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FoodSeed di Cdp Venture Capital acceleratore per 7 start up del foodtech

Alle nuove imprese il sostegno di promotori e co-investitori quali Fondazione Cariverona, UniCredit e Eatable Adventures, Amadori, Cattolica Business Unit di Generali Italia, Axxelera, Veronafiere. Università degli Studi di Verona è il partner scientifico.

di Maria Teresa Manuelli

Il food retail e l'accesso ai capitali: una sfida per crescere

3' di lettura

Sostenibilità, tecnologia ed etica. Sono gli assi portanti dei sette progetti selezionati da FoodSeed, l’acceleratore di Cdp Venture Capital. Il programma è stato lanciato a marzo per promuovere l’eccellenza e l’innovazione nell’industria agroalimentare italiana, con il sostegno di partner promotori e co-investitori quali Fondazione Cariverona, UniCredit e Eatable Adventures, tra i principali acceleratori foodtech su scala globale, con il contributo dei corporate partner Amadori, Cattolica Business Unit di Generali Italia, Axxelera, Veronafiere e il partner scientifico Università degli Studi di Verona.

Il contest e la selezione delle migliori start up del food

Per la prima edizione sono state selezionate 7 start up, dopo uno screening su oltre 250 candidature, che presentano soluzioni concrete alle principali sfide che colpiscono l’industria alimentare, sia a livello nazionale che globale.
Le start up hanno ricevuto ciascuna un investimento iniziale di 170mila euro – con possibilità di incremento fino a ulteriori 500mila euro per le più performanti – e hanno beneficiato di un percorso di accelerazione di 6 mesi per consolidare la propria proposta imprenditoriale.

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«Open Innovation, sinergia tra tradizione e innovazione, eticità tecnologica e amore per il buon cibo: sono questi gli elementi chiave che daranno vita a nuovi modelli di business virtuosi, pronti a dare un effettivo slancio al comparto e a tutta l’economia italiana di domani. Il tutto, a favore di una cultura dello sviluppo legata a un uso attento, sostenibile e democratico delle nuove tecnologie», commenta Alberto Barbari, program director di Eatable Adventures per FoodSeed, che per la prossima edizione intende allargare la partecipazione maggiormente ai Paesi esteri (solo il 5% delle candidature arrivava da fuori confine).

La call per le start up che parteciperanno alla seconda edizione di FoodSeed si aprirà a febbraio 2024. Di seguito invece le start up, tutte italiane, vincitrici del programma.

So’Sweep di Hypesound per la fermentazione rapida

Hypersound ha sviluppato So’Sweep, un dispositivo che riproduce onde sonore per la fermentazione avanzata, in grado di accelerare la crescita dei microrganismi, aumentandone la produzione fino al 300%, riducendo tempi e costi. Al momento, si sta concentrando nell’ottimizzazione della produzione di alghe, in particolare in Spirulina e Chlorella, ma le applicazioni della tecnologia coinvolgono l’intero settore delle biotecnologie: dalle birre al vino agli yogurt, dai biocarburanti al settore beauty.

Il packaging sostenibile di AgreeNet

AgreeNet propone un materiale innovativo a base biologica e biodegradabile per l’imballaggio alimentare. AgreeNet ha infatti ideato un Pod adesivo da inserire all’interno del packaging dei prodotti: grazie alle sostanze naturali che emette – componenti funzionali normalmente prodotte dalle piante per proteggersi da microrganismi patogeni – il Pod è in grado di allungare la shelf life dei prodotti anche di 20 giorni aiutando così i produttori alimentari a risolvere o a limitare il problema dello spreco alimentare.

Blockchain, la tracciabilità secondo Trusty

Trusty propone servizi di tracciabilità industriale in ambito ambientale, sociale e di corporate governance. La startup di Pescara ha sviluppato una piattaforma basata su blockchain, con una dashboard personalizzabile per ogni industria.
Il sistema può essere utilizzato anche per integrare le informazioni provenienti dalle autorità ed emettere certificazioni di tracciabilità.

La soluzione biostimolante di Agreen

Agreen Biosolutions propone una soluzione per aiutare la transizione verso un’agricoltura più sostenibile: si tratta di un olio ozonizzato a concentrazione variabile di ozono, da applicare nei campi agricoli, in grado di garantire un effetto preventivo e/o curativo.
Questo olio, certificato come “corroborante” e dall’effetto biostimolante e fitosanitario, consente di eliminare l’utilizzo di pesticidi chimici oltre che garantire un notevole risparmio economico agli agricoltori.

Modelli agricolo-climatici predittivi per Soonapse

Soonapse, start up romana, ha sviluppato il primo Decision Support System (Dss) progettato specificamente per l’IoT. Un sistema AI Dual in grado di interpretare il cambiamento climatico e fornire previsioni con un’accuratezza del 99% consentendo agli agricoltori di ottimizzare l’utilizzo dell’acqua e non solo. Si tratta di un modello predittivo che considera tutte le coltivazioni agricole, in grado di dare consigli anche sulla migliore coltivazione in base alla stagionalità.

Malattie negli allevamenti monitorate con Regrowth

Regrowth offre un monitoraggio da remoto degli allevamenti. Il sistema è infatti in grado di ridurre di circa il 60% le perdite di animali grazie a un’identificazione precoce delle malattie. Inoltre, grazie a specifici protocolli, rileva precocemente anche il sovra pascolamento causato da una cattiva gestione del gregge e dei pascoli.
Non solo, i loro protocolli mirano a stimolare l’aumento della biodiversità del suolo, il sequestro di CO2, il ritegno idrico e molto altro.

Foreverland punta sul cioccolato senza cacao

Foreverland porta sul mercato il cioccolato senza cacao. Freecao utilizza la carruba – un legume tipico dell’area mediterranea di cui l’Italia è tra le maggior produttrici al mondo – per produrre un “cioccolato” a basso impatto ambientale e sociale: riduce dell’80% le emissioni di CO2 e del 90% il consumo di acqua rispetto alla produzione di cacao. Privo dei nove principali allergeni, non contiene glutine, caffeina né ingredienti artificiali, oltre a contare il 50% in meno di zuccheri rispetto al cioccolato al latte tradizionale.


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