Flessibile e condiviso: un ufficio sarà per tutti
Caimi: più verde come elemento anti-stress. Fantoni: acoustic room per la privacy. Tecno: moduli anfibi
di Antonella Galli
2' di lettura
Cosa può fare l’arredo per aiutare gli uffici a essere più green? Le scelte su come attrezzare gli spazi di lavoro si ampliano sempre più, e non investono semplicemente i mobili, ma l’assetto flessibile degli spazi, l’integrazione con la natura, il comfort acustico e luminoso, fino a indurre comportamenti virtuosi negli utenti.
Secondo Alessandro Fantoni, responsabile commerciale del Gruppo Fantoni, «oggi le scrivanie sono utilizzate da più persone, per cui le cassettiere sono un problema. Sostituirle con lockers, dove tenere strumenti ed effetti personali, aiuterà ad accumulare meno carta e a gestire i nuovi modi di operare. Un effetto simile lo avrà l’eliminazione del cestino sotto alla scrivania, creando in sostituzione contenitori ecologici collettivi per la differenziata». Una soluzione per le sale riunioni, sempre contese da chi è in cerca di privacy e spazio? «In Fantoni abbiamo realizzato le Acoustic Room, moduli acusticamente isolati realizzati in varie misure per ospitare il singolo che ha bisogno di concentrarsi o gruppi di lavoro. Sono dotate di illuminazione, areazione e purificazione dell’aria gestite da sensori», conclude Fantoni.
Per Franco Caimi, amministratore delegato di Caimi Brevetti, «le persone desiderano sentire anche in ufficio il clima domestico, e comunque vivere in un ambiente più accogliente. Il verde negli uffici può essere un ottimo elemento anti-stress, e in quest’ottica abbiamo sviluppato una libreria che è anche un contenitore per piante. È Socrate Outdoor, disegnato da Mario Trimarchi, una libreria che prevede, oltre agli scaffali per i faldoni e i dispositivi elettronici, vaschette stagne per i vasi che impediscono la fuoriuscita dell’acqua. È facilmente disassemblabile e in materiali riciclabili al 100%».
Tra gli aspetti sostenibili c’è anche la flessibilità dei sistemi degli uffici, che ne consente il riutilizzo in momenti e luoghi diversi, alleggerendo così la carbon footprint dell’azienda. È l’obiettivo di Federico Borsani, vicepresidente di Tecno: «La nostra sfida è stata quella di creare un sistema autonomo e svincolato che consente il controllo totale del layout del proprio spazio di lavoro. Dalla ricerca con Elliot Engineering & Consulting è nato WQube, il primo sistema di pod (gusci architettonici) completamente riconfigurabile e aggregabile nelle varie componenti. Si basa su una struttura in estruso di alluminio che può essere interconnenssa fra i vari moduli, fino a creare un layout completo, modificabile nel tempo e nello spazio. Ed è interamente plug&play, dalla ventilazione al ricambio dell’aria, all’illuminazione led dimmerabile».
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