Studenti e ricercatori

Formazione all’estero: perchè gli italiani scelgono di studiare negli Stati Uniti?

di Redazione Scuola

4' di lettura

Gli Stati Uniti sono una destinazione molto popolare tra gli studenti italiani. Nel 2020 erano infatti oltre 6mila* i ragazzi e le ragazze dal liceo fino all'università e oltre che hanno scelto di intraprendere un percorso di studi nel Paese a stelle e strisce, a conferma del popolarità della meta, con solo una lieve inflessione del -0.8% rispetto al 2019 dovuta alla pandemia. Il 36.2% di loro consiste in studenti che si recano negli Stati Uniti per frequentare l'università. Rinomate per qualità, prestigio ed esperienza, le università americane sono state a lungo riconosciute come le migliori del mondo. Sono solo questi i motivi per cui così tanti diplomati italiani decidono di studiare in questo Paese?

Indipendentemente dall'esenzione dal visto turistico, studiare negli Stati Uniti richiede un permesso di soggiorno valido per gli anni accademici. Gli esperti di Elab Education Laboratory, società internazionale di consulenza che aiuta i ragazzi scegliere l'università all'estero più adatta alle loro esigenze e a presentare le domande di ammissione, rilevano un grande interesse per gli studi oltreoceano.

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«Dal 2017 abbiamo osservato un numero sempre più crescente di ragazzi che fanno richiesta per studiare negli Stati Uniti. Confrontando il 2018 e il 2019, abbiamo riscontrato il dato più significativo con un aumento dell'interesse pari al 48%. Ma c'è di più: l'interesse perdura anche dopo la pandemia. Nel 2021, infatti, abbiamo supportato il 22% delle candidature, in crescita rispetto all'anno precedente», dichiara Elaine Tudda, esperto di Elab Education Laboratory. «Ad oggi, abbiamo già molti candidati per i percorsi di studio che avranno inizio nel 2023 e 2024. Questa è certamente una prova di quanto sia aumentata la consapevolezza delle richieste di ammissione: ora i candidati pianificano con un anticipo anche di 2-3 anni la carriera accademica all'estero», aggiunge.

Quando si fa domanda per studiare all'estero, i candidati esprimono la scelta per un'università e solo dopo un anno decidono quale percorso di studi intraprendere. All'inizio, hanno l'opportunità seguire lezioni in diverse aree secondo le loro preferenze. Questa è una buona soluzione per le persone che non sanno esattamente cosa vogliono fare in futuro e la possibilità di verificare nella pratica se la destinazione dei nostri sogni è davvero una buona idea. Naturalmente, gli studenti che decidono di intraprendere studi specifici si trovano in una situazione altrettanto favorevole. Durante i quattro anni di università possono seguire due corsi completi (le cosiddette major) in combinazione con corsi aggiuntivi (le cosiddette minors).

Dove ricade la scelta degli studenti italiani?
È difficile indicare chiaramente l'università scelta più frequentemente dagli studenti italiani anche perché i candidati del nostro Paese si recano volentieri sulle coste statunitensi. I cinque Stati che rilevano una maggiore presenza di studenti italiani nelle proprie università sono California, New York, Massachussetts, Florida e Illinois.

Le università americane più famose come Harvard e il Mit (Massachusetts institute of technology) sono popolari, così come Ucla, UC Berkeley, New York University, University of California a Santa Barbara e Johns Hopkins University a Baltimora, la prima università di ricerca negli Usa.

Studiare all'estero durante la pandemia
Il processo di presentazione della candidatura è stato semplificato ulteriormente con la pandemia di Covid-19. In alcune università, tra cui ad esempio la Boston University, l'obbligo di superare i test Sat è stato infatti abolito. Altre hanno annunciato l'introduzione di un modello simile: a seguito del Coronavirus, alcuni college hanno introdotto il Duolingo English Test come alternativa al Toefl. Non si sa, tuttavia, se quest'ultima soluzione sarà disponibile nei prossimi anni.

Una candidata Elab, Vittoria, ha iniziato i suoi studi nel 2020. Nonostante la pandemia, l'università si è presa cura dei suoi studenti, come conferma Vittoria: «Le amicizie attraverso Zoom e Instagram non si sono rivelate impossibili da realizzare. Inoltre, ho avuto la possibilità di passare qualche mese in più vicino ai miei cari visto che sarà difficile lasciarli quando sarà il momento di partire. Anche se la strada per gli Stati Uniti sembra ancora lunga, la mia università ha cercato di organizzare molti eventi, workshop, discussioni e di ricreare alcune tradizioni scolastiche online per vivere appieno l'esperienza dell'università da casa».

La situazione insolita degli studi a distanza è fortunatamente destinata a cambiare presto. Alla fine di aprile, il Dipartimento di Stato ha annunciato che gli studenti internazionali potranno tornare nei campus universitari come di consueto il 1° agosto.

Prospettive future
Le facoltà scientifiche sono molto popolari tra gli studenti internazionali. Secondo il rapporto di Open Doors, nell'anno accademico 2019/2020, gli studenti stranieri hanno continuato più volentieri la loro formazione nei settori dell'ingegneria (21%), della matematica e dell'informatica (19%) e business & management (16%). I settori della formazione e dell'agricoltura hanno rilevato al contrario un interesse minore.

«Le scelte degli studenti non ci sorprendono. Dopo tutto, le direzioni più promettenti sono tutte quelle che contengono elementi di Stem (Science, Technology, Engineering, Mathematics - scienza, tecnologia, ingegneria, matematica) o combinano le scienze umane e sociali con la scienza dei dati, statistica, economia o analisi finanziaria. – osserva Elaine Tudda – Una formazione così completa dà la prospettiva di alti guadagni e garantisce una maggiore mobilità quando si tratta di cercare un lavoro. Apre anche la strada a un'opportunità di carriera nelle Big Four che si occupano di revisione finanziaria e in altre società di consulenza».

Alcuni studenti puntano a trovare lavoro direttamente negli Stati Uniti. Secondo le previsioni dell'US Bureau of Labor Statistics, nel 2019-2029 la domanda di candidati con un bachelor's degree (l'equivalente della nostra laurea) crescerà più velocemente nel settore medico (ad esempio, infermieristica 51%, gestione sanitaria 32%), nei lavori legati alla statistica (35%) e nella cybersecurity (31%). Tuttavia, se qualcuno sogna di conquistare la Silicon Valley, il portale Techrepublic afferma che le specializzazioni più desiderabili sono, tra le altre, ingegnere del software e sviluppatore full-stack.

Studiare all'estero rappresenta un'opportunità unica nella vita degli studenti, permettendo loro di entrare in contatto con nuove culture ed usanze. In particolare, per quanto riguarda l'istruzione negli Stati Uniti, non importa quale indirizzo di studio si scelga, l'approccio americano prepara lo studente per tutte le opportunità e le sfide del futuro, grazie al sistema educativo completo delle arti liberali, preparando così i ragazzi ad un mercato del lavoro che, oggi più di ieri, è in continuo mutamento.

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