Fisco, assegnazioni dei beni ai soci al 30 novembre ma con versamento unico
Il rinvio in un decreto sui versamenti fiscali mercoledì 27 settembre in Cdm. Resta la possibilità del pagamento in due rate per chi conclude le operazioni entro il 30 settembre
di Marco Mobili e Giovanni Parente
2' di lettura
Più tempo per l’assegnazione agevolata dei beni ai soci. La proroga della scadenza dal 30 settembre al 30 novembre ma con l’obbligo poi di versare per intero l’imposta sostitutiva - inizialmente attesa nel decreto Energia - è destinata a entrare nel decreto sulla proroga di termini normativi e di versamenti fiscali già inserito nell’ordine del giorno del Consiglio dei ministri convocato per mercoledì 27 settembre. Superati i dubbi della Ragioneria per gli effetti di cassa, passa così il rinvio di due mesi fortemente voluto dal viceministro all’Economia Maurizio Leo e su cui i commercialisti con una lettera firmata dal presidente del Consiglio nazionale Elbano de Nuccio avevano espressamente richiesto al Governo un differimento a fronte delle difficoltà segnalate nelle operazioni.
Lo slittamento
In pratica, con la modifica nel decreto Energia, si consentirà di fatto un doppio binario. Chi chiude invece le operazioni entro il 30 settembre (in realtà il termine cade di sabato e quindi slitta al 2 ottobre), come prevede la norma attuale inserita nella legge di Bilancio dello scorso anno, potrà versare il 60% della sostitutiva a titolo di acconto e il restante 40% entro il 30 novembre prossimo. Mentre chi non è riuscito a chiudere le operazioni avrà a disposizione un periodo di tempo “cuscinetto”: ossia il rinvio al 30 novembre ma in questo caso versando l’imposta sostitutiva in un’unica soluzione. In questo modo, si evitano impatti negativi e di gettito atteso.
La concomitanza di altre scadenze
Erano stati i commercialisti a segnalare la difficoltà di rispettare la scadenza attuale. In una lettera indirizzata nei giorni scorsi da Elbano de Nuccio al viceministro Leo era stata segnalato che «per la concomitanza con i numerosi ulteriori adempimenti fiscali che hanno caratterizzato i mesi scorsi e per la frequente complessità intrinseca alle operazioni, il termine attualmente previsto per la stipula degli atti di assegnazione, cessione e trasformazione e per il versamento della prima rata delle imposte sostitutive dovute (30 settembre 2023) rischia di precludere, per numerosi contribuenti, la possibilità di accedere alle disposizioni agevolative».
L’appello accolto
Un appello su cui si è lavorato moltissimo negli ultimi giorni e su cui il viceministro all’Economia è riuscito a trovare una quadratura con il via libera della Ragioneria generale dello Stato per appunto non comportare effetti negativi di cassa.
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