Formazione al via solo per un terzo dei beneficiari del reddito di cittadinanza
Su 161mila i beneficiari del sussidio da riqualificare con il programma Gol di politiche attive del lavoro, per 47mila è stata individuata l'attività formativa
di Giorgio Pogliotti
I punti chiave
3' di lettura
Mentre a livello centrale ancora si attende la predisposizione da parte del governo dei piani formativi, 198mila percettori del reddito di cittadinanza considerati “occupabili” nell'ambito del Programma di politiche attive del lavoro Garanzia Occupabilità dei Lavoratori sono stati presi in carico dai centri per l’impiego; di questi 161mila devono essere avviati verso i percorsi di inserimento lavorativo, di aggiornamento o riqualificazione delle competenze (81,3%). Tra loro, per oltre 47mila è stata già individuata e concordata un'attività formativa da svolgere (29,2%).
Il Pnrr ha destinato 4,4 miliardi per le politiche attive del lavoro
Sono i numeri diffusi dal ministero del Lavoro, in attuazione della legge di Bilancio 2023 che sancisce l’obbligo per i beneficiari del Rdc “occupabili” di partecipare ad iniziative di aggiornamento o di riqualificazione formative per sei mesi, avendo ridotto la durata del sussidio a sette mesi (in vista della cancellazione a partire dal 2024).
L’ultimo monitoraggio Anpal che risale allo scorso 30 giugno contava in totale 660mila percettori del Rdc “occupabili”, e anche quelli che non rientrano in Gol vanno formati per poter essere occupabili.
Va ricordato, che per questa platea di beneficiari del Rdc l’obbligo di attivarsi in corsi di formazione era già previsto dalla Legge istitutiva del sussidio, la legge n.4 del 2019, ma finora è rimasto solo sulla carta. I corsi non sono partiti e nessuna segnalazione è arrivata in questi anni all’Anpal che avrebbe dovuto avvisare l’Inps per togliere il sussidio agli inadempienti.
Se il ministero del Lavoro ancora non ha varato i piani formativi, a livello territoriale si sono mosse le regioni per rispettare i target individuati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che destina 4,4 miliardi alle politiche attive del lavoro (4,9 miliardi considerando anche i 500 milioni del programma React Eu).
Il ministero: nelle prossime settimane obbligo formazione esteso a tutti
Il ministero del Lavoro fa sapere che «oltre 161mila beneficiari potranno iniziare l'attività formativa nelle prossime settimane» perché sono stati aggiudicati, o sono in via di aggiudicazione, gli avvisi per l'attività di formazione che le Regioni hanno pubblicato a valere sulle risorse di Gol. Un comunicato del dicastero guidato da Marina Calderone aggiunge che «nelle prossime settimane, il ministero provvederà ad estendere l'attività obbligatoria a tutti gli interventi di inclusione lavorativa e di rafforzamento dell'occupabilità stabiliti dalla legge» e proseguirà il lavoro di monitoraggio con le Regioni per raggiungere il target previsto dal Pnrr, «dando la prevalenza ai beneficiari del Reddito di cittadinanza nella presa in carico e nell'avvio a formazione o a percorsi di occupabilità».
I percettori del Rdc sono quasi un quarto della platea di Gol
Quanto al programma Gol, secondo l’ultimo report di Anpal al 31 gennaio scorso ha raggiunto 827 mila persone. Hanno presentato una Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (Did) e alle misure di politica attiva, si sono recati presso i Centri per l'impiego, hanno ricevuto un assessment e un orientamento di base, sottoscrivendo il Patto di servizio personalizzato, con l'individuazione di uno tra i quattro percorsi previsti nel programma Gol a seconda dalla lontananza dal mercato del lavoro.Tra questi, il 23,6% sono beneficiari di Rdc (tra loro il 3,7% percepisce anche Naspi o DisColl).
I beneficiari del Rdc sono tra i meno pronti al lavoro
Dai dati di Anpal emerge che i percettori di Reddito di Cittadinanza privi di Naspi risultano maggiormente lontani dal mercato del lavoro: ad essere stati inseriti nel “percorso 1” di Gol che riguarda chi è “work ready” ed è accompagnato al lavoro sono 37mila su 198mila. La gran parte di questa platea è stata indirizzata, con quote assai più elevate rispetto agli altri target di Gol, ai percorsi di reskilling (54,3%) e di lavoro e inclusione (9,1%).
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