Fondo perduto, contributo minimo per chi ha aperto la partita Iva nel dicembre 2019
Il raffronto vale sull’intero anno per chi era attivo al 1° gennaio 2019
di Andrea Dili
I punti chiave
2' di lettura
Se il nuovo contributo a fondo perduto declinato dall'articolo 1 del decreto Sostegni (Dl 41/2021) spetta incondizionatamente ai soggetti che hanno iniziato l'attività successivamente al 31 dicembre 2018, l'ammontare dovuto dovrà essere calcolato facendo particolare attenzione alle specifiche modalità contemplate dalla norma.
In particolare, fermo restando che il criterio generale per la quantificazione del contributo a fondo perduto prevede l'applicazione di uno specifico coefficiente dimensionale (variabile dal 20% al 60%) alla differenza tra fatturato medio mensile del 2019 e fatturato medio mensile del 2020, coloro che hanno aperto la partita Iva nel corso del 2019 dovranno preliminarmente verificare la data di attivazione della partita Iva, considerando che per tali soggetti la media del fatturato afferente il 2019 dovrà essere calcolata scartando le operazioni realizzate nel corso del mese di avvio dell'attività.
In altre parole, ad esempio, chi ha aperto la partita Iva nel mese di marzo 2019 determinerà la media dividendo il volume di fatturato conseguito dal primo aprile al 31 dicembre del 2019 per 9 mesi.
Il contributo minimo
Prima conseguenza di tale impostazione riguarda coloro che hanno aperto l'attività a far data dal 1° dicembre 2019: essi, infatti, saranno impossibilitati a definire il valore del fatturato medio mensile del 2019 e, di conseguenza, matureranno il diritto di percepire il contributo nell'ammontare minimo previsto dal comma 6 della norma, ovvero 1.000 o 2.000 euro, rispettivamente per le persone fisiche e per i soggetti diversi dalle persone fisiche.
Chi ha aperto la partita Iva tra gennaio e novembre 2019
Chi, invece, ha attivato la posizione Iva tra il 1° gennaio e il 30 novembre 2019 determinerà il fatturato medio mensile con le modalità precedentemente esposte, tenendo conto – come precisato dalla nota dell'agenzia delle Entrate del 29 marzo, correttiva del provvedimento n. 77923 – che per tali soggetti non opera il requisito identificato nella diminuzione di almeno il 30% del fatturato medio mensile realizzato nel 2020 rispetto a quello conseguito nell'anno precedente.
Il calcolo dell’aiuto
Conseguentemente, l'ammontare del contributo sarà determinato applicando il coefficiente dimensionale a tale differenza, adeguando eventualmente la somma ottenuta ai citati importi minimi. Ad esempio, un contribuente che ha aperto la partita Iva nel mese di marzo 2019 con fatturato mensile medio di 50mila euro nel 2019 e di 40mila euro nel 2020 (-20%) percepirà un contributo pari a 4mila euro (10.000 x 40%).
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