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Forza lavoro, il balzo della valle d’aosta

Centro studi istituto Tagliacarne

2' di lettura

L’andamento del mercato del lavoro nel Nord-Ovest dà segnali positivi sia per quanto riguarda i livelli di occupazione, sia in riferimento alla composizione della forza lavoro, anche se di modesta entità. In particolare, secondo gli ultimi dati dell’indagine occupazionale condotta dall’Istat, nel primo trimestre del 2023 si osserva un aumento del 2% del numero degli occupati rispetto a gennaio-marzo 2022, che porta a quasi 2.450 mila unità i livelli occupazionali complessivi dello stesso periodo. Un incremento leggermente inferiore rispetto alla media nazionale del 2,3%, che tuttavia non preclude al Nord-Ovest di ottenere dei risultati, in termini di tassi di occupazione tra i 15 e i 64 anni, superiori alla media del paese di 9 punti percentuali. Si distingue, da questo punto di vista, la Valle D’Aosta dove nel primo trimestre 2023 la percentuale di occupati è pari al 72,4% della forza lavoro, tra le più alte in Italia e seconda solo alla Provincia autonoma di Bolzano (74,1%).

Sempre dal punto di vista occupazionale, emerge il dato positivo relativo all’aumento della partecipazione femminile nella stessa fascia di età nel primo trimestre 2023 rispetto all'anno precedente (+3,5%). Si tratta di un dato in rialzo in tutte le regioni considerate e in particolare in Liguria, dove il tasso di partecipazione passa dal 53,2% del 2022 all’attuale 58,3%. Nonostante ciò, nel Nord-Ovest resta comunque rilevante il divario di genere, con un tasso di occupazione maschile del 73% nel primo trimestre 2023, più elevato di 13,6 punti percentuali rispetto a quello femminili che si assesta al 59,4%.

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Con riguardo alle prospettive occupazionali del territorio per il periodo luglio-settembre, emerge una certa dinamicità del Nord-Ovest, come evidenziato dalle stime del fabbisogno occupazionale delle imprese rilevato dal sistema informativo Excelsior di Unioncamere ed Anpal. Il numero di nuove assunzioni previste dalle imprese dell’area per i tre mesi considerati è, infatti, superiore alla media nazionale (4,2 nel Nord-Ovest a fronte di 4 nazionale), nonostante una performance del mese di luglio leggermente al di sotto del dato Italia (1,5 contro l’1,6 ogni cento residenti). Ciò significa che le imprese operanti in queste regioni esprimono una domanda di personale particolarmente vivace durante la stagione estiva, probabilmente in virtù dell’attrattività del territorio dal punto di vista turistico. A riprova di ciò, la Valle D’Aosta presenta un numero di lavoratori previsti in entrata tra i più alti a livello nazionale (3,5 e 6,5 ad un mese e tre mesi). Mentre per le altre città del territorio i tassi di entrata sono più contenuti, seppure superiori alla media. In particolare, nel mese di luglio città come Savona (2,2), La Spezia (1,9) e Verbano-Cusio-Ossola (1,8) presentano prospettive occupazionali interessanti, prevalentemente legate al settore dei servizi.

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