Startup

Foodu e l’e-commerce partecipativo: i clienti valutano cosa deve essere venduto

Al via la prima campagna di crowdfunding su Mamacrowd per aumentare i test dei consumatori sui prodotti proposti online

di Manuela Soressi

Il ceo Antonella Fasano con un produttore aderente alla piattaforma di Foodu

2' di lettura

I consumatori non decidono più solo cosa comprare ma anche cosa deve essere venduto, valutando la qualità e il gusto dei prodotti alimentari. Succede in Foodu, la startup nata nel 2020 in Puglia che propone il primo e-commerce partecipativo del mondo agroalimentare italiano.
«Abbiamo concepito questo progetto durante il primo lockdown partendo dalla constatazione che spesso i prodotti presenti sugli scaffali della Gdo sono selezionati sulla base di scelte commerciali e, quindi, non sempre tengono conto a sufficienza della qualità e del gusto, ossia delle esigenze dei consumatori», spiega la trentenne Antonella Fasano, ceo di Foodu che ha fondato insieme al coetaneo e conterraneo Paolo Pannarale.

Da qui è nata l'idea di una piattaforma di e-commerce in cui fossero la community degli shopper a proporre e decidere cosa mettere su questi scaffali virtuali. Solo i prodotti che superano l'esame qualità fatto da esperti indipendenti e la prova gusto affidata a un gruppo di consumatori (i cosidetti “approver”) che li testano in anteprima, acquistandoli a prezzi scontati, entrano nell'assortimento di Foodu. In un anno questa start-up di Palo del Colle è riuscita a coinvolgere oltre un migliaio di persone realizzando circa 22mila consumer test.

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«Le persone partecipano sia perché imparano a riconoscere la qualità dei nuovi prodotti – prosegue Fasano – sia perché trovano recensioni utili la selezione del nostro paniere, che al momento conta circa 500 prodotti. Ma l'obiettivo è di portarli nell'arco di 12 mesi a quota 1.500, che è la base minima per offrire una spesa completa».

L'espansione dell'offerta va di pari passo con la crescita dell'azienda e con le sue esigenze finanziarie. Per questo Foodu lancia il 21 ottobre 2021 su Mamacrowd la sua prima campagna di equity crowdfunding, con cui punta a raccogliere un massimo di 300mila euro (ossia il 14,2% del capitale sociale). Una cifra che servirà per espandere la presenza nel mercato della spesa online, per attirare nuovi soci e per accompagnare i produttori coinvolti in un processo di trasformazione “consumer centric”. Infatti, l'89% delle 800 piccole e medie aziende agroalimentari italiane che hanno aderito finora a Foodu non fanno testare i loro prodotti ai potenziali consumatori prima di metterli sul mercato. Per accompagnarli in questo percorso, Foodu ha implementato anche una linea di servizi b2b e una piattaforma di consumer science digitalizzata a servizio dei produttori, che consente loro di realizzare un community test digitalizzato in modo semplice e con un budget a misura di Pmi.

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