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Francia, salvi governo e riforma pensioni: scontri e arresti a Parigi. Macron vede la premier

L’esecutivo francese sopravvive per nove voti alla mozione di censura dell’opposizione, ma esplode la protesta

Aggiornato il 21 marzo 2023, ore 07:15

Francia, manifestanti in piazza e tensioni a Parigi per le pensioni

3' di lettura

Notte di rabbia e incendi a Parigi, dove la situazione si è infiammata in diversi quartieri dopo che le mozioni di sfiducia non sono riuscite a provocare la caduta del governo e del progetto di riforma delle pensioni. Centinaia i fermi. Undici poliziotti feriti. Il presidente Emmanuel Macron riceve in mattinata la premier Elisabeth Borne, poi in serata tutti i parlamentari della maggioranza. Il governo francese sopravvive, insomma, alla mozione di sfiducia avanzata dal partito indipendente Liot e votata da tutte le opposizioni. Il testo, presentato in polemica alla riforma pensionistica di Macron, non ha raggiunto i 287 voti necessari alla sua approvazione: all’appello ne mancavano 9, fermando a 278 il conteggio conclusivo.

Francia, notte di rabbia e incendi, centinaia di fermi

Il casus belli che ha condotto alla resa dei conti all’Assemblea nazionale è stato il ricorso all’articolo 49.3 della Costituzione, lo strumento adottato dall’esecutivo per accelerare l’iter della riforma. «Il 49.3 non è l’invenzione di un dittatore» ha dichiarato la premier francese Elisabeth Borne, difendendo la scelta governativa nel dibattito che ha preceduto il voto. Borne si è poi detta «determinata a continuare a portare avanti le trasformazioni necessarie».

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«Dopo il rifiuto delle mozioni di sfiducia, la riforma delle pensioni è stata adottata. Siamo concentrati sulla sua attuazione, nelle migliori condizioni per i pensionati. Le squadre del governo sono mobilitati su questo e su tutti gli altri cantieri verso la piena occupazione», ha scritto via tweet il ministro francese del Lavoro, Olivier Dussopt.

Pensioni, il “no” della Francia alla riforma

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Manifestanti in marcia, disordini a Parigi

Le reazioni della piazza sono immediate. All’altezza di Place Vauban, non lontano dalla zona di Palais Bourbon (l’Assemblée Nationale), alcuni cassonetti sono stati dati alla fiamme già pochi minuti dopo l’esito del voto. La polizia era schierata dalla mattina del 20 marzo fra Concorde e Champs-Elysées, a tuttora vietati agli assembramenti, e la zona di Invalides. Oggetti sono stati lanciati da parte dei manifestanti contro la polizia che aveva dato ordine di dispersione della manifestazione, non autorizzata. In risposta, diverse cariche e lancio di lacrimogeni. Il bilancio provvisorio della giornata è di almeno 101 persone fermate a Parigi in seguito ai disordini ed alle violenze. Manifestazioni spontanee, più o meno violente, si stanno svolgendo in diverse città d’Oltralpe, da Rennes a Nantes, da Tolosa a Rouen.

Riforma pensioni, notte di protesta in Francia con centinaia di fermi

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Il governo in bilico sulla riforma pensionistica

Il voto di lunedì era un momento cruciale per il Governo e per il presidente Emmanuel Macron che ha fatto ricorso a poteri costituzionali speciali per fare passare una riforma impopolare e che ha scatenato un vespaio di polemiche e proteste. Per essere approvata, la mozione di sfiducia avrebbe dovuto ottenere il voto di metà dell’assemblea, appunto 287 parlamentari. Dal 1962 a oggi nessuna mozione di questo tipo ha avuto successo. Nei giorni scorsi il leader repubblicano, Olivier Marleix, aveva fatto sapere che il suo gruppo avrebbe votato contro la mozione di sfiducia: «Riconosciamo la necessità di una riforma per salvare il nostro sistema pensionistico e difendere il potere d’acquisto dei pensionati», aveva detto.

Le opposizioni contrarie alla riforma delle pensioni in Francia hanno ancora strumenti a loro disposizione per bloccare l’adozione del provvedimento, ricorrendo per esempio alla Corte costituzionale o promuovendo l’organizzazione di un referendum di iniziativa condivisa. Il referendum di iniziativa condivisa (Rip) è un dispositivo costituzionale che prevede la possibilità di organizzare una consultazione popolare su una proposta di legge, su iniziativa di un quinto dei membri del parlamento, ossia 185 dei 925 parlamentari purché la proposta sia sostenuta da un decimo degli elettori, cioè 4,87 milioni di persone, le cui firme devono essere raccolte entro nove mesi.

Francia, protesta nel centro commerciale contro riforma pensioni

Un disegno di legge in questo senso è stato già presentato alla Presidente dell’Assemblea nazionale, Yaël Braun-Pivet, oggi. È stato firmato da più di 250 deputati e senatori e secondo Le Figaro, la proposta è stata accolta e trasmessa alla Corte Costituzionale che ha un mese di tempo per esaminarla e decidere se convalidarla. La proposta di legge afferma che «l’età legale di pensionamento non può essere fissata al di sopra dei 62 anni». L’ostacolo a questo provvedimento consiste nel fatto che «tale referendum non può avere per oggetto l’abrogazione di un dispositivo di legge promulgato da meno di un anno».

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