Francia, Alta Corte promuove riforma pensioni a 64 anni. Respinto il referendum
Dopo il via libera della Corte Macron ha firmato la riforma delle pensioni
di Francesco Maselli
1' di lettura
Nel tardo pomeriggio di venerdì 14 aprile, il Consiglio Costituzionale francese ha ritenuto conforme alla Costituzione gran parte della riforma che aumenta l'età pensionabile dai 62 ai 64 anni.
I giudici hanno censurato invece sei disposizioni minori, che non minano tuttavia l'impianto generale della legge, a questo punto ufficialmente in vigore.
Respinto il referendum
Il Consiglio ha inoltre respinto la richiesta di referendum propositivo, richiesto da più di 185 deputati, su un'altra legge in materia, che avrebbe riportato l'età legale di pensionamento a 62 anni.
Prendendo atto della sentenza, la prima ministra Elisabeth Borne ha scritto su Twitter che con la pronuncia del Consiglio la legge arriva «alla fine del suo processo democratico» e che «non ci sono né vincitori né vinti stasera».
Opposizioni deluse
Le opposizioni, invece, hanno commentato amaramente la scelta dei giudici costituzionali. La leader del Rassemblement national, Marine Le Pen, ha detto che la sorte politica della riforma «non è ancora fissata», mentre il fondatore della formazione di sinistra La France Insoumise, Jean-Luc Mélenchon, ha duramente criticato il Consiglio, «più attento ai bisogni della monarchia presidenziale che a quelli del popolo sovrano». I Républicains, la destra post-gollista, hanno invece invitato a «rispettare» la scelta dei giudici.
Vittoria per Macron
Il presidente Emmanuel Macron - che ha promulgato la legge - spera che la decisione contribuisca a chiudere definitivamente il dossier e la crisi politica che ha generato, a causa della maggioranza relativa di cui il governo può disporre in Parlamento: la riforma del lavoro, dell'immigrazione e delle istituzioni sono soltanto alcuni dei dossier che il presidente intende affrontare nei prossimi mesi.
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