Formanek e Akinmusire, istantanee di jazz contemporaneo
di Francesco Prisco
2' di lettura
Un’altra grande settimana di jazz. Da Roma a Milano, in venue per tutti i gusti, artisti di provenienza diversa, con lo stesso inconfondibile talento quando si tratta di improvvisare serate eccezionali. Martedì 22 gennaio, per esempio, all’Auditorium Parco della Musica di Roma spazio al Michael Formanek’s Very Practical Trio. Formanek, il contrabbassista di San Francisco trapiantato a New York, compositore di assoluta rilevanza nella scena jazzistica americana, si esibirà in trio con il sassofonista Tim Berne, con cui ha creato negli anni un sodalizio inossidabile e fruttoso e con la giovane chitarrista e compositrice dal particolarissimo stile Mary Halvorson.
Lo swing di Vincent Herring
Ancora il 22 gennaio, al Blue Note di Milano, doppio appuntamento swing con il Vincent Herring Soul Chemistry. Forte delle notevoli doti solistiche del frontman e di una sezione ritmica di sostanza (Essiet Essiet al basso e Joris Dudli alla batteria cui si aggiunge il piano di Mike Le Donne), il gruppo presenta brani originali accanto ad alcuni arrangiamenti di standard del soul jazz. Il talento di Herring, con un fraseggio che a tratti ricorda Cannonball Adderley, è esploso a seguito degli ingaggi nei gruppi di Art Blakey e Horace Silver e si è consolidato con le ripetute esperienze a fianco di Cedar Walton, Freddie Hubbard e Wynton Marsalis. Davvero niente male come pedigree.
Le sperimentazioni di Akinmusire
Ancora al Blue Note, mercoledì 23 gennaio, sarà la volta dell’Ambrose Akinmusire Quartet capitanato da un «elettrizzante giovane trombettista e sottile band leader, con un suono dall’ispirazione unica», come lo definisce il New Yorker. Strumentista dall’inconfondibile stile eclettico e raffinato, Akinmusire vanta collaborazioni di grande prestigio come quelle con Jon Henderson, Joshua Redman e Steve Coleman. Il suo album di debutto con la Blue Note Records, When The Heart Emerges Glistening, è per la critica uno dei migliori progetti degli ultimi tempi. Iscrittosi alla Berkeley High School, Akinmusire debuttò ancora adolescente suonando con nomi prestigiosi. Proprio Steve Coleman lo convinse a lasciare il Berkeley High School Jazz Ensemble, la formazione scolastica nella quale suonava, per portarlo con sé in tournée. Da allora si è fatto non poco apprezzare per la rara capacità di attraversare tutti i territori musicali che s’incontrano muovendosi da Chopin a Bjork.
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