Francisi, Fondazione Milano Cortina: «La scelta migliore per il pattinaggio veloce è l’Ovale a Milano»
Parla il responsabile del settore Games operations, secondo cui i locali della Fondazione Fiera Milano, a Rho, rappresentano la scelta più logica dal punto di vista logistico e economico
di Sara Monaci
2' di lettura
In attesa che la Fondazione Milano Cortina 2026 prenda una decisione sull’Ovale di pattinaggio e decida se la gara si svolgerà a Milano o a Torino, i tecnici fanno le loro valutazioni. È indubbio che in questo momento la scelta più accreditata sia quella di Milano, che offre i locali della Fiera di Rho con costi a carico di un privato (la Fondazione Fiera Milano, proprietaria degli edifici), per un ammontare di oltre 20 milioni.
Lo ribadisce Andrea Francisi, manager Games Operations di Milano Cortina 2026: «È pacifico che per la Fondazione Milano Cortina in termini di operatività e anche in termini di budget la soluzione di Milano è quella più vantaggiosa, qui a Milano organizziamo talmente tanti servizi che aggiungere una venue non comporta nulla di grave, andare in un’altra località qualunque essa sia aumenta la complessità e aumenterebbe anche i costi».
Poi aggiunge: «Per sgombrare ogni dubbio, lato Fondazione, per noi la scelta può essere solo ed esclusivamente Milano per tante ragioni, per la natura del progetto, per il titolo del progetto che si chiama Milano Cortina e non in altro modo - ha aggiunto -. Non è vero che la federazione internazionale ha posto un veto assoluto». Francisi ha spiegato che c’è stata una visita presso la Fiera il 3 aprile e «era presente il Cio, la federazione internazionale, i tecnici della Fiera e noi abbiamo invitato tre aziende da Olanda, Germania e Canada che abbiamo contattato per avere un primo livello di informazioni sulla fattibilità di realizzare una pista temporanea all’interno dei padiglioni - ha proseguito -. Dal mio punto di vista l’incontro è stato molto positivo e i tecnici della Fiera sono stati molto esaustivi».
La Fondazione Fiera «ha proposto di fare dei lavori che non sono così complessi come vengono dipinti, la soluzione sarebbe quella di unire due padiglioni eliminando un muro centrale e spostando una serie di colonne, creando lo spazio per poter installare la pista dello speed skatig che è di 400 metri - ha continuato -. I temi sono due, la pista sarebbe temporanea, e poi l’impianto di areazione e di deumidificazione perché il ghiacccio deve essere perfetto, perché qualunque avvallamento potrebbe determinare la caduta degli atleti. Sappiamo che si può fare questo impianto e che con il tempo giusto siamo in grado di poter fornire una pista adeguata». In merito a Torino che si è proposta per ospitare le gare nell’impianto dell’Oval, «non sappiamo lo stato dell’arte di questo impianto».
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