Frankly, la catena italiana di Bubble Tea scommette sulle città universitarie e apre 4 nuovi locali
Superata la pandemia la startup nata a Milano che vende bevande a base di tè, latte e perle di tapioca si espande sul territorio italiano. Prossime tappe Padova, Firenze e Como
di Luisanna Benfatto
3' di lettura
Il primo Frankly italiano, locale di Bubble Tea aperto vicino a piazza Duomo in Via Orefici il 22 dicembre 2016, misura 20 metri quadri. Un bancone dietro al quale lavorano tre giovani che miscelano bevande a base di té, caffè e latte serviti caldi o freddi addizionati con sciroppi e le famose palline di tapioca o frutta. A regolare l'afflusso dei ragazzini in fila, una transenna. Un paio di anni dopo a settembre del 2018 a pochi metri di distanza è apparsa la monumentale Roastery di Starbucks. “A preoccuparci non erano i negozi in Chinatown gestiti dai cinesi per i cinesi dove venivano servite bevande simili alla nostra. L'apertura del gigante americano con la sua offerta di caffè e frappuccini rappresentava una vera minaccia per il nostro punto vendita che poteva avere la stessa clientela e abbiamo temuto di non farcela” racconta uno dei due fondatori della catena, Franco Borgonovo, “invece il fatturato è aumentato del 20% grazie al maggior traffico pedonale nella zona”.
Da allora la catena di té colorati da asporto, che piace molto alla generazione Zeta, ha continuato a espandersi aumentando i punti vendita in città (ora sono 4) e raggiungendo anche Bergamo, Torino e Bologna con formati più grandi che prevedono anche la somministrazione al tavolo e un'offerta dolce e salata. Frankly ora conta 55 dipendenti, un fatturato 1,4 milioni di euro nel 2019, confermato nel 2020 e oltre 1 milione di drink serviti all'anno.
“Il Covid non ha toccato il nostro business basato soprattutto sul take away”, aggiunge Borgonovo creatore del format con la moglie Lati Ting, e possiamo considerarci fortunati. Il nostro pubblico, studenti liceali e universitari, a parte nei due mesi di lockdown non ci ha abbandonato”. La storia a lieto fine di un business internazionale, nato a Taiwan, molto diffuso in Nord America e Canada e trapiantato in Italia, continua la sua strada anche dopo la pandemia. “Siamo partiti con nostre risorse personali, in questi giorni stiamo chiudendo il secondo aumento di capitale attraverso la piattaforma Clubdealonline che prevede investimenti con un taglio minimo di 10mila euro da investitori selezionati” aggiunge Borgonovo, ex manager della società di consulenza Boston Consulting con esperienze di lavoro all'estero. Ad avere l'idea del format Frankly la moglie Lati Ting (nata ad Hong Kong e cresciuta in Canada con studi alla Bocconi) che ha voluto mantenere l'impronta internazionale del Bubble Tea offrendo un prodotto di qualità con un team di persone di oltre 10 nazionalità diverse dove si parla inglese come prima lingua.
Nel futuro della startup il rafforzamento del canale e-commerce, lanciato a novembre scorso, che sta già dando buoni risultati, dove è possibile acquistare e ricevere in tutta Italia alcune delle materie prime utilizzate nei negozi (dal tè nero al matcha fino ai topping di perle di tapioca o le palline alla frutta) oltre a speciali kit per realizzare la bevanda. Nel 2021 è prevista l'apertura di nuovi locali a Milano e in due città a vocazione universitaria, Padova e Firenze e anche Como. “Poi approderemo in Francia e Spagna- conclude Borgonovo- ma per quelli aspettiamo il post pandemia”. Una ricerca di Forbes Business Insight, sul business a livello globale dei Bubble Tea, sembra dargli ragione: il mercato che valeva 2 miliardi di dollari nel 2019 potrebbe raggiungere i 3,3 miliardi nel 2027.
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