Florian, 300 candeline per il caffè più antico d’Italia
Un francobollo celebrativo delle Poste, iniziative artistiche e culturali e una grande festa scandiranno l'anniversario di uno dei più antichi caffè
di Silva Menetto
3' di lettura
Il Settecento è il secolo dei lumi, della ragione, dei caffè dove viene servita la “negra bevanda” che stimola l'ingegno e corrobora lo spirito. «Quell'acqua nera e bollente» che i baili, gli ambasciatori veneziani, descrivono nelle loro missive dalla Turchia e dall'Egitto, arriva nella città lagunare già nella seconda metà del Seicento. Poi, tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII secolo, per le botteghe da caffè a Venezia è un successo straordinario e si moltiplicano a vista d'occhio: ce ne sono centinaia, in ogni angolo della città. Una di queste, “Alla Venezia Trionfante”, la inaugura Floriano Francesconi il 29 dicembre del 1720: sono due stanzette prese in affitto dai Procuratori di San Marco, sotto i portici delle Procuratie Nuove, nel salotto buono della città.
L'affabilità e la cura con cui Francesconi serve i suoi clienti fanno sì che presto i veneziani ribattezzino nell'uso quotidiano la bottega: “Andemo da Florian!” continuano a ripetere dame e cavalieri e da allora la leggendaria bottega divenuta “Caffè Florian” non ha mai conosciuto un giorno di chiusura nell'arco di tre secoli, nemmeno nei momenti più bui, nemmeno durante le guerre e neanche per l'acqua grande eccezionale del 12 novembre 2019.
Il Florian è stato da subito locale di successo, ritrovo dei personaggi più in vista della città, da Giacomo Casanova a Carlo Gozzi, al fratello Gasparo che crea la prima “Gazzetta Veneta” (1760) e la distribuisce proprio al caffè; perfino Carlo Goldoni si sarebbe ispirato a Floriano Francesconi per tratteggiare la figura di Ridolfo, il protagonista de “La Bottega del caffè”.
Ma a frequentare il Florian sono anche “foresti” famosi come Goethe e Rousseau, ambasciatori e uomini d'alto rango, artisti, intellettuali, politici.
Nell'Ottocento, quando Venezia è sotto il dominio austriaco, al Florian si ritrovano alcuni patriotti veneziani che stanno preparando la rivolta del 1848, capeggiata da Daniele Manin e Niccolò Tommaseo; quando scoppia l'insurrezione contro gli austriaci è al Florian che vengono ricoverati i primi feriti.
Nel 1858 il Caffè cambia proprietà, si ingrandisce e viene sottoposto ad una completa ristrutturazione che lo trasforma in quello che vediamo oggi: uno scrigno di specchi, marmi, velluti, dorature e dipinti, servizi d'argento e porcellane finissime. Ogni stanza ha un nome e decorazioni a tema e continua ad essere ritrovo abituale dei veneziani ma anche tappa obbligata del “grand tour” internazionale. Da Byron a Henry James, Ugo Foscolo, Proust, Dickens, Modigliani e Andy Warhol, D'annunzio e Hemingway, Charlie Chaplin e Clark Gable: chi fa tappa a Venezia fa tappa al Florian.
A fine Ottocento, nella Sala del Senato, sono soliti ritrovarsi il sindaco poeta Riccardo Selvatico e i suoi amici: è qui che nel 1895 nasce l'idea della prima Biennale d'Arte di Venezia. Un legame, quello con l'arte, che continua intenso ancora oggi: in occasione di ogni Biennale il Caffè Florian chiede a un artista di reinventare in chiave contemporaneo una sala del caffè. Sono nate così le installazioni di Bruno Ceccobelli, Mimmo Rotella, Fabrizio Plessi, Gaetano Pesce, Botto&Bruno, Omar Galliani , Aron Demetz, solo per citarne alcuni.
Ora il caffè più antico d'Italia (uno dei più antichi del mondo) si appresta a compiere i suoi primi 300 anni e per festeggiarli è già pronto un francobollo celebrativo e una grande festa a fine anno, oltre a una lunga serie di iniziative che il direttore artistico Stefano Stipitivich sta mettendo a punto con la passione che lo contraddistingue, perché il Florian non è un semplice caffè, è un simbolo universale, è un'esperienza emozionale, è il luogo che tra i suoi tavolini ha visto passare la storia.
L'orchestra suona sempre sul palco davanti ai tavolini in Piazza San Marco e i camerieri in livrea continuano a servire caffè e bevande su vassoi d'argento, senza che il fascino del locale si sia minimamente appannato.
Buon compleanno Caffè Florian.
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