Elezioni presidenziali

Francia, Zemmour lancia Reconquête. Incidenti al comizio del candidato di estrema destra

Tra gli slogan lanciati dal palco: Francia fuori dal comando Nato, immigrazione zero, media e jihadisti mi vogliono morto

Parigi, Zemmour scende in campo: "Mi candido per salvare la Francia"

3' di lettura

Incidenti al comizio di Eric Zemmour, nel primo grande appuntamento elettorale dopo l’ufficializzazione della sua candidatura alle presidenziali al parco delle esposizioni di Villepinte, fuori Parigi, nella banlieue nord della capitale. A differenza delle prime versioni, che parlavano di “irruzione di un gruppo di manifestanti antirazzisti” e di successivi scontri, secondo quanto riporta Le Monde i rappresentanti dell’associazione Sos Racisme sono stati aggrediti nel momento in cui hanno mostrato le magliette con la scritta “no al razzismo”. Testimoniante anche video mostrano i manifestanti aggrediti violentemente anche da più persone simultaneamente. Le autorità hanno aperto un’inchiesta, mentre rappresentanti del partito di Zemmour hanno parlato di «provocazione».

Arrivando al comizio Zemmour sarebbe stato ferito al polso - secondo quanto riporta il quotidiano Le Figaro –. Poco prima di salire sul palco, un uomo avrebbe afferrato per un polso poco il leader del partito Reconquête (il nome scelto da Zemmour per la corsa alle presidenziali) poco prima che salisse sul palco. Subito medicato, avrebbe ricevuto 9 giorni di prognosi.

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La mobilitazione

Una cinquantina di organizzazioni tra sindacati, partiti e associazioni avevano lanciato un appello a manifestare dai quartieri di Barbès a La Villette, nel nord di Parigi, per far “tacere” il candidato nazionalista già condannato due volte per istigazione all’odio razziale.

Circa 2.200 manifestanti, secondo la questura, hanno sfilato nelle vie di Parigi per denunciare la candidatura alle elezioni presidenziali francesi del 2022 nonché il discorso ai loro occhi “razzista” dell’ex polemista di estrema destra. La protesta anti-Zemmour, tra il quartiere Barbès e il Parc de la Villette, è stata organizzata da una cinquantina di organizzazioni tra sindacati, partiti e associazioni.

La petizione contro il comizio

Nella giornata di sabato, il presidente del Consiglio dipartimentale della Seine-Saint-Denis, in banlieue di Parigi, il socialista Eric Troussel, aveva lanciato una petizione per impedire lo svolgimento del comizio di Eric Zemmour di domenica. Il polemista di estrema destra, che aveva in programma il suo primo appuntamento di campagna elettorale nella capitale, allo Zenith, un grande spazio per spettacoli parigino, aveva dovuto spostarsi a Villepinte per la preoccupazione dei rappresentanti del quartiere di fronte alle proteste di oppositori.

Riconquista, il nome scelto per il partito

“Reconquete”, Riconquista: questo il nome scelto per il partito di Eric Zemmour in vista delle elezioni presidenziali. Tra gli slogan osservati nel giorno del comizio parigino, anche quello “L’impossibile non è francese”.

Nelle ultime settimane, i sondaggi lo vedono tuttavia in calo rispetto all’impennata iniziale, quando alcuni sondaggi d’opinione lo misero davanti a Marine Le Pen per un possibile ballottaggio presidenziale contro Emmanuel Macron.

Francia fuori dal comando Nato

Fedeli all’immagine di Zemmour, incline alla provocazione, anche le parole d’ordine lanciate dal palco di Villepinte. Ha promesso «Francia fuori dal comando integrato della Nato» e ancora: «Se vinco non sarà un’altra alternanza» politica «ma l’inizio della riconquista del Paese più bello del mondo». Non poteva mancare il tema dell’immigrazione: «L’immigrazione zero diventerà un obiettivo chiaro della nostra politica» ha affermato durante il comizio. Per poi dipingersi come vittima di attacchi incrociati: «Contro di me tutto è permesso, i miei avversari vogliono la mia morte politica. I giornalisti vogliono la mia morte sociale e i jihadisti vogliono la mia morte». Rivolto alla platea Erci Zemmour ha detto: «Tanti errori commessi negli ultimi 40 anni dovrebbero essere corretti. In 15mila avete sfidato l’odio dei media», ha detto, «15.000 francesi determinati a cambiare il corso della storia perché questo Paese ha sofferto così tanto, è stato dimenticato così tanto dai nostri leader».

YouTube vieta il video di Zemmour ai minori

YouTube ha deciso di non ritirare “nell’immediato” il video in cui il polemista di estrema destra francese, Eric Zemmour, annuncia la sua candidatura all’Eliseo per il 2022, rispetto ai problemi legati ai diritti d’autore. Youtube ha invece vietato il video ai minori di 18 anni a causa di immagini ritenute violente. La piattaforma, di proprietà di Google, ha riferito, in particolare, alla France Presse di «non avere la possibilità sulla base del diritto europeo di ritirare nell’immediato questo video per violazione dei diritti d’autore». Una decina di media e società di produzione, tra cui Le Parisien - quotidiano che realizza anche dei filmati - e il distributore cinematografico Gaumont, avevano fatto un esposto per violazione dei diritti d’autore dopo la pubblicazione del video di Zemmour, chiedendo a Youtube di ritirarlo.

Ex leader gilet gialli dà sostegno a Zemmour

Jacline Mouraud, ex leader dei gilet gialli, che aveva annunciato la sua candidatura alle elezioni presidenziali, ha dato il suo sostegno al candidato di estrema destra Eric Zemmour e parteciperà al suo primo comizio elettorale a Villepinte. “La Francia è “in pericolo” e “dobbiamo difenderla”, ha scritto la 54enne bretone su Facebook.

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