Forno Brisa, crowdfunding a quota 3,5 milioni (e ora punta ai 4)
Tour in Italia per illustrare i progetti della «public company del pane»
di E.Sg.
2' di lettura
Crescere nel rispetto dei valori artigiani e ampliarsi senza mai perdere autenticità: è l’obiettivo dichiarato da Forno Brisa, un originale modello nel mondo della panificazione, che lo scorso dicembre ha lanciato una campagna di equity crowdfunding con il sogno di dare vita a un’impresa collettiva insieme ad alcune tra le migliori realtà del settore. Dopo aver raggiunto i 3,5 milioni di euro, adesso il gruppo punta al nuovo target di 4 milioni, così da velocizzare i percorsi di crescita e realizzare nuovi progetti.
Primo fra tutti, il Mulino Collettivo in Abruzzo, dove verrà macinato il grano che il forno bolognese e il gruppo di panettieri con cui lavora coltivano nei propri terreni. La digitalizzazione delle bakery è poi un altro passo fondamentale.
«Essere era e propria public company del pane – spiega Pasquale Polito, cofondatore insieme a Davide Sarti di Breaders srl (insegna commerciale di Fondo Brisa) – significa rinunciare all’idea tradizionale dell’impresa: esistono dei soci fondatori, ma anche tutti gli altri soci che entrano diventano proprietari. A breve, saremo quasi mille».La novità di questa campagna di Equity Crowdfunding «è che stanno entrando degli investitori professionali e questo significa che il settore sta attirando fiducia».
Per raccontare questa visione a chiunque abbia interesse e spiegare come anche un forno possa concorrere nei record di equity crowdfunding italiani e incontrare investitori, Brisa realizzerà un tour a febbraio che toccherà varie città e coinvolgerà i panifici con cui sta condividendo questa campagna. Dopo Milano, presso il Panificio Longoni sarà la volta di Senigallia (da Pandefrà, il 14), Pescara (al Mercato del Pane, il 16), Firenze (Accademia del Caffè Espresso Marzocco il 21), all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo il 27, e infine a Udine da Mamm Ciclofocacceria (data da definire).
Il team composto da 45 ragazze e ragazzi con un’età media sotto i 30 anni, sta per ampliarsi con 15 nuove assunzioni. Le figure che entreranno a far parte della squadra il cui motto è “Siamo tutti titolari, siamo tutti lavapiatti” si occuperanno di panificazione, accoglienza nei negozi, torrefazione del caffè, digital marketing e agricoltura.
«Partito con un fatturato di poco più di 350mila nel 2016, il forno punta a raggiungere nel 2023 i 4 milioni di euro. La crescita – si legge in una nota – ha consentito ai 357 soci che hanno aderito alla prima campagna di equity crowdfunding una rivalutazione delle proprie quote ben oltre il 200%, sebbene si stia parlando di investimenti illiquidi».
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