Fondazione Symbola

Italia e Germania prime nell’Ue per produzione farmaceutica

Negli ultimi 10 anni registrato l'incremento dell'export più alto tra i grandi europei (+168% rispetto al +86% della media Ue)

Recovery, Farmindustria: in farmaceutica 4,5 mld investimenti

2' di lettura

Con gli oltre 66.500 addetti (200.000 con l'indotto) e un valore della produzione pari a 32,2 miliardi di euro (valore 2018 che nel 2019 ha raggiunto i 34 miliardi), nel settore farmaceutico l'Italia il rappresenta il secondo Paese produttore in Europa subito dopo la Germania (32,9 miliardi), seguito da Francia (23,2 miliardi), Regno Unito e Spagna. Un settore che negli ultimi dieci anni ha registrato l'incremento dell'export più alto tra i big europei (+168% rispetto al +86% della media Ue). È l’istantanea contenuta nell'annuale viaggio nell'innovazione italiana promosso da Fondazione Symbola e Enel, grazie alla collaborazione con Farmindustria, il Rapporto 100 Italian Life Sciences Stories presentato tra gli altri da Ermete Realacci, presidente Fondazione Symbola e Francesco Starace, ad e dg di Enel.

Al top investimenti in ricerca del settore

Primato per qualità come evidenzia l'indicatore del valore aggiunto per addetto: fatto 100 il valore aggiunto per addetto in Italia, la Germania segue con un valore poco superiore a 90 mentre Francia, Spagna e Regno Unito sono sotto questa soglia. Valori che trovano spiegazione negli importanti investimenti in ricerca del settore, cresciuti del 35% negli ultimi 5 anni, e in competenze nelle aree R&S + 3,1% (rispetto al 2017).

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Lombardia la regione più sviluppata

Dopo aver indagato l'innovazione made in Italy nelle filiere delle energie rinnovabili, dell'economia circolare, dell'e-mobility e dell'automazione, il Rapporto esplora, attraverso il racconto di cento storie di innovazione, un sistema che somma 1,8 milioni di lavoratori, un valore della produzione di 225 miliardi di euro nel 2018, un valore aggiunto di 100 miliardi di euro e che, considerando anche l'indotto, raggiunge il 10% del Pil. La Lombardia è la regione più sviluppata con un valore aggiunto di 25 miliardi di euro e 355mila addetti.

Realacci (Symbola): patrimonio di grande valore strategico

«L'Italia gioca un ruolo di protagonista anche nella filiera delle scienze della vita come raccontiamo in questo dossier attraverso 100 esperienze che testimoniano la qualità delle istituzioni, delle imprese e della ricerca italiane, che sempre più vanno messe al servizio anche di un rafforzamento della medicina territoriale», ha detto Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola. «È un patrimonio di grande valore strategico per il paese, che concorre a creare buona economia e posti di lavoro nella direzione di una visione umanistica del futuro».

Le ragioni del successo

Un ruolo di assoluto rilievo dalle molte facce. Come viene indicato nel Rapporto siamo il primo Paese al mondo per numero di citazioni e per produttività della ricerca scientifica in termini di pubblicazioni per ricercatore. Abbiamo, a Mirandola, il più importante distretto biomedicale d'Europa e terzo nel mondo, dopo quelli di Minneapolis e Los Angeles negli Stati Uniti d'America. È italiano il primo acceleratore lineare di protoni per la cura delle neoplasie, la prima terapia genica approvata in Europa, la prima al mondo a base di cellule staminali e il primo approccio genomico per lo sviluppo di un vaccino contro il meningococco. Le aree di competenza presidiate coinvolgono imprese, start-up, università, ospedali e centri di ricerca pubblici e privati: dalla farmaceutica ai dispositivi medici, dalla medicina rigenerativa alla salute di precisione e alla diagnostica, dalla ricerca biotecnologica alla genomica, dalla telemedicina alla robotica e allo sviluppo di software e strumenti di data analysis.

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