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Fisco, più esteso il regime di collaborazione con le aziende. Ecco le nuove soglie per aderire

Lo prevede uno dei decreti di attuazione della delega fiscale approvati dal Consiglio dei ministri. Processo tributario: conciliazione anche in Cassazione

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3' di lettura

Estesa la possibilità per le imprese di aderire al cosiddetto “adempimento collaborativo” che consente il possibile affiancamento dall’agenzia delle Entrate e una certezza sui pagamenti e sui controlli. Lo prevede uno dei due decreti di attuazione della delega fiscale approvati dal Consiglio dei ministri. La soglia per aderire a questo regime, ora fissata ad un miliardo, scenderà gradualmente a 750 milioni nel biennio 2024-25, a 500 milioni nel biennio 2026-27, per ridursi a 100 milioni di euro dal 2028.

«Un rapporto di fiducia tra fisco e contribuente»

L’adempimento collaborativo ha l’obiettivo «di instaurare un rapporto di fiducia tra fisco e contribuente attraverso l’interlocuzione costante e preventiva con il contribuente, assistito da professionisti altamente qualificati, finalizzata ad una preliminare valutazione delle situazioni che generano rischi fiscali». La novità prevede un maggiore controllo dei rischi fiscali per le aziende attraverso il Tax Control Framework. I contribuenti, per aderire al regime, devono essere dotati di un sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale (Tax Control Framework), certificato da professionisti altamente qualificati. L’adozione di tale sistema di controllo certificato, alla base del regime dell’adempimento collaborativo, consentirà - spiegano fonti di Palazzo Chigi - di individuare preventivamente ogni operazione che possa generare rischi fiscali. Si agirà ex ante anziché ex post al fine di ridurre i contenziosi e garantire certezza del diritto.

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Contenzioso, si potenzia l’istituto della conciliazione

In materia di contenzioso, il provvedimento potenzia l’informatizzazione del processo tributario, introducendo una serie di modifiche funzionali alla integrale digitalizzazione del sistema. In particolare, si rafforza l’utilizzo delle modalità telematiche nella gestione del processo, prevedendo che tutte le comunicazioni siano effettuate tramite Pec e che le notifiche e i depositi di tutti gli atti avvengano solo telematicamente.Si prescrive, inoltre, la sottoscrizione con firma digitale di tutti gli atti e i provvedimenti del giudice, degli ausiliari, delle segreterie, delle parti e dei difensori.

Si introduce, infine, il principio della redazione in modo chiaro e sintetico degli atti. Inoltre, viene previsto che se una parte chiede di partecipare in presenza e l’altra da remoto, la discussione della causa si tiene in presenza, ma la parte che lo ha chiesto può comunque partecipare all’udienza, collegandosi a distanza. Ancora, «al fine di deflazionare il contenzioso in Cassazione, che risulta anche tra gli obiettivi posti dal Pnrr nell’ambito del capitolo sulla riforma della giustizia tributaria, si potenzia l’istituto della conciliazione, estendendone l’applicazione alle controversie pendenti in Cassazione.

Leo: smaltiamo i contenziosi in linea con il Pnrr

Il governo è intervenuto sul processo tributario perché «un obiettivo del Pnrr è smaltire il contenzioso pendente davanti alla giustizia tributaria» e in Italia il carico «notevole è davanti alla Cassazione» dove «abbiamo 42mila controversie pendenti con 10mila nuovi ingressi. Dovevamo mettere ordine». Lo ha detto il viceministro dell’Economia Maurizio Leo al termine del Cdm. La riduzione del carico si raggiungerà «spingendo molto sulla digitalizzazione, facendo in modo che udienze e atti processuali usino il digitale». Poi ci saranno «misure a vantaggio dei contribuenti in una logica di dialogo fisco-contribuente», tra cui la «conciliazione davanti alla Cassazione che oggi non era prevista».

Presto tributi sospesi zone alluvione Toscana

Palazzo Chigi ha riferito che «la Regione Toscana ha inviato nella giornata di ieri, 15 novembre, alla Presidenza del Consiglio, la richiesta di sospensione dei termini contributivi e fiscali in relazione allo stato di emergenza dichiarato lo scorso 3 novembre per gli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio delle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato». «All’esito dell’istruttoria che si rende necessaria per completare l’elenco dei Comuni interessati, in presenza di una riserva della Regione di indicarne altri, la rimessione in termini per gli adempimenti fiscali e contributivi sarà inserita nel primo veicolo normativo utile» fa apere Palazzo Chigi.

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