Francia, il secondo semestre riduce il calo dei volumi in asta
L'accelerazione sui canali digitali ha permesso di contrastare gli effetti delle pandemia, aumentare il numero dei clienti. Il minor numero di vendite di collezioni prestigiose per sui risultati di Sotheby's e Christie's
di Maria Adelaide Marchesoni
6' di lettura
Nel 2020 anche le case d'aste francesi hanno saputo dimostrare la loro adattabilità alla difficile situazione e hanno limitato il calo dei volumi grazie a un secondo semestre dinamico, a un aumento delle vendite online e al successo di alcune categorie di collectible come il design. Il divieto di accesso alle sale d'asta ha portato a un brusco arresto nella prima parte dell'anno facendo temere il peggio e l'unica alternativa è stata quella di accelerare la trasformazione digitale del settore.
Pertanto grazie alla moltiplicazione delle sessioni online e a una seconda metà dell'anno vitale i volumi d'asta delle prime dieci case d'asta hanno limitato il calo al 29,7% a 750,9 milioni di euro un dato che, tuttavia, si confronta con il risultato molto positivo del 2019.
È innegabile che l'anno è stato molto complicato e, come ha sottolineato l'amministratore delegato di Christie's Guillaume Cerutti in una conferenza stampa, la sfida principale è stata dal lato dell'offerta” perché “la domanda è stata forte durante tutto l'anno”. Infatti a fronte di un segno negativo del turnover, i principali operatori hanno segnalato un incremento della clientela.
Un’altra causa del calo è stato il minor numero di vendite milionarie, che nel 2019 rappresentava ancora il 22% del totale delle aste con 124 vendite per un importo complessivo di 347,5 milioni di euro. Nel 2020 i lotti milionari si sono attestati a 57 per un totale di 133 milioni, secondo il Conseil des Ventes .
Top lot
Il miglior risultato d'asta è stato registrato nel mese di luglio dalla casa d'aste Beaussont Lefèvre che su Interencheres , piattaforma leader in Francia per l'acquisto e la vendita live, ha venduto due album della più grande enciclopedia al mondo per 8,128 milioni di euro. Realizzati nel XVI secolo ed eseguiti con inchiostro nero e rosso su carta, queste copie sono state dedicate alla geografia dei laghi della Cina e ai riti funerari. Con questo risultato Beaussont Lefèvre ha chiuso il 2020 con un controvalore in crescita a 18,5 milioni di euro (17 milioni nel 2019) con il 94,1% dei lotti venduti.
La piattaforma
Per Interencheres, che nel novembre 2020 ha acquisito Auction.fr , piattaforma dedicata alle aste, l’anno è stato molto positivo. Con 320 case d'asta situate in tutta la Francia, la piattaforma accoglie più di 1,1 milioni di visitatori unici ogni mese e fino a 1,4 milioni di visitatori unici durante i periodi di alta concentrazione delle vendite. La performance del suo servizio di vendita Live, lanciato nel 2011, ha permesso di evolvere da semplice sito di annunci d'asta a piattaforma di riferimento delle aste online, cavalcando il profondo cambiamento delle case d'asta nell'universo digitale. I top lot realizzati nel 2020 dalle case d'asta sulla piattaforma Interencheres (vedi Gallery) dimostrano la forza del mercato dell'arte francese e delle vendite online, che hanno permesso di mantenere un'attività dinamica durante tutto l'anno, nonostante la crisi sanitaria.
La classifica
Christie's ha riconquistato il primo posto nella classifica, dopo un biennio detenuto da Sotheby's , con un volume di vendite di 221,3 milioni di euro, tuttavia in calo del 13,8%. Sono state effettuate 44 aste rispetto alle 37 del 2019, di cui 14 online. “Una novità assoluta per noi” ha detto Cécile Verdier, presidente di Christie's Francia. Oltre alla forte digitalizzazione, l'anno è stato caratterizzato da un boom delle vendite private a Parigi, che rappresentano ormai il 10% delle vendite del gruppo di François Pinault, nonché da un aumento dei nuovi acquirenti (25% contro il 22% nel 2019) e del numero di opere milionarie (26 contro 20). Momento clou dell'anno, la dispersione della collezione di sculture del dealer Paul Haim che ha generato un controvalore di 20,6 milioni di euro, il doppio della stima.
