di trasporto o l’emissione di questi documenti per importi inferiori a quelli reali.
Nessuno sconto sul penale
La sanatoria non si applica in caso di omessa presentazione delle dichiarazioni annuali per gli anni d'imposta fino al 2022 e resta ferma la punibilità penale in caso di autoriciclaggio, di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo.
Stop alla sanatoria in caso di contestazione
La regolarizzazione, si legge nella bozza del decreto, può essere effettuata anche per violazioni commesse nel 2022 e fino al 30 giugno se constatate non oltre la data del 30 settembre 2023 e a condizione che le stesse non siano state già oggetto di contestazione alla data di versamento integrale delle somme dovute per far pace con il fisco. Inoltre le violazioni regolarizzate non rilevano ai fini del calcolo (4 violazioni in 5 anni) per l'applicazione della sanzione accessoria ossia la sospensione della licenza o dell’autorizzazione all’esercizio dell’attività per un periodo da tre giorni ad un mese.
Quando si perfeziona la sanatoria
La regolarizzazione si perfeziona con il versamento delle sanzioni delle maggiori imposte, degli interessi e delle relative sanzioni, nonché con la presentazione delle dichiarazioni integrative, nel caso in cui le violazioni hanno dato luogo a una dichiarazione infedele o a un omesso o carente versamento dell'Iva calcolata in sede di liquidazione periodica. In questa ipotesi le sanzioni sono ridotte alla metà tenuto conto del momento in cui avviene la regolarizzazione. Non sarà comunque ammessa la compensazione.
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