Fontana (Alibaba): «Esperienze uniche e prodotti ben fatti trainano le vendite»
Il Single’s day di Alibaba mette sul mercato 17 milioni di prodotti in 7mila categorie: il lusso è tra queste. Il Luxury Pavilion, luxury hub dove si sperimentano shopping experience innovative, compie cinque anni
di Marta Casadei
2' di lettura
Il 31 ottobre, nell’arco di una singola ora, 102 marchi (di cui il 40% internazionali) hanno venduto su Alibaba prodotti per 100 milioni di remimbi, quasi 14 milioni di dollari. Si è trattato solo dell’incipit del mega festival dello shopping che ha il suo culmine oggi: il Double 11 (doppio undici come il giorno e il mese della data di oggi, ndr) o Single’s day. Per Alibaba un progetto mastodontico: 290.000 marchi da oltre 90 Paesi mettono in vendita 17 milioni di prodotti appartenenti a 7mila categorie diverse.
Una di queste categorie è il lusso che nell’ambito dell’universo Alibaba ha la sua destinazione per eccellenza nel Luxury Pavilion di Tmall, aperto cinque anni fa e oggi popolato da oltre 200 tra i principali brand della moda (gli ultimi ad aver aperto sono Moncler e Cucinelli), del beauty, della gioielleria e degli orologi. Per un totale di 30mila nuovi prodotti al mese.
«Sul lungo termine il mercato del lusso in Cina è molto solido - spiega Christina Fontana, director Strategic Partnerships Southern Europe, Alibaba Group - perché il consumatore di fascia alta - che di per sé è più resiliente di altri - in Cina è piuttosto giovane, in generale under 40, e desideroso di prodotti di alta qualità, artigianali, con una storia unica». Infatti nel 2021 «gli utenti del Luxury Pavilion sono cresciuti del 150% e il Gmv (valore delle vendite) di oltre il 300%». Qualche cambiamento, però, c’è stato: «Il consumatore è più attento a ciò che compra. Per esempio, la sostenibilità è diventata un fattore chiave: i cinesi preferiscono comprare meno prodotti ma che durino nel tempo. C’è poi un’attenzione maggiore alla qualità della vita intesa come cura di sé e dell’ambiente che ci circonda», spiega Fontana.
In Cina sta cambiando molto anche la geografia della ricchezza, con le città cosiddette low tier a guidare la crescita, e il digitale permette di avere una presenza capillare in un mercato molto vasto e, ad oggi, chiuso ai viaggi: «Dialogare con i cinesi nel loro Paese ha portato i brand a creare nuove forme di interazione e nuovi contenuti, anche basati sulla geografia». Qui entra in gioco la tecnologia: «Permette di raccontare il brand offrendo un’esperienza immersiva direttamente dallo smartphone: per esempio con negozi e musei tridimensionali, trunk show in diretta streaming per pochi clienti, virtual idol e digital collectible, oggetti virtuali basati su tecnologia blockchain, ma che in base alla normativa cinese non possono essere comprati e venduti, visto che le criptovalute sono illegali in Cina».
La shopping experience è una delle chiavi del Double 11 : «L’idea dei brand del lusso è fidelizzare nuovi clienti facendo leva non sulle offerte ma su prodotti ed esperienze esclusive», chiosa Fontana.
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