Fisco: sul catasto governo di nuovo salvo per un solo voto
23 i voti contrari, 22 quelli favorevoli: l’emendamento di Alternativa è stato sottoscritto da Fi e Lega e su questo il Governo aveva dato parere contrario
I punti chiave
3' di lettura
La commissione Finanze della Camera ha sconvocato le sedute di oggi e di domani, 9 e 10 marzo, dedicate all’esame del Ddl delega sulla riforma fiscale. È stato spiegato che non ci saranno altri voti questa settimana, in cerca di una mediazione sui temi più divisivi. E la mediazione sarà messa in campo attraverso incontri bilaterali tra governo e partiti per sciogliere i nodi. Questi incontri si terranno domani, giovedì 10 marzo.
L’aggiormento del calendario dei lavori arriva infatti all’indomani di un nuovo scontro all’interno della maggioranza, con i voti del centrodestra polarizzati da un emendamento Alt (Misto) finalizzato a sopprimere il comma dell’articolo 6 sulla revisione dei valori catastali. E come giovedì 3 marzo la proposta di modifica, questa volta dell’opposizione ma sottoscritta dalla Lega e votata da Fi, è stata respinta con 23 voti contrari e 22 favorevoli. Non si escludono, pertanto, riunioni di maggioranza prima della ripresa della discussione del provvedimento, quando sul tavolo arriveranno altri temi, come la riformulazione della ’flat tax’, sulla quale è nota la diversità di vedute all’interno della maggioranza.
Sul catasto governo salvo ancora grazie a un solo voto
Nella serata di martedì 8 marzo la Commissione ha dunque bocciato l’emendamento 6.22 presentato da Alternativa che modifica il comma 1 dell’articolo 6 della delega fiscale sul Catasto. 23 i voti contrari, 22 quelli favorevoli. L’emendamento di Alternativa è stato sottoscritto da Fi e Lega e su questo il Governo aveva dato parere contrario.
Il governo tira dunque dritto sul catasto, e supera un nuovo scoglio in commissione Finanze alla Camera, dopo quanto accaduto giovedì 3 marzo, quando la stessa Commissione ha bocciato per un voto (23 a 22) l’emendamento soppressivo del centrodestra. Se fosse passato, l’emendamento di Alternativa che punta a sopprimere il comma 2 dell’articolo della delega fiscale avrebbe eliminato una parte cruciale della riforma del catasto, nodo considerato dirimente dal governo.
Respinto accantonamento su catasto chiesto da Lega-FI
Prima di votare sulla proposta di modifica, la commissione ha bocciato la richiesta di accantonamento dell’emendamento di Alternativa. È stata così respinta la richiesta di Lega e FI, su cui hanno dato parere contrario il governo e il relatore, ossia il presidente della commissione, Luigi Marattin, di Iv. Ci sono stati 22 voti a favore e 23 contrari.
Fi, «votiamo sì a emendamento Alternativa»
«Anche oggi abbiamo registrato un secco “no” da parte del governo. Abbiamo offerto una via d'uscita – accantonare l'articolo sei e partire dall'uno – che tuttavia non è stata volutamente imboccata. Non possiamo che rammaricarci dell'accaduto e rimarcare la nostra posizione: la riforma del catasto, così come concepita, è il passepartout per qualsivoglia aumento, diretto o indiretto, della tassazione sulla casa. Anche se tale prospettiva non riguarderà il futuro prossimo, ciò non toglie che forgiare uno strumento così pericoloso e metterlo poi nelle mani sbagliate, quali ad esempio quelle della sinistra più ortodossa, potrebbe determinare la fine del ceto medio del Paese, perché sarà proprio questa la classe sociale maggiormente colpita dagli aumenti delle tasse. Ecco perché, per coerenza, Forza Italia voterà a favore l’emendamento di Alternativa che punta alla soppressione del comma 2 dell’articolo 6 sulla riforma del catasto». È quanto si legge in una nota dei componenti di Forza Italia della Commissione finanze di Montecitorio, diffusa dopo la bocciatura da parte della Commissione della richiesta di accantonare l’emendamento.
La strategia di Fi
Le uniche tensioni che hanno preceduto la riunione della commissione sono state legate alla posizione di Forza Italia. Alla vigilia, dal partito di Silvio Berlusconi, era filtrata l’intenzione di astenersi o uscire dall’aula al momento del voto, poi è arrivata la decisione definitiva di mantenere la posizione contraria alla riforma del catasto.
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