Viaggi d'arte

Fra Siena e New York: il collezionismo non è solo questione di Dna

Da un castello ricco di tesori antichi a una raccolta di artiste radicali. La scelta per Lonti Ebers è ospitare programmi di residenze per le giovani generazioni.

di Patrizia Sandretto Re Rebaudengo

Un dettaglio architettonico dell'edificio che ospita la Amant Foundation, a Brooklyn. Lo spazio espositivo, costituito da quattro edifici progettati dallo studio SO-IL, è stato inaugurato il 5 giugno scorso con la prima mostra personale dell'artista berlinese Grada Kilomba a New York, visitabile fino al 3 ottobre. (Naho Kubota. Courtesy SO-IL, Amant Foundation)

3' di lettura

Quando Lonti Ebers racconta del suo amore per l'arte, si vedono riflessi nei suoi occhi gli antichi tesori del castello del nonno materno, nel quale trascorreva le vacanze. Alla iniziale carriera accademica ha preferito la collezione, una pratica di ricerca che le ha permesso di conoscere e studiare opere di artisti e, soprattutto, di riscoprire artiste a lungo trascurate dalle narrazioni ufficiali dell'arte. Oggi la sua collezione conta più di 700 opere. Lonti sostiene le giovani generazioni di artisti attraverso le attività della Amant Foundation e le residenze che promuove dal 2018. Condividiamo un'attenzione particolare per i curatori ed entrambe facciamo parte del board del Center for Curatorial Studies del Bard College di New York.

Un ritratto di Lonti Ebers. (Amant Foundation)

POTRESTI DESCRIVERE IN BREVE IL TUO BACKGROUND E DIRCI QUALE SCINTILLA HA INNESCATO L'INTERESSE PER L'ARTE E PER IL COLLEZIONISMO? Fin dall'adolescenza ho iniziato a sviluppare una passione profonda per il collezionismo d'arte. In questo, mio nonno materno ha giocato un ruolo davvero determinante. Quando non era a Vienna, Zoltán Barcsay-Amant viveva in un castello feudale della Stiria, pieno zeppo di arte antica e altri straordinari tesori. Ho studiato storia dell'arte all'università e dopo aver fatto domanda per un dottorato, mi sono ritrovata a scoprire che la carriera accademica non faceva per me. Per molti anni mi sono dedicata con successo alla mia società di consulenza in ambito artistico. Poi, all'inizio degli anni Novanta, mio marito mi ha incoraggiato a smettere di collezionare per gli altri e a lasciarmi coinvolgere personalmente. Questa inversione di tendenza mi ha portata ad avvicinarmi ad artiste radicali, come Carolee Schneemann, Elaine Sturtevant, Adrian Piper e Carol Rama. Nel mercato, i loro capolavori erano assolutamente laterali rispetto a quelli delle loro controparti maschili, peraltro ben più facili da reperire. In quel periodo, sono stata completamente catturata dall'arte di David Hammons, fondamentale per l'ampliamento della collezione, che ha iniziato a includere tra gli altri Jack Whitten, Kerry James Marshall e Lynette Yiadom-Boakye. La mia carriera e la mia collezione si sono sviluppate in modo completamente naturale, con una logica unica e particolare. E, per fortuna, oggi è ancora così.

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Un particolare architettonico dell'edificio che ospita la Amant Foundation, a Brooklyn. (Naho Kubota. Courtesy SO-IL, Amant Foundation)

QUAL È STATA LA TUA PRIMA ACQUISIZIONE? Non molto tempo dopo la laurea, e ancora prima di comprare un'auto, ho acquistato un grande dipinto di Sigmar Polke che era stato esposto alla mostra Zeitgeist del 1982.

QUALI SONO LE TUE ACQUISIZIONI PIÙ RECENTI? Il modello di Melvin Edwards per Song of Broken Chains e Piano to Guyana di Frank Bowling.

COME SI INCOMINCIA UNA COLLEZIONE? Per prima cosa suggerirei di ignorare le chiacchiere del mercato. Un collezionista agli esordi dovrebbe concentrarsi prima di tutto sul guardare.

QUALI CRITERI UTILIZZI PER STIMARE IL VALORE DI UN'OPERA D'ARTE? QUAL È IL MODO MIGLIORE PER DETERMINARE SE IL PREZZO È APPROPRIATO? Eccetto le edizioni, la maggior parte delle opere sono uniche e non è così facile confrontare i prezzi in modo diretto. Raccomando Artnet per sfogliare le serie storiche delle aste, ma per investire sui nuovi artisti è fondamentale fare affidamento sui galleristi e conoscere bene la loro reputazione.

Una delle sue opere in mostra: “Heroines, Birds and Monsters series, Sphinx Act I” (2020). (Grada Kilomba. Courtesy the Amant Foundation, and Goodman Gallery)

PUOI PARLARCI DELLA AMANT FOUNDATION, DEI SUOI OBIETTIVI E DEL SUO PROGRAMMA? Amant è una piattaforma orientata alla ricerca e al processo creativo, uno spazio per mostrare, trasmettere e rendere pubblica l'arte. Un luogo dedicato alla riflessione, all'incontro, alla costruzione di una comunità. Abbiamo appena aperto uno spazio di quasi 2mila metri quadri a Brooklyn, progettato dagli architetti dello studio SO-IL. Qui ospiteremo un palinsesto di mostre per un pubblico ampio e diversificato. Stiamo anche promuovendo un programma di residenze che funziona come un piccolo laboratorio per sperimentare e per approfondire temi di attualità attraverso un focus più intimo.

PUOI RACCONTARCI DI PIÙ SUI TUOI DUE PROGRAMMI DI RESIDENZE A NEW YORK E A SIENA? Il programma di residenze per artisti internazionali è il cuore delle nostre attività. La residenza di Brooklyn è molto attiva. Gli artisti vengono selezionati tramite un'open call e si dedicano alla ricerca. Vivono appieno l'esperienza del contatto con la scena artistica newyorkese, a livello umano e professionale. La residenza toscana è l'opposto: si trova a Chiusure, un piccolo paese vicino Siena. Ogni anno, invitiamo alcuni dei principali professionisti delle arti e delle scienze umane a proporre artisti inclini a questa autentica immersione nella quiete.

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