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Fondi pensione, su rendimenti e iscritti. A settembre risorse a quota 215 miliardi

Nei primi nove mesi del 2023 tutte le forme di previdenza integrativa hanno fatto registrare in media risultati positivi: per i comparti azionari +4,5% nei fondi negoziali, +5,5 nei fondi aperti e +6% nei Piani individuali pensionistici (Pip). Le adesioni sono cresciute del 3%

di Marco Rogari

3' di lettura

Salgono i redimenti dei fondi pensione. E crescono anche del 3% gli iscritti, del 6% i contributi e le risorse destinate alle forme di previdenza complementare, che lo scorso settembre hanno toccato quota 215 miliardi con un aumento di 10 miliardi rispetto al mese di dicembre del 2022. A evidenziare la ripartenza delle pensioni integrative dopo la frenata dello scorso anno, favorita dalle fibrillazioni dei mercati finanziari e dagli strascichi dell’emergenza Covid, è l’ultimo monitoraggio trimestrale della Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip), dal quale emerge lo stato di salute della previdenza complementare nei primi nove mesi del 2023

Rendimenti su dal 4,5 al 6% per i comparti azionari

Superati gli scossoni del 2022, in gran parte causati dalle difficoltà dei mercati finanziari, la Covip, presieduta dalla presidente facente funzione, Francesca Balzani, sottolinea che nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2023 tutte le tipologie di forme pensionistiche e di comparti hanno fatto registrare in media risultati positivi, a partire dalle gestioni con una maggiore esposizione azionaria. In particolare «per i comparti azionari – si legge nel dossier Covip – si riscontrano rendimenti in media pari al 4,5% nei fondi negoziali, al 5,5 nei fondi aperti e al 6% nei Pip», i Piani individuali pensionistici. Per le linee bilanciate i risultati sono stati, sempre in media, del 2,1% nei fondi negoziali, del 2,2 nei Pip e del 3% nei fondi aperti. «Più contenuti – afferma l’Authority – sono i rendimenti dei comparti obbligazionari e garantiti, in media dell’ordine dell’1-2%».

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LE FORME PENSIONISTICHE COMPLEMENTARI
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La forbice tra i rendimenti dei fondi e quello del Tfr

Nel dossier si osserva che analizzando l’arco temporale che va da inizio 2013 alla fine dello scorso settembre «tutti i comparti azionari e buona parte dei bilanciati mostrano rendimenti più elevati rispetto agli altri e al Tfr». Che negli ultimi dieci anni (a tutto il 2022) ha fatto registrare una rivalutazione del 2,4 per cento.

Le adesioni crescono del 3% sul 2022

Alla fine del terzo trimestre del 2023 le adesioni sono arrivate a 10,6 milioni, in aumento del 3% rispetto a dicembre del 2022. La Covip precisa che «a tali posizioni, che includono anche quelle di coloro che aderiscono contemporaneamente a più forme, corrisponde un totale degli iscritti di 9,515 milioni» (sempre +3%). La crescita più significativa è quella riscontrata nei fondi negoziali: 188mila posizioni in più sul 2022 (+4,9%), per un totale che sfiora i 4 milioni. L’Authority fa notare che «gli incrementi più alti nel numero delle posizioni continuano a registrarsi nel fondo rivolto al settore edile (+86.700), destinatario dell’adesione contrattuale di lavoratori attraverso il versamento di un contributo, ancorché di importo modesto, a carico del solo datore di lavoro, e nel fondo del pubblico impiego (+28.900 posizioni), per il quale è attiva l’adesione anche tramite silenzio-assenso» per le nuove assunzioni. Seguono il fondo destinato al settore del commercio, turismo e servizi (+13.300) e quello rivolto all’industria metalmeccanica (+10.300).

Le risorse per prestazioni a quota 215 miliardi

Salgono ancora, anche se con un’andatura più contenuta rispetto al precedente trimestre, le risorse destinate alle prestazioni, che a fine settembre 2023 hanno totalizzato 215 miliardi di euro contro i 205 miliardi del dicembre 2022. La Covip evidenza che poco più della metà dell’aumento «è dipeso dal miglioramento dei corsi dei titoli in portafoglio» e che «l’incremento residuo è dovuto ai flussi contributivi al netto delle uscite». L’attivo netto è risultato di 64,5 miliardi nei fondi negoziali, in crescita del 5,6% rispetto a dicembre, di 30,3 miliardi nei fondi aperti e di 48 miliardi nei Pip: rispettivamente, il 7,9 e il 5,4% in più nel confronto con la fine dello scorso anno.

Aumentano i contributi con punte dell’8% nei fondi negoziali

Durante i primi nove mesi di quest’anno i contributi incassati dalle forme di previdenza integrativa sono stati pari a 9,8 miliardi: +6% rispetto al corrispondente periodo del 2022. La Covip sottolinea che «l’incremento si riscontra in tutte le forme pensionistiche, variando dall’8% nei fondi negoziali, al 6,4 nei fondi aperti, al 2,5% nei Pi».

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