ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùCompetenze e mercato del lavoro

Formazione a livello europeo. Crescono aziende e lavoratori

Oggi a Sorrento via al Forum del fondo For.Te. con esponenti di governo, parti sociali e stakeholders. Inapp: oltre il 60% delle imprese investe nel capitale umano

di Claudio Tucci

 Formazione in aumento nelle aziende italiane che tornano allineate alla media europea

3' di lettura

Trasformazioni in atto nel lavoro, rivoluzioni green e digitale, e ora il Pnrr, hanno dato una scossa alla formazione continua. Con dati in crescita e che fanno avvicinare l’Italia al resto d’Europa (quest’anno è l’Anno europeo delle competenze). Nel 2021, ultimo dato Inapp, oltre il 60% di imprese con almeno sei addetti ha investito nell’aggiornamento e nello sviluppo delle conoscenze del proprio personale. E anche la partecipazione alle iniziative formative degli italiani, dopo anni di stagnazione, è tornata più o meno in linea con la media Ue: siamo al 9,6% di adulti tra i 25 e i 64 anni (dato 2022). Siamo però lontani dai primi della classe, la Svezia al 36,2%.

Certo, ci sono divari territoriali, vanno meglio le realtà medio-grandi, e il mercato del lavoro sconta alcuni ritardi storici: il 43% di donne è inattivo, i cosiddetti Neet, cioè giovani che non studiano e non lavorano, sono quasi un quinto della popolazione tra i 15 e 29 anni (Istat - parliamo di circa 1,7 milioni di ragazzi) e il “mismatch” interessa ormai la metà degli ingressi programmati (Unioncamere-Anpal).

Loading...

Ad accendere un faro sulla centralità delle competenze e su come “Dare forma al futuro”, è il secondo Forum sulla formazione continua, organizzato dal Fondo For.Te., in collaborazione con 24 Ore Eventi. Una due giorni, che si apre oggi a Sorrento, e vede partecipare esponenti di governo, delle parti sociali, stakeholders ed esperti, con l’obiettivo di trarre informazioni aggiornate, stimoli e suggestioni per un nuovo modo di fare formazione, più legato agli esiti dell’apprendimento, alle competenze dei lavoratori, e meno alle procedure formali ed ai luoghi di erogazione.

Anche perché a far fare passi avanti alla formazione continua, come ha riconosciuto il Cedefop, sono stati proprio i Fondi interprofessionali, che grazie alla costante collaborazione con le aziende e le istituzioni formative, sono oggi un soggetto centrale nel processo formativo di qualità. Dalla loro nascita, vent’anni fa, i Fondi hanno saputo esprimere strategie formative flessibili ed adattabili alle esigenze del lavoro e delle persone, favorendo equità ed inclusione.

For.Te. con oltre 134mila aziende aderenti e 1,4 milioni di lavoratori, si colloca ai primi posti nel panorama nazionale dei Fondi interprofessionali per la formazione continua. Nel biennio 2022/23 il Fondo, come hanno ricordato il presidente, Paolo Arena, e la vice presidente, Rosetta Raso, ha stanziato per finanziare la formazione delle aziende circa 150 milioni di euro complessivi. Dal 2005 al 31 agosto di quest’anno For.Te. ha erogato oltre 850 milioni per formare più di quattro milioni di lavoratori, per un totale di ore di didattica superiori a otto milioni. Tra gli ultimi Avvisi emanati, la seconda edizione del Fondo nuove competenze, quello sulle politiche attive per inserire a lavoro disoccupati e inoccupati, e l’Avviso speciale rivolto ai destinatari di cig. Ci sono poi gli Avvisi “generalisti” che consentono alle aziende di realizzare “abiti su misura” dei loro fabbisogni di business e delle esigenze formative dei dipendenti.

Il passo avanti è quindi puntare sui Fondi che devono essere considerati “cervelli”, e non “meri erogatori di risorse”; occorre poi semplificare la loro azione, superando lacci e lacciuoli burocratici; ed è necessario poter contare su risorse adeguate e aggiuntive. Il perché ce lo ha ricordato Ursula von der Leyen, presidente della commissione Ue: «Abbiamo bisogno di concentrare maggiormente i nostri investimenti sulla formazione professionale e sull’aggiornamento. Abbiamo bisogno di una migliore collaborazione con le aziende, perché sanno meglio di chiunque altro cosa serve loro. E dobbiamo far coincidere queste esigenze con le aspirazioni delle persone».

Riproduzione riservata ©

loading...

Loading...

Brand connect

Loading...

Newsletter

Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici, economici e finanziari.

Iscriviti