Motori

Formula 1, Verstappen vince e allunga. Ferrari deludente: stop allo sviluppo

La Ferrari non fornirà più pezzi “nuovi” ai due piloti ufficiali per concentrare risorse finanziarie, tecniche e umane solo sull'auto 2022

di Alex D'Agosta

(REUTERS)

4' di lettura

In mancanza di imprevisti, la gara francese non ha dato praticamente nessuna emozione particolare fino a pochi minuti dall'arrivo. Eppure in mattinata una pioggia precedente alla Formula 3 “almeno” aveva proposta una competizione condizionata da una pista molto umida, tale da montare coperture da bagnato estremo.

Molto diverso lo scenario di poche ore dopo. Ai piloti è stato chiesto di gestire al meglio le potenzialità di gomme e motori in una corsa con distacchi tuttavia abbastanza ravvicinati, almeno nelle prime quattro posizioni. Verstappen, un po' davanti, un po' dietro, ha presto dovuto fare i conti con consumi elevati ma anche Hamilton era impegnato nelle stesse valutazioni. Di certo chi sarebbe stato di più in scia avrebbe potuto usurare meno le gomme, fatto che poteva fare la differenza. E così è stato. Fino al giro 52 sembrava quasi di ritrovarsi ad archiviare la quarta stagionale nonché terza vittoria per Hamilton di fila nel gran premio di Francia, iniziando a contare dal 2018, considerando che l'edizione 2020 non è stata disputata. Le Castellet d'altra parte è una pista che per ragioni differenti è sempre piaciuta agli inglesi: ci hanno vinto anche Stewart, Hunt, Mansell, Hill. Di questi, a nessuno è riuscito a vincere più di due volte nella pista alle spalle della Costa Azzurra, mentre Mansell in Francia vanta quattro sigilli. Invece l'esito finale ha premiato una gara di tattica e d'intelligenza a favore di Verstappen, che scattava davanti in griglia e davanti nel mondiale. Situazione psicologica “insolita” per Hamilton.

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Una pressione non trascurabile anche per il pupillo Red Bull. Non è mancato infatti un errore in partenza, un piccolo svarione fuori dai boundaries che gli è costato un sorpasso. Più tardi, l'olandese ha però sfruttato il momento del cambio gomme per recuperare lo svantaggio: si è ritrovato con pneumatici più freschi al momento giusto ed è andato a vincere. Anche se sembrava un'altra giornata Mercedes, addirittura da doppietta, con Verstappen che partiva dalla pole, tanti speravano che il risultato non fosse di quelli scontati degli ultimi anni. In duello sin dall'inizio stagione, i due contendenti al titolo hanno mandato in scena una gara di testa interessante, che poi si è decisa nelle ultime tornate. Prima il sorpasso su Bottas, mentre era terzo. Il finlandese della Mercedes ha mostrato nervosismo e poco carattere nella lotta con il leader del mondiale: si è fatto passare come avrebbe fatto un rookie, senza grande opposizione, dimostrando per l'ennesima volta di non rientrare nel ruolo di “scudiero” ideale del super campione inglese. Poi è toccato a Hamilton, a un giro e mezzo dalla fine, senza neanche troppa fatica.

Mondiale bilanciato

Dopo questa gara si conferma sempre di più quindi una situazione bilanciata per il mondiale, grazie alla Red Bull che nelle ultime gare testimonia il recupero della competitività per la stagione in corso. In effetti, fra i motivi del successo, deve anche ringraziare Honda per i motori nuovi forniti prima di questa gara, sia alla Red Bull sia all'Alpha Tauri. Una Honda che lascerà la Formula 1 a fine anno ma oggi si è tolta un'altra grande soddisfazione nel mondo dei motori: pochi minuti prima dello start a Le Castellet, Marc Marquez infatti è tornato alla vittoria in MotoGp in sella alla Honda ufficiale dopo un lungo digiuno da Valencia 2019: il 2020 per lui è stato da dimenticare e più volte è stato dato per “finito” a causa di un recupero da un incidente gestito male, che è durato molto più del previsto.

Premesse in qualifica favorevoli alla Red Bull

A ben vedere, Max Verstappen e la Red Bull erano di ottimo umore già nel sabato pomeriggio, dopo che il pilota olandese si era assicurato la pole position (seconda nel 2021) ma Perez si è qualificato quarto a meno di un decimo da Bottas. Quinto Sainz, che ha girato meglio di Leclerc (settimo) di poco più di un decimo di secondo, mentre in gara è stato un disastro per entrambi: undicesimo Sainz e sedicesimo (pure doppiato) Leclerc, entrambi fuori gioco anche a causa di gomme particolarmente distrutte sul finale.

La firma italiana sul restauro della pista

C'è un po' di Italia che oggi si rallegra per una gara sempre più sicura, regolare e teoricamente più agevole per superare gli avversari. Il circuito è stato infatti di recente sottoposto a un programma di riasfaltatura e riprofilatura per favorire il Gran Premio di Francia di questa stagione. Con l'occasione, lo Studio Dromo, guidato da Jarno Zeffirelli, aveva pianificato e supervisionato i cambiamenti fatti al Paul Ricard con lo stesso spirito del restyling di Silverstone del 2019, andando a intervenire su circa il 70% dei 5,8 chilometri di lunghezza della pista e tutte le sue 15 curve tranne la curva a destra ad alta velocità Signes (curva 10). Migliorati insomma il drenaggio e alcuni aspetti per favorire i sorpassi.

Ferrari conferma lo stop allo sviluppo

L'annuncio di Laurent Mekies è di quelli tristi per i tifosi, anche se largamente atteso e prevedibile. Insomma, fine dei sogni anche per il 2021: la Ferrari non fornirà più pezzi “nuovi” ai due piloti ufficiali per concentrare risorse finanziarie, tecniche e umane a disposizione del team di sviluppo solo sull'auto 2022, cercando di colmare il gap progettuale con le altre scuderia di testa. Che impatto potrà avere una scelta del genere? La Formula Uno tornerà ai livelli di noia degli ultimi anni? A inizio stagione le premesse per un 2021 almeno meno banale del solito c'erano tutte e qualche passo falso della Mercedes ha confermato le previsioni. In effetti, si è scatenata una lotta più vivace del solito per il terzo posto fra i costruttori, dopo i primi due da tempo appartenenti alla Mercedes e alla Red Bull: la McLaren è sempre più presente, ma nelle zone alte si sono visti anche altri due team, oltre naturalmente ai suddetti e alle rosse. La Alpine gara per gara cresce e piano piano potrebbe perfino riuscirle di far divertire un mai contento Alonso che, in questo 2021, sta comunque aiutando a sviluppare una monoposto in sicura crescita. Mentre la Aston Martin è diventata ormai una presenza regolare, tanto da riuscire non solo a emergere in qualifica, ma anche a far tornare sul podio Vettel.

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