Fleur de Lys, un viaggio lento sul fiume della Borgogna
Alberghi raccontati per voi: Belmond ha trasformato una nave da carico degli anni 40 in un mezzo perfetto per godere del viaggiare lento sull’acqua. A bordo, vini da collezione.
di Sara Magro
3' di lettura
Quando ben concepita, la crociera è uno dei modi più affascinanti per viaggiare, perché permette di scoprire posti diversi e fare molte esperienze in un tempo concentrato, con la comodità di un albergo che segue i viaggiatori lungo il percorso. Meglio se è un albergo piccolo ed elegante da condividere con pochi amici o familiari.
A bordo della Fleur de Lys si viaggia lentamente. Da Saint-Léger-sur-Dheune a Dijon sono appena 74 km, poco più di un'ora in auto, ma in barca sul fiume Saone ci vuole un'intera settimana ritmata dal passaggio di 189 chiuse, che funzionano ancora manualmente: cancelli che si aprono e chiudono, giri forzuti di manovelle, ormeggi, precisione al centimetro. Un rituale dell'acqua che i marinai eseguono con pazienza e precisione come una coreografia ripetuta infinite volte dai tempi di Leonardo da Vinci che ne mise a punto la tecnologia.
Tutt'altra coreografia si svolge tra gli ospiti della barca, una sorta di «Orient Express» sull'acqua (infatti è del gruppo Belmond, come lo storico treno). Mentre il paesaggio bucolico della Borgogna scorre attraverso le grandi finestre del salotto, l'unico impegno richiesto è rilassarsi. D'altronde lasciarsi andare è la naturale conseguenza della situazione: i libri sugli scaffali, la musica, i soprammobili indiani, il pianoforte a coda, la piscina riscaldata sul deck, l'accoglienza empatica di Beverly e Callum (da 22 anni a bordo), la tavola apparecchiata a festa, la delicata cucina francese di Lorena, venticinquenne chef dell'Ardèche. Champagne e foie gras non mancheranno mai durante la settimana (tanto dura la crociera), ma si bevono anche il Kir Royal, drink locale con sciroppo di ribes nero e bollicine, e le celebri doc della regione, che vanta il record dei vini più cari del mondo, come il Musigny del Domaine Leroy (l'annata 2006 costa la bellezza di 28.244 € a bottiglia) o i grand cru del Domaine de La Romanée-Conti (una cassa di 12 bottiglie del 2017 costa 42.857 €). Insomma l'avrete capito, si beve molto e molto bene.
Ozio sibaritico a parte, non c'è tempo per annoiarsi tra un giro in bici, un volo in mongolfiera, la visita dei borghi medievali e ovviamente delle cantine, come Maison Champy, a Beaune, l'azienda più vecchia della zona. Fondata nel 1720, è stata testimone e artefice dell'evoluzione della produzione vitivinicola, con una sala progettata da Gustave Eiffel, un marchingegno per conservare il vino inventato dal dottor Pasteur e una gigantesca botte dove ora si pranza per assaggiare i vini della casa con un menù delizioso. ù
Sempre a Beaune, oltre alla cantina Joseph Drohuin, che si estende nei sotterranei per oltre un ettaro e che tuttora usa una pressa del 1517, c'è l'Hôtel-Dieu, un monumentale complesso ospedaliero in funzione dal XV al XX secolo, poi trasformato in museo, con i letti a baldacchino nelle corsie, gli strumenti per operare e medicare, e rappresentazioni di come si svolgeva il lavoro di medici e infermiere. Ultima tappa Dijon, delizioso capoluogo della Borgogna, con le case a colombage, la cattedrale gotica di Notre Dame e i produttori artigianali della senape, nata qui ed esportata in tutto il mondo.
Delle sette Bateaux Belmond, Fleur de Lys è la più grande (ma le cabine sono tre) e la più vecchia, costruita come nave da carico nel 1941, coinvolta nella seconda guerra mondiale, infine convertita nel 1996 in battello turistico. La novità è invece Cocquelicot, ristrutturata completamente con tre cabine invece delle quattro originali, cucina all'aperto e bar Ruinart e destinata alle crociere nella regione della Champagne proprio a partire da questo mese.
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