il processo a MIlano

Fondi Lega: il gup condanna gli ex contabili, pene sino a 5 anni

Erano imputati per il caso della compravendita del capannone di Cormano, acquistato dalla Lombardia Film Commission

di Sara Monaci

(IMAGOECONOMICA)

4' di lettura

Condannati i due revisori contabili della Lega in Parlamento: Alberto Di Rubba a 5 anni e Andrea Manzoni a quattro anni e quattro mesi, imputati a Milano per il caso della compravendita del capannone di Cormano, acquistato dalla Lombardia Film Commission. Non solo: per entrambi si aggiunge l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e la confisca di due ville sul Lago di Garda.

Lo ha deciso il gup Guido Salvini al termine del processo che si è svolto con rito abbreviato. Nella vicenda della compravendita del capannone di Cormano, perfezionata a dicembre 2017, i due, accusati di peculato e turbata libertà di scelta del contraente - ai domiciliari dal settembre scorso - avrebbero drenato 800 mila euro di fondi pubblici.

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Si tratta di un caso circoscritto, un fatto preciso che è stato ricostruito dalla procura di Milano insieme al Nucleo tributario della Gdf di Milano, ed è per questo che è arrivato rapidamente a conclusione dopo un tempo relativamente breve di indagine. Le prime misure cautelari erano infatti scattate lo scorso autunno.

Tuttavia le indagini proseguono, su più fronti. Prima di tutto, in Lombardia, rimane aperto il filone d’indagine sulle scatole finanziarie usate a Bergamo, dagli stessi contabili della Lega. Inoltre l’inchiesta milanese si interseca anche con quella di Genova e, secondo gli investigatori, il confronto fra le due servirà per capire se il partito sia stato finanziato in modo illecito.

Alla Lombardia Film Commission risarcimento di 150mila euro

Il gup ha anche deciso che i due revisori contabili della Lega in Parlamento Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni dovranno versare in solido un risarcimento danni di 150mila euro a Lombardia Film Commission, fondazione partecipata dalla Regione e dal Comune di Milano e parte civile nel processo in abbreviato per il caso della compravendita del capannone di Cormano, acquistato dalla Lfc. La richiesta era di 1,7 milioni. Il gup Guido Salvini ha inoltre disposto un risarcimento di 25 mila euro per il Comune (la richiesta era di 117mila euro). Si tratta di un risarcimento «da liquidarsi in separato giudizio con l'assegnazione di una provvisionale provvisoriamente esecutiva».

Pena aumentata di 4 mesi rispetto alla richiesta della Procura

Il giudice, che ha alzato la pena per entrambi gli imputati di quattro mesi rispetto alla richiesta della procura visto anche il comportamento processuale, ha concesso le attenuanti generiche equivalenti alle aggravanti. Non solo: il gup «dichiara i due imputati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena» e «interdetti per anni quattro dall’esercizio della professione di commercialista».

L’impianto accusatorio

Secondo l'impianto accusatorio del procuratore aggiunto Eugenio Fusco e dal Stefano Civardi, Di Rubba, che fu presidente della fondazione e il suo socio di studio Manzoni, avrebbero spartito con un altro commercialista, Michele Scillieri (ha già patteggiato 3 anni e 4 mesi), circa la metà degli 800 mila euro spesi dalla fondazione per la sede a Cormano attraverso un giro di società e prestanome. Una parte del denaro sarebbe servita invece a pagare altri consulenti.

Questa la vicenda. Tra fine 2016 e inizio 2017 la società Andromeda, riconducibile a Scillieri, acquisì un capannone a Cormano per 400mila euro, per poi rivenderlo subito dopo, ingiustificatamente, al doppio della cifra alla società regionale Lombardia Film Commission, di cui Di Rubba era presidente, e che usufuriva di fondi pubblici.

Peraltro, secondo la Gdf, il conto di 400miila euro non è mai stato saldato o, almeno, non se ne trova traccia.

La compravendita del capannone, utile formalmente alle produzioni televisive promosse dalla società controllata dalla Regione Lombardia, è stata oggetto di indagine dal 2018 al 2020 da parte della procura di Milano, ed ha visto sviluppi importanti la scorsa estate, con l’arresto di Luca Sostegni, il prestanome della Paloschi srl, la società venditrice dell'immobile. Sostegni infatti stava scappando in Brasile. Venne fermato un anno fa con l’accusa di estorsione, perché per mantenere il silenzio sull’operazione stava ricattando gli altri commercialisti. Questo episodio ha dato un’accelerata alle indagini. Sostegni intanto ha già patteggiato 4 anni e 10 mesi.

Da ricordare che Scillieri, amministratore di fatto della Andromeda e della Paloschi, è invece il commercialista nella cui sede a Milano è stata registrata e domiciliata l'ssociazione “Lega per Salvini Premier”.

Gli 800mila euro pagati per il capannone - cifra che secondo gli investigatori è stata gonfiata senza motivo, nonostante i lavori per la ristrutturazione - sono usciti dalle casse della Regione (per questo si parla di peculato) per entrare in quelle della fondazione cinematografica e saldare così immediatamente la Andromeda.

Secondo gli inquirenti questa operazione è servita a fornire denaro, attraverso lavori e consulenze, al giro di professionisti vicini ai commercialisti.

Rito ordinario per Barachetti

Ha scelto invece il rito ordinario - e il processo è in corso - Francesco Barachetti, l’imprenditore che sarebbe coinvolto sottrazione del denaro pubblico. Nell’indagine svolta dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria, oltre il commercialista Scillieri, risulta coinvolto anche Fabio Barbarossa (cognato di Scillieri) che ha patteggiato due anni e un mese.

La difesa: «Massimo dissenso sulla sentenza»

«Massimo rispetto per la sentenza e massimo dissenso dalla sentenza», ha commentato l’avvocato Piermaria Corso, difensore di Alberto di Rubba e Andrea Manzoni.

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