Fondi Esg, pesano 3,5 trilioni di dollari e puntano sul settore degli industriali
Su 21.900 fondi domiciliati Ue, 4.900 sono classificati articolo 8 e 9 secondo il regolamento sostenibilità (Sfdr). Nella top five titoli come Microsoft e Vestas
di Vitaliano D'Angerio
I punti chiave
3' di lettura
Le regole della finanza sostenibile, secondo l’Unione europea, sono contenute nel regolamento Sfdr almeno per quanto riguarda il risparmio gestito. Poi ci sono tutta una serie di normative relative alla classificazione dei ricavi delle aziende (tassonomia). I gestori di tutto il mondo che vogliono lavorare in Europa hanno però dovuto studiare il regolamento sull’informativa di sostenibilità dei servizi finanziari, Sfdr appunto. Lo scopo? Capire se i proprio fondi siano da classificare come articolo 9 (obiettivo esclusivo l’investimento sostenibile), articolo 8 (che promuovono tra l’altro le caratteristiche ambientali e sociali) e l’articolo 6 (tutti gli altri).
Lo studio Morgan Stanley
A passare al setaccio i fondi domiciliati nell’Unione europea ci hanno pensato gli analisti di Morgan Stanley, elaborando i dati di Morningstar. Nel report, viene specificato che i fondi domiciliati in Europa sono 37mila ma Morningstar al momento ne ha classificati soltanto 21.900 secondo il regolamento Sfdr: è possibile, viene spiegato, che nei prospetti di molti fondi ancora non vi siano le informazioni richieste dalla Ue.
Ebbene, dei 21.900, circa 4.900 sono classificati articoli 8 e 9 e “pesano” in euro almeno 3 mila e 500 miliardi (3,5 trilioni). Gli altri fondi, quasi 17mila, sono classificati articolo 6 e valgono 7mila e 400 miliardi di dollari (7,4 trilioni). Spacchettando in percentuale, i fondi articolo 8 rappresentano il 20% e quelli articolo 9 il 2 per cento.
I settori
Come investono i fondi sostenibili? E in particolare quali sono i settori più gettonati dai prodotti classificati articolo 8 e 9? Gli analisti di Morgan Stanley hanno preso come indice di riferimento l’indice Msci World, dato che il 60% degli investimenti dei fondi vengono realizzati fuori dall’Europa. Allo stesso tempo però, viene segnalato, per i fondi focalizzati sull’area Ue sarebbe meglio utilizzare l’indice Msci Europe.
Nella tabella pubblicata sopra, per evitare confusione, sono soltanto indicati i settori (senza l’indice) ed è evidente l’importanza dell’ambito industriale sia per quelli articolo 9, sia 8. Nel documento della banca d’affari americana, viene indicata l’industria come il comparto più ambito dai fondi sostenibili; inoltre, rispetto al Msci World, vengono sovrappesate anche le utility, i materiali di base e i consumer defensive. I tecnologici sono abbastanza allineati con il benchmark preso in considerazione dagli analisti.
«Il focus su industriali e utility – viene spiegato nel report – non sorprende, vista l’attenzione su rinnovabili ed efficienza energetica da parte dei fondi che promuovono o che hanno come obiettivo i fattori ambientali».
Viene evidenziato in particolare che i fondi ex articolo 9 sovrappesano nell’ambito industriale soprattutto le aziende che hanno un’esposizione alla catena di approvvigionamento specializzata su alcuni temi chiave come rinnovabili, efficienza energetica, inclusione digitale e idrogeno.
Poca energy
Quali sono invece i comparti snobbati dai prodotti sostenibili secondo il regolamento Sfdr? «I fondi classificati articolo 8 e 9 sottopesano l’energia (quella ad alta intensità di carbonio) e ciclici di consumo (dove in generale i fattori di sostenibilità non sono il traino dei ricavi, ad eccezione delle auto) – si legge nel documento di Morgan Stanley –. Al contrario, nei fondi dell’articolo 6 l’energia è sovrappesata mentre la sanità e la tecnologia sono sottopesate.
Le aziende nella top five
Quali sono le aziende più presenti nei fondi classificati Sfdr? Limitandoci alle prime cinque per categoria (vedi tabella in alto) emerge che i prodotti articolo 8 e articolo 6 hanno alcune aziende in comune: è il caso per esempio di Microsoft presente nel 38% dei fondi articolo 8 e nel 49% (al primo posto assieme ad Amazon) dei prodotti targati articolo 6. Stesso discorso per Paypal (46% articolo 6, 38% articolo 8 a pari merito con Microsoft).
Per quanto riguarda invece i fondi classificati articolo 9, la top five è un vero e proprio unicum: al primo posto c’è Asml (presente nel 48% dei fondi sostenibili puri); al secondo posto c’è Schneider Electric (45%); a seguire VestasWind Systems (43%), Kingspan (35%) e Umicore (33%).
Performance green
Com’è andata sul versante dei risultati? In una prospettiva di uno e due anni, i fondi articolo 9 domiciliati nell’Unione europea hanno sovraperformato il benchmark Mpt di Morningstar (un indice definito in base alle classificazioni di categoria Morningstar) in media rispettivamente del 2,1% e dell’1 per cento.
Lo stesso tipo di fondi hanno invece sottoperformato dello 0,8% sui tre mesi rispetto sempre al benchmark Mpt di Morningstar.
Per quanto riguarda i cugini articolo 8, sull’anno hanno sovraperformato in media dello 0,8% sempre rispetto allo stesso benchmark Morningstar. Sui due anni hanno invece ceduto lo 0,2 per cento. Infine, i fondi articolo 6 hanno guadagnato uno 0,7% sui dodici mesi e perso quasi l’1% sui due anni.
Le policy di esclusione
Infine le policy di esclusione dei settori per i fondi classificati Sfdr. Tutti tendono a eliminare il comparto delle armi. Poi, con diverse percentuali, vengono escluse le aziende legate al carbone, al nucleare e all’olio di palma.
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