Fondo pensione giornalisti, fino a 80 milioni in private equity, private debt e infrastrutture
Pubblicato il bando. Offerte entro il 21 giugno. Obiettivo, diversificare il portafoglio con strumenti decorrelati come i Fondi di investimento alternativi (Fia).
di V.D'A.
2' di lettura
Via libera ai fondi alternativi anche per la previdenza integrativa dei giornalisti (secondo pilastro, circa 11mila iscritti per oltre 700 milioni di patrimonio). Il consiglio d'amministrazione del Fondo pensione di categoria ha deciso di investire fino a 80 milioni di euro in questa speciale asset class. Sul sito web è stato pubblicato il bando di gara per i gestori che dovranno inviare le richieste entro il 21 giugno.
La scelta dei Fia
Ma su che tipo di Fia hanno deciso di puntare i giornalisti? Eccoli: due fondi di private equity, uno di private debt e uno specializzato sulle infrastrutture. In particolare, per quanto riguarda i due private equity, uno sarà specializzato sull'Italia e un altro invece potrebbe investire a livello internazionale o soltanto sull'Europa: verrà deciso dopo aver visionato le offerte che arriveranno dalle società di gestione.
Focus Italia
Inoltre il private equity globale potrebbe essere anche un fondo di fondi. Su questi Fia saranno concentrati 25-30 milioni di euro.Stessa cifra riguarderà anche il Fia focalizzato sulle infrastrutture, specializzato sull'Italia; nel dettaglio, il focus geografico viene specificato così nel bando: «Le imprese emittenti/garanti, per almeno il 75%, devono essere domiciliate in Italia».Infine c'è il fondo alternativo private debt su cui vi è l'impegno a investire 24-26 milioni di euro; in questo caso il focus geografico è sull'Europa. Da tale fondo sono esclusi i non performing loan (Npl), i distress debt, il debito per infrastrutture e il debito immobiliare.
Esg e Sostenibilità
Nel bando di gara del Fondo pensione giornalisti, vi è un importante riferimento ai criteri Esg: nella valutazione delle offerte, infatti, si prenderà in particolare considerazione oltre che il modello gestionale, soprattutto il sistema di valutazione dei parametri di sostenibilità nel portafoglio del fondo alternativo. I criteri Esg sono infatti entrati a pieno titolo già con la direttiva europea Iorp2 fra i rischi che devono essere monitorati da parte dei fondi pensione complementari. Un impegno ulteriore dunque soprattutto da parte della struttura di risk management.
A predisporre tutti i dettagli dell'operazione, sottoposta poi all'esame del consiglio d'amministrazione, è stata la commissione finanza e patrimonio del Fondo assieme agli advisor. Toccherà alla stessa commissione, chiuso il bando di gara, mettere a punto la short list da sottoporre sempre al cda. Il primo investimento potrebbe essere sottoscritto nell'ottobre 2021.
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