le sovvenzioni

Fondo perduto: già erogati 2,9 miliardi, importo medio di 3.258 euro. A chi sono andati finora gli aiuti

Sul totale di oltre 1,2 milioni di istanze ricevute, 207.200 provengono dalla Lombardia, a cui seguono la Campania, che con 110.577 domande supera quota 100mila, e il Lazio (105.010)

Gualtieri: Tante misure post-Covid ma con procedure semplici

3' di lettura

Dal 15 giugno, giorno dell'apertura del canale dedicato dell'Agenzia delle entrate per il contributo a fondo perduto, sono più di 890mila gli ordinativi di pagamento emessi per un ammontare complessivo 2,9 miliardi di euro e per un importo medio di circa 3.258 euro. Le somme sono accreditate direttamente sui conti correnti di imprese, commercianti e artigiani. Ad oggi sono 1.208.085 le istanze di contributo a fondo perduto provenienti da tutto il territorio nazionale. Lo comunica la stessa Agenzia delle Entrate precisando che al primo posto c'è la Lombardia con oltre 200mila domande.

Le richieste per settore e per Regione

Quasi 343 mila le domande presentate dal “commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e motocicli”, oltre 164 mila quelle relative ai “servizi di alloggio e di ristorazione”, 162 mila le istanze provenienti dal comparto “lavori di costruzione”; superano quota 143 mila quelle delle “attività manifatturiere”, 42 mila le istanze delle “agenzie di viaggio”, 40 mila quelle del “trasporto e magazzinaggio”, più di 35 mila quelle delle “attività immobiliari”.

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Sul totale di oltre 1,2 milioni di istanze ricevute, 207.200 provengono dalla Lombardia, a cui seguono la Campania, che con 110.577 domande supera quota 100mila, e il Lazio (105.010). Fra le altre regioni spiccano l'Emilia Romagna (94.457), la Toscana (89.704), il Piemonte (83.496), la Puglia (78.768) e il Veneto (106.442) e la Sicilia (79.356). Le domande provengono in maniera pressoché omogenea da tutto il territorio nazionale.

Gualtieri, successo su contributi a fondo perduto

«Oggi è una bella giornata, si è parlato tanto di ritardi che ci sono stati su alcune misure come la cassa integrazione. Ma è bene che si parli anche di efficienze di risultati come i contributi a fondo perduto erogati dall'Agenzia delle Entrate», una misura che «si sta rivelando un vero successo. Molto efficace». Lo dice il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, a margine del Consiglio confederale della Uil. «Procedure semplici, tempi inferiori a quelli annunciati e contributi importanti che vengono erogati. Siamo a quasi 3 miliardi”, sottolinea il ministro, riportando «i complimenti all'Agenzia delle Entrate che - aggiunge con una battuta - sta lavorando come una Agenzia delle uscite con grande efficacia».

I settori più colpiti

Tra i settori in maggior sofferenza c’è quello della ristorazione: mentre i 'vecchi' ristoranti in molti casi non riescono a riaprire dopo il lockdown - spiega Unioncamere - i nuovi chiaramente si dimezzano: nel secondo trimestre 2020 (marzo-maggio, in piena pandemia quindi) hanno chiesto di aprire 1.129 attività, con un calo di 1.331 rispetto allo stesso periodo 2019, ovvero oltre la metà (-54,1%). E non va meglio ai bar: l'assenza di lavoratori e turisti mette in crisi bar, ristoranti e le altre attività del food, soprattutto nelle mete turistiche, nei centri cittadini e nei quartieri ad alta densità di uffici. - spiega Fiepet (Confesercenti) - Un'impresa su tre registra un calo di oltre la metà del fatturato, e il 21,8% - oltre due attività su dieci - temono la chiusura. Se la situazione dovesse continuare, l'87,5% degli intervistati valuterà di ridurre i dipendenti definitivamente. Che fare? Unioncamere fornisce una lista di riforme da attuare a breve, ad esempio la digitalizzazione delle Pmi fornirebbe un impulso positivo al Pil di 1,6 punti. Confcommercio punta il dito invece conto la “cattiva burocrazia” che - spiega Carlo Sangalli - ha un costo 'monstre' di 70 miliardi di pil in meno e “frena la produttività delle imprese e ne ostacola la crescita”. Così “nel confronto internazionale, su 36 Paesi Ocse, l'Italia scivola al terzultimo posto passando dalla 20esima alla 33esima posizione”.

Chi può richiederlo: imprese, partite Iva e agricoltori

Il contributo a fondo perduto può essere richiesto da imprese, partite Iva o dai titolari di reddito agrario, a patto che siano in attività alla data di presentazione dell’istanza per l’ottenimento del contributo.

Sono, invece, esclusi i soggetti la cui attività risulta cessata nella data di presentazione della domanda, i soggetti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria (le cosiddette casse previdenziali), gli intermediari finanziari e le società di partecipazione, i soggetti che fruiscono del bonus professionisti e del bonus lavoratori dello spettacolo introdotti dal decreto Cura Italia (Dl 18/2020) e gli enti pubblici.

Il limite a ricavi o compensi e il calo di fatturato

Sono due i requisiti, come ricorda anche la guida predisposta dalle Entrate, per accedere al contributo.

Ricavi o compensi 2019. I ricavi o compensi 2019 non devono essere superiori a 5 milioni di euro.

Il calo di fatturato e corrispettivi. L’importo del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 deve essere inferiore ai due terzi di quello del mese di aprile 2019.

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