Flussi informativi più forti tra revisori e organi di controllo
Il collegio sindacale, nell’ambito delle proprie funzioni ha rapporti, diretti e autonomi, con il soggetto incaricato della revisione legale.
di Giovanni Andrea Toselli e Marco Seracini
3' di lettura
Il collegio sindacale, nell’ambito delle proprie funzioni ha rapporti, diretti e autonomi, con il soggetto incaricato della revisione legale.
Lo scambio di informazioni tra collegio e revisore è infatti richiesto sia per le società quotate (artciolo150 del Tuf), sia per le non quotate (articolo 2409-septies del Codice civile). Nell’assolvimento dei propri compiti, sindaci e revisori sono dunque chiamati a stabilire e coltivare, lungo l’intera durata dei loro mandati, una relazione virtuosa da cui può dipendere in qualche misura il buon esito delle rispettive attività.
A questo fine è necessario che si instauri un sistema di comunicazione bidirezionale tra gli organi di controllo societario e i revisori, che consenta uno scambio tempestivo dei finding del proprio lavoro oltre che dei segnali di anomalia riscontrati. Nell’ambito di questa interazione, un aspetto sempre più rilevante e di interesse delle parti è la presenza di adeguati sistemi di controllo della qualità della revisione, «variabile ritenuta indispensabile per il corretto funzionamento dei mercati finanziari» (Assirevi, position paper, 16 luglio 2021). Già da tempo le società di revisione hanno compreso l’importanza e posto le basi per un sistema di controllo e di gestione della qualità che presidiano sia lo specifico incarico che l’organizzazione nel suo complesso. Ciò in linea sia con la normativa internazionale e le regole professionali (in modo da garantire comparabilità) sia nell’ottica del miglioramento continuo al fine di garantire elevati standard nel servizio erogato.
In Italia l’implementazione e il monitoraggio dei sistemi di controllo di qualità per la revisione contabile sono disciplinati dal Principio internazionale sul controllo della qualità (Isqc Italia) 1 e dal Principio di revisione internazionale (Isa Italia) 220. Nel 2020 lo Iaasb (International auditing and assurance standards board) ha emanato tre nuovi princìpi sulla qualità che hanno avuto efficacia a partire dal 15 dicembre 2022. Tali princìpi saranno adottati in Italia tramite determina del ministero dell’Economia e delle Finanze, sentita la Consob; la procedura prevede la possibilità di add on e di carve out al principio internazionale, per adattarlo alla realtà italiana. Al momento tale iter non risulta ancora completato: tuttavia le società di revisione appartenenti a network internazionali, per garantire omogeneità soprattutto negli incarichi ricevuti, stanno già da tempo lavorando all’implementazione di questi nuovi princìpi.
Di recente va emergendo un interesse crescente anche da parte dei collegi sindacali per le attività poste in essere dalle società di revisione al di là dello specifico incarico e che consentono di apprezzare il modo in cui l’organizzazione prevede presìdi per la gestione del rischio e della qualità della revisione.
Ciò non deve stupire, considerando che al collegio sindacale, nell’ambito delle proprie responsabilità, è assegnato un ruolo fondamentale affinché il revisore eroghi servizi di audit di elevata qualità, mantenendo un focus costante sull’audit quality anche attraverso un’intensificazione del flusso informativo con i revisori (cfr. Assirevi, cit.).
A tal fine, è particolarmente raccomandabile l’individuazione di audit quality indicators ritenuti più appropriati ai fini del monitoraggio periodico della qualità, specialmente in tema di indipendenza, competenze e organizzazione della società di revisione, nonché sull’effort e sulla concentrazione degli incarichi.
Altrettanto utile è da ritenersi la previsione di incontri periodici con la leadership della società di revisione per condividere gli esiti della Relazione di trasparenza (art. 13 Regolamento Ue n.537/2014) e delle ispezioni effettuate dai regulator.
A sua volta, il collegio sindacale può contribuire allo svolgimento di audit di elevata qualità, fornendo al revisore informazioni importanti per la propria attività, ad esempio in tema di: adeguatezza degli assetti organizzativi; going concern; operazioni atipiche e/o inusuali, incluse quelle con parti correlate; profili emersi nel corso delle riunioni del Consiglio di amministrazione; rischio di frode.
In considerazione della continua evoluzione delle responsabilità e dei compiti sia dell’organo di controllo sia del revisore è dunque necessario definire un percorso di rafforzamento e miglioramento continuo dei flussi informativi tra collegio e revisore, anche con particolare focus sull’audit quality.
Sebbene il revisore abbia la responsabilità primaria della qualità della revisione legale, non v’è infatti dubbio che il dialogo costante e costruttivo tra organo di controllo e revisori finalizzato al miglioramento della cultura della qualità sia fondamentale ai fini di aumentare la fiducia degli investitori nell’affidabilità dell’informativa finanziaria.
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