Fisco, al via le modifiche al 730: dalla casa ai farmaci, i documenti sotto esame
Nella fase 2 della precompilata si potranno effettuare correzioni o integrazioni rispetto ai dati indicati
di Giovanni Parente
2' di lettura
Il 730 precompilato in versione 2023 si prepara a entrare nella fase calda. Da giovedì 11 maggio scatta la possibilità per i contribuenti, che accederanno con le proprie credenziali nell’area riservata dal sito delle Entrate, di modificare o di accettare il modello predisposto dall’Agenzia in vista della sua trasmissione. Un passaggio che richiede ai contribuenti interessati, che si muovono nell’ottica del «fai-da-te», di verificare se ci sono tutti gli oneri detraibili ed eventualmente, prima di procedere all’integrazione, di avere tutti i documenti necessari a dimostrare l’effettività del diritto allo sconto fiscale. Sotto osservazione ci sono soprattutto la prima rata dei bonus casa per interventi sostenuti sulla singola unità immobiliare e le spese mediche.
Con modifica o senza
Come spiegano anche le Entrate nelle Faq sulla precompilata, chi presenta il 730 precompilato (direttamente o tramite il sostituto d’imposta) senza modifiche o con modifiche che non incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta, non sarà sottoposto a controllo formale sui documenti relativi agli oneri indicati nella dichiarazione, forniti all’agenzia delle Entrate dai soggetti terzi.
Se, invece, il contribuente modifica il 730 precompilato - direttamente o tramite il sostituto d'imposta - il controllo formale:
• non sarà effettuato con riferimento ai dati relativi agli oneri, forniti da soggetti terzi, indicati nella dichiarazione precompilata, che non risultano modificati;
• è effettuabile per gli oneri forniti dai soggetti terzi che risultano modificati rispetto alla dichiarazione precompilata, limitatamente ai documenti che hanno determinato la modifica.
In ogni caso, come sottolineano sempre le Entrate, «il controllo formale può riguardare, invece, i dati comunicati dai sostituti d'imposta mediante la Certificazione unica (Cu) e resta sempre fermo il controllo della sussistenza dei requisiti soggettivi che consentono l'utilizzo di una detrazione, deduzione o agevolazione».
Caf e professionisti abilitati
Sempre le Faq delle Entrate spiegano che «se si presenta il 730 precompilato, senza modifiche, tramite un intermediario, non si effettua il controllo formale sui documenti relativi agli oneri deducibili e detraibili comunicati dai soggetti terzi».
Se si presenta il 730 precompilato, tramite un intermediario, con modifiche che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta, i controlli documentali saranno effettuati nei confronti del Caf o del professionista, anche sugli oneri detraibili e deducibili che sono stati comunicati all'agenzia delle Entrate, ad eccezione dei dati delle spese sanitarie, per le quali il controllo formale è effettuato relativamente ai soli documenti di spesa che non risultano indicati nella dichiarazione precompilata.
I requisiti soggettivi
L’Agenzia può comunque effettuare nei confronti del contribuente i controlli per verificare la sussistenza dei requisiti soggettivi per fruire delle agevolazioni. È il caso dell’effettiva destinazione ad abitazione principale dell’immobile per cui vengono detratti gli interessi passivi relativi al mutuo.
In ogni caso, «la verifica dei requisiti soggettivi per usufruire delle detrazioni/deduzioni (per esempio, l’effettiva destinazione ad abitazione principale - nei termini previsti - dell’immobile acquistato, necessaria per la detrazione degli interessi passivi del mutuo) è sempre effettuata nei confronti dei contribuenti (anche nel caso di presentazione diretta)».
Cosa significa questo? Come conclude l’Agenzia, «in caso di disconoscimento della detrazione/deduzione in seguito a questi controlli, l’imposta, la sanzione e i relativi interessi saranno comunque richiesti al contribuente, anche in caso di presentazione della dichiarazione tramite Caf o professionista».
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