Secondo posto per Sotheby's che in Francia ha realizzato 46 aste per un totale di 173 milioni di euro, rispetto ai 354,4 milioni di euro dell'anno precedente, pari ad oltre il 50%, una delle performance più negative del mercato. In Francia Sotheby's ha sofferto della mancanza di collezioni prestigiose, mentre nel 2019 sono state disperse le collezioni Lalanne (91,3 milioni di euro), Ribes (23 milioni), Pierre Nahon (13,1 milioni) e Marceau Rivière (11,5 milioni). Artcurial ha mantenuto il terzo posto sul podio pur con volumi in calo del 19% a 149,2 milioni di euro (203,1 milioni di euro nel 2019), ma è riuscita ad aumentare la visibilità e attirare molti nuovi acquirenti come ha dichiarato Martin Guesnet, direttore europeo della casa d'aste. Le vendite online hanno evidenziato uno sviluppo del 59%. Uno spaccato dei risultati mostra che le l‘arte moderna e contemporanea ha rappresentato il 39% mentre il 18% è stato generato nelle aste di Old Master, arte asiatica, libri e manoscritti e, infine, il 43% viene dai beni di lusso, quali orologi, gioielli, e auto d'epoca. I lotti venduti sono stati 16.678 con un tasso di vendita del 78%. Sono state 12 le opere con aggiudicazioni superiori al milione di euro e 17 lotti superiori a 500.000 euro. Nell'anno sono state disperse 59 collezioni private e tra queste la collezione Balthus a Chassy, quella del mercante d'arte Maurice Garnier con opere di arte moderna, mentre opere di Old Master sono state offerte nella vendita della collezione del Barone François Empain o la collezione Donon- Maigret e, infine, la Bull Collection con orologi da collezione. Tra i top lot del 2020 Artcurial segnala una scultura del 1963 di Alexander Calder, venduta per 4,9 milioni di euro, segnando un record in Europa per l'artista e il prezzo più alto raggiunto per un singolo lotto dalla casa d’asta nel 2020. Nel 2019 il top lot, un dipinto di Paul Gaugin, aveva raggiunto 9,5 milioni di euro. Altri top lot «Deux clowns trompette» su tela di Bernard Buffet del 1989, venduto per 1 milione di euro, più del doppio della stima bassa di 400.000 euro. Il 2021 è iniziato bene per la casa d'aste parigina: un disegno di Hergé per la copertina dell'album di Tintin “Le Lotus bleu” ha battuto il record mondiale d'asta, segnando 3,2 milioni di euro. Il precedente record era di 2,51 milioni di euro per la progettazione delle copertine degli album di Tintin sempre da Artcurial nel 2014.
Le più piccole case d’asta
Con volumi decisamente lontani dal trio in testa alla classifica, Aguttes rimane al quarto posto, con un totale di 45,5 milioni di euro contro 63,9 milioni nel 2019 (- 28,8%). Una parte delle vendite inizialmente previste per le aste “fisiche” è stata convertita in online only segnando un “+340% rispetto al 2019” ha dichiarato la casa d'aste. Piasa , specializzata nel Design, ha realizzato vendite per 25,6 milioni di euro e quelle a porte chiuse hanno rappresentato il 27%, mentre quelle online solo il 13% del totale. Sono stati venduti 3.338 lotti sui 5.670 offerti. Il top lot assoluto è stato registrato nell'asta di arte contemporanea africana in giugno: il lotto 107 di William Kentridge,«Drawing from Johannesburg, 2nd Greatest City after Paris (Soho Eating)» del 1989, è stato aggiudiacao per 234.000 euro rispetto alla stima compresa tra 190-250.000 euro. Entra nella classifica delle prime dieci case d'aste, al nono posto, Osenat con un risultato in controtendenza registrando un aumento del 21% a 24,4 milioni di euro per effetto delle vendite online e dell'apertura di un nuovo ufficio a Versailles. Come per gli anni passati le più importanti aste di Osenat hanno riguardato le vendite di auto d'epoca. L'aggiudicazione più costosa è un'automobile, Lamborghini Miura P400S venduta per 844.500 euro nel mese di maggio, seguita da un olio su tela «Ritratto di donna» di Renée Montach (325.000 euro) o il pastello su carta «Les premiers pas» di Jean-François Millet (262.500 euro). Drouot , la casa d'aste parigina, è stata costretta a chiudere le sue sale durante i due lockdown, riducendo così il numero di vendite a 473, rispetto alle oltre 800 in tempi normali. Il calo del volume delle vendite è stato significativo, del 45% a 205 milioni di euro contro i 372 milioni del 2019. Lo spostamento del calendario delle aste ha portato a realizzare però in luglio un volume d'affari importante di 28 milioni di euro rispetto a una media di 7,4 milioni di euro degli ultimi tre anni. Si è chiuso un anno difficile, ma la Francia ha saputo tenere il passo con le consegne e la dispersione di importanti collezioni. Il 2021 sarà l’anno della sfida al Regno Unito che con la Brexit vedrà, almeno in una prima fase, complicarsi le procedure di esportazione e importazione, meccanismi burocratici che potrebbero pesare sui tempi e sui costi delle dismissioni all’asta. Di certo la Francia con il suo 5,5% di Iva sull’import rappresenta forse la nuova porta d’ingresso al mercato dell’Unione europea, un bel vantaggio per le case d’asta francesi. Un vantaggio che l’Italia non ha saputo, per ora, cogliere.
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