Foodbarrio, la vetrina delle eccellenze gastronomiche italiane apre al mercato tedesco
La piazza virtuale di cantine, frantoi, caseifici, norcinerie e aziende agricole conta 180 produttori iscritti (con un incremento di 20/30 aziende al mese) e un catalogo di circa 4mila articoli. Presto anche la versione B2B
di Gianni Rusconi
3' di lettura
I dati sono inequivocabili: l'e-commerce del food e del grocery in Italia è un movimento in continua espansione. Se nel 2019 l'incremento di acquisti online di prodotti alimentari è stato di poco inferiore al 40% rispetto all'anno precedente, è molto probabile che a fine dicembre, complici i mesi di lockdown dovuti alla pandemia di Covid-19, le percentuali di crescita possano essere simili se non superiori. Con una diretta conseguenza: arrivare sul mercato attraverso i canali digitali diventa un'esigenza anche per tantissimi produttori artigianali italiani finora restii (per mancanza di risorse, cultura e competenze) ad aprire un negozio in Rete. In questo nuovo scenario, ancora condizionato dalle restrizioni anti-contagio, ha trovato consistenza il progetto di Foodbarrio, un'idea nata da tre amici (un toscano, un pugliese e un lucano residenti in Lombardia) appassionati di cibo e vino made in Italy.
Come funziona l’app e a chi si rivolge
Di cosa si tratta? Di una “piazza virtuale” un po' diversa da altri marketplace dedicati al food, con l'ambizione di mettere in contatto attraverso un'app dedicata piccole realtà locali con i cultori del cibo genuino e di qualità e di diventare il primo social commerce delle eccellenze gastronomiche sconosciute al grande pubblico. Qualche esempio? Il lardo al mirto con sale marino sardo stagionato per 10 mesi in conche di marmo, lo speck d'oca prodotto da oche allevate rigorosamente all'aperto con mangimi naturali oppure ancora la crema di sesamo “tahina, il miele di rododendro presidio slow food, le composte di lamponi dei Monti Cimini realizzate in abbinamento a lavanda o cardamomo e molte altre.
Trovare una forma innovativa per (ri)scoprire sapori antichi e la loro storia e stabilire una relazione fra consumatori e produttori, come ha ricordato al Sole24ore la responsabile della comunicazione di Foodbarrio, Giorgia Barbieri, era del resto il punto di partenza. “A poco a poco la creazione di questo grande mercato virtuale ha preso piede, partendo proprio dai produttori, che sono stati contattati personalmente e convinti ad aprire la loro bottega online sulla piattaforma”, spiega. E se i primi clienti sono stati parenti e amici dei fondatori, la community di cantine, frantoi, caseifici, norcinerie e aziende agricole si è via via allargata per arrivare oggi a 180 produttori (con un incremento di 20/30 aziende al mese) e un catalogo di circa 4mila articoli. “A fine anno – conferma ancora Barbieri - contiamo di superare quota 220 partner in 20 categorie diverse e di arrivare a una copertura regionale pressoché completa”.
Le opzioni offerte ai produttori sono diverse e si aggiungono al servizio “core” di Foodbarrio, e cioè la vetrina virtuale gratuita dove poter caricare tutte le proprie specialità (senza limiti di quantità) e vendere online (oggi solo in Italia, in breve anche all'estero): un team dedicato a supporto, un social network “proprietario” per interagire via chat con i clienti e inviare loro notifiche push sulla propria attività (promozioni comprese), l'accesso alla community di utenti che hanno scaricato l'app. Dal punto di vista strettamente economico, invece, il vantaggio è margini più ampi riconosciuti dalla piattaforma rispetto a quelli garantiti dalla grande distribuzione. “Il nostro business – conferma in proposito Barbieri - è basato su una fee sul transato, ma stiamo anche mettendo a punti modelli di ricavo alternativi che consentiranno alle aziende del food di sottoscrivere campagne pay-per-click per pubblicizzare i propri prodotti, indirizzando in maniera molto precisa il pubblico sulla base dei gusti alimentari e delle abitudini di acquisto”.
Il piano di espansione all’estero
Foodbarrio, in altre parole, è un e-commerce “as a service” abilitato a transazioni con incassi in tempo reale sul mercato consumer (a breve lo sarà anche in ambito B2B) e in grado di mettere a disposizione di chi lo desidera una serie di servizi personalizzati aggiuntivi, dagli shooting fotografici alle spedizioni agevolate.Dopo il finanziamento iniziale cui hanno partecipato investitori italiani e internazionali, il futuro prossimo della società è ora quello di aprire a un nuovo socio per raccogliere i fondi necessari ad investire ulteriormente sul marchio. La fase di startup della piattaforma, assicurano i diretti interessati, è stata molto positiva e l'obiettivo per i prossimi mesi è quello di raddoppiare il numero dei produttori e di rafforzare le attività nel B2B Italia. In rampa di lancio, inoltre, c'è l'apertura del servizio in Germania, “mercato dalle grandi potenzialità per il Made in Italy e con una forte propensione agli acquisti online”.
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