ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùVino

Fondi Ue per la promozione del vino all’estero: in ritardo di 2 mesi sulla Francia

Il sollecito al ministero per sbloccare i 100 milioni previsti dalla misura arriva dal Consiglio nazionale di Unione italiana vini. Preoccupazione anche per le giacenze in crescita

di Giorgio dell’Orefice

(PANORAMO - stock.adobe.com)

3' di lettura

Tutto fermo al ministero dell'Agricoltura su temi importanti per il vino italiano. A denunciarlo l'Unione italiana vini riunita oggi in Consiglio nazionale presso l'azienda Bellavista a Erbusco (Brescia).

Il primo argomento a destare preoccupazione tra le aziende associate all'Unione italiana vini quello della promozione del vino sui mercati esteri. Una misura finanziata da Bruxelles nell’ambito dell’Ocm vino con un budget di circa 100 milioni di euro l’anno per effettuare azioni promozionali sui mercati terzi o coinvolgere buyer internazionali in azioni di incoming, facendoli quindi venire in Italia a conoscere i territori dove quei vini sono prodotti.

Loading...

«Dopo le recenti richieste di aggiustamento da parte del ministero dell'Economia – spiegano all’Unione italiana vini – i tempi di approvazione della misura relativa alla campagna 2022-2023 si allungano visto che l'ok alla misura è stato rinviato al prossimo 21 giugno. Il tutto mentre il principale competitor, la Francia, ha già emanato il bando da quasi 2 mesi e ora ha tutto il tempo per organizzare al meglio i programmi il cui avvio è previsto il prossimo 16 ottobre».

Nel corso del Consiglio Uiv è stata inoltre effettuata un'analisi dei principali andamenti del mercato dalla qual sono venute altre preoccupazioni per il mondo produttivo. Secondo i dati dell'Osservatorio Uiv, ad aprile, il livello delle giacenze ha superato il +5% rispetto al pari periodo dello scorso anno, nonostante una campagna vendemmiale 2022 chiusa con volumi in contrazione dell'1%. In forte crescita gli stock dei vini Dop (+9%), proprio quelli che nel 2022 hanno registrato le maggiori flessioni sui mercati esteri.

«Una situazione – hanno aggiunto all'Unione italiana vini - che comincia a riverberarsi sui prezzi dello sfuso, in discesa soprattutto al Sud, con la Germania che sta acquistando in regime di low cost».

Anche le vendite all’estero evidenziate nell’anteprima fornita da Uiv sull'export nel primo trimestre dell’anno presso le principali piazze extra Ue, registrano la fatica di mercati importanti, in particolare in Uk, Canada, Giappone, Cina e Corea del Sud.
In forte rallentamento, per la prima volta dopo anni di crescita, anche gli spumanti.

In uno scenario di mercato appesantito dall'offerta e con una domanda che mostra segnali di rallentamento sarebbe importante trovare strumenti alternativi. Uno è ad esempio rappresentato dalla prospettiva dei vini dealcolati . Una categoria di prodotti a basso contenuto di alcol se non del tutto privi che in diversi paesi produttori si sta cominciando a sperimentare per intercettare nuove fette di mercato.
Ma questa chance in Italia resta solo sulla carta perché la produzione di queste bevande è impedita dalla legge (il Testo unico sul vino vieta di detenere in cantina vini con un titolo alcolometrico inferiore a 8 gradi). Un divieto che resiste nonostante il via libera ai vini dealcolati da parte di Bruxelles (Regolamento 1308/2013) e le reiterate sollecitazioni dell'associazione imprese italiane del vino presso il ministero dell'Agricoltura per risolvere uno stallo che di fatto genera un evidente svantaggio competitivo.

«Le istituzioni – ha commentato il presidente Uiv, Lamberto Frescobaldi – ci stimolano a una ulteriore crescita con l’obiettivo di superare il competitor francese nella leadership mondiale del mercato del vino. Un obiettivo giusto, che le imprese italiane del vino sono consapevoli di poter raggiungere, a patto però che ognuno faccia la propria parte. Lo svantaggio competitivo generato dai ritardi delle amministrazioni nelle scelte non aiuta lo sviluppo del mercato, tra l'altro in un periodo di forte incertezza con un livello di giacenze ben oltre la soglia di sicurezza In diverse aree strategiche del Paes».


Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti