ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIl pacchetto del governo

Fisco, dalla riduzione delle aliquote alle tasse delle imprese: ecco cosa cambierà

Se i tempi saranno rispettati il disegno di legge di riforma del Fisco dovrebbe approdare in Parlamento fra fine marzo e i primi di aprile. Il pacchetto che sarà presentato in cdm dovrà riordinare «tutto il sistema tributario». Non solo Irpef quindi ma anche intervenire sull’Ires, l’Iva e altri tributi minori

Fisco, Leo: i tempi sono maturi una riforma strutturale

2' di lettura

Il disegno di legge delega sulla riforma del fisco approderà sul tavolo del Consiglio dei ministri la prossima settimana. Lo ha anticipato il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo confermando i tempi previsti dal Governo. La novità principale è la conferma di portare l’Irpef da quattro a tre scaglioni di reddito, con relativa riduzione delle corrispondenti aliquote secondo una visione di riforma che il centrodestra immagina da tempo. L’obiettivo è quello di ridurre l’imposizione fiscale generale, ma senza compromettere l’equilibrio dei conti.

Le modifiche per le imprese

Ma il ripensamento del sistema fiscale che ha in mente il governo poggia anche sul superamento dell'Irap e nuovi meccanismi di tassazione per le imprese, vale a dire la revisione del reddito d’impresa con un taglio dell’aliquota Ires per quelle imprese che decidono di investire gli utili in nuovi investimenti e in occupazione. Anche per l’Ires l’idea di fondo per finanziare il taglio del 24% è quella di una revisione dei crediti d’imposta.

Loading...

Rivedere agevolazioni fiscali, detrazioni e deduzioni

«Avvieremo un processo di riduzione del carico fiscale» ha assicurato il titolare del dicastero dell’Economia Giancarlo Giorgetti, aggiungendo però che la riduzione sarà un «processo graduale». In questi mesi, il gruppo di studio sulla riforma, creato al Mef da Maurizio Leo, ha elaborato diversi schemi di tenuta di un sistema a tre aliquote. Per recuperare il mancato gettito si ricorrerà a una revisione, riduzione, delle agevolazioni fiscali, detrazioni e deduzioni, che ormai ammontano a oltre 600 e che, ha rilevato Leo, «cubano circa 156 miliardi» di mancate entrate. «Là si può intervenire. Se si fa una revisione attenta si possono trovare le risorse per calibrare meglio le aliquote».

Nel 2022 con l’Irpef 205,8 miliardi nelle casse dello Stato

Agire sull’Irpef è impresa delicata se non altro perché si opera sul primo pilastro del sistema fiscale (l’altro è l’Iva). Secondo il Preconsuntivo del bilancio dello Stato diffuso ieri dal Mef, nel 2022 l’Irpef ha portato alle casse dell’erario 205,8 miliardi di euro. Di questi 81 circa provengono dai dipendenti del settore pubblico e 85,6 dai dipendenti del settore privato. Per avere un’idea delle proporzioni, le entrate tributarie complessive nel 2022 sono state 544,5 miliardi. L’Iva, pagata dai consumatori finali, ne vale 171,6 miliardi.

Possibile deduzione del costo del dipendente dal reddito complessivo della famiglia

Nella nuova riforma confidano i proprietari di negozi e locali commerciali, che da tempo chiedono di una cedolare secca (cioè un’Irpef ad aliquota agevolata) anche su questi immobili. Ma anche le famiglie delle Acli che vorrebbero poter detrarre dall’imposta il costo dei loro “dipendenti”, badanti, baby sitter, assistenti domestici, equiparandone la spesa a quelle “sanitarie”. Ma la soluzione potrebbe anche essere di equiparare le famiglie alle imprese, prevedendo la deduzione del costo del dipendente dal reddito complessivo della famiglia. Se i tempi saranno rispettati il disegno di legge di riforma del Fisco dovrebbe approdare in Parlamento fra fine marzo e i primi di aprile.

Riproduzione riservata ©

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti