Fratelli Carli dà il via al distretto benefit
L’azienda ha riunito la filiera dei fornitori di prodotti finiti, componenti e servizi per fare un passo in più all’insegna della sostenibilità
di Monica Zunino
4' di lettura
Un patto con i fornitori per creare un “distretto benefit”. Fratelli Carli, l’azienda olearia imperiese che dal 1911 vende direttamente al consumatore e consegna a domicilio i propri prodotti in Italia e all’estero ha chiamato a raccolta ieri la filiera dei fornitori di prodotti finiti, componenti (vetreria, etichette scatole) e servizi (dall’It ai trasporti) sia della casa madre che della divisione Mediterranea Cosmetics, per avviare la nuova sfida all’insegna della sostenibilità.
Cinquantatré aziende, dalle multinazionali alle piccole e piccolissime con solo due o tre dipendenti, provenienti da tutta Italia, nella Giornata della bontà, che dal 2015 riunisce ogni anno i fornitori a Imperia, hanno lavorato insieme individuando le azioni da portare avanti e misurare anno dopo anno sotto la nuova insegna. «Da quando è nato, il gruppo dei fornitori - spiega Claudia Carli, brand marketing manager dell’azienda, quarta generazione della famiglia alla guida - aveva innanzitutto l’obiettivo di mettere in luce valori comuni fra le aziende e dare obiettivi di sostenibilità comuni a tutti e monitorarli . Quello che abbiamo fatto negli anni passati è stato chiedere alle imprese di fare analisi ai prodotti che forniscono a Fratelli Carli secondo i quattro principi di sostenibilità (ambientale, sociale, economico ed etico) lungo tutto il ciclo di vita, cioè durante la produzione, la distribuzione, l’utilizzo e anche nel fine vita. Inoltre, siccome siamo B Corp dal 2014, abbiamo chiesto ai fornitori di sottoporsi ad un assessment, compilando un questionario in versione ridotta per le benefit corporation che permette di analizzare la sostenibilità in generale dell’azienda, non limitata ai prodotti che fanno per noi. Quest’anno abbiamo proposto un passo in più: andare a creare un distretto benefit. Quindi lavoreremo insieme su una visione comune per tutti i partecipanti, ispirandoci alle società benefit, andando a individuare le finalità di beneficio comune da raggiungere che impattano sui sei obiettivi di sviluppo sostenibile che avevamo già adottato e cioè: vita sulla terra, consumo e produzione responsabili, salute e benessere, lavoro dignitoso e crescita economica, energia pulita e accessibile, partnership per gli obiettivi».
Fratelli Carli è stata la prima azienda produttiva in Italia a ricevere la certificazione B corp, come impresa capace di dimostrare un impatto positivo non solo sull’ambiente ma anche nei confronti delle risorse umane e di tutti gli stakeholder, e alla fine del 2019 ha cambiato il proprio statuto diventando società benefit, sposando la responsabilità in termini di impatto positivo nei confronti della collettività e del pianeta. Inoltre, nella filiera, sette aziende, negli ultimi anni, sono diventate, a loro volta, B corp o società benefit, ma la scelta è fare rete con tutte le imprese coinvolte che condividano il percorso.
«È un patto fra noi e i fornitori – continua Carli - siamo consapevoli che non sia possibile certificare questo nostro distretto benefit perché, per diventare B Corp, è necessario intraprendere il percorso per ogni singola azienda, ma ci ispiriamo agli stessi principi e siamo convinti di poter contaminare positivamente il gruppo di lavoro. Nel 2021 avevamo già aggiornato il Codice della bontà, un documento che riassume i valori certificati e obiettivi, integrando nuovi kpi (indicatori chiave di prestazione, ndr) per le aziende fornitrici (prendendo in considerazione la percentuale di energia proveniente da fonti rinnovabili, la percentuale di donne tra i collaboratori e il possesso di eventuali certificazioni aziendali o di prodotto) e per i loro prodotti. Ora ispirandoci alle società benefit andremo a dichiarare, all’interno dei nostri codici di bontà e di bellezza, le finalità di beneficio comune del distretto, insieme con tutti i fornitori, indicando come concretizzarle. L’obiettivo è diventare sempre più sostenibili su tutta la catena. Quello che abbiamo visto negli anni è che mettere a fattor comune le competenze aiuta molto e aiuta parlarsi e scambiarsi idee».
La condivisione e il confronto fra grandi e piccoli, anche distanti geograficamente, aveva già portato, ad esempio, a ridurre del 40% l’impatto delle scatole delle specialità alimentari, grazie a piccole novità come l’utilizzo di inchiostro a un solo colore.
Ad oggi, il distretto è impegnato a raggiungere gli obiettivi definiti dal Codice della bontà su due temi fondamentali: la sostenibilità delle fasi produttive delle specialità gastronomiche (coltivazione, risorse, tecnologie e persone) e la riduzione delle quantità di materiali e uso di materiali riciclabili. «Come azienda lavoriamo su cinque pilastri - spiega Carli - uno è quello della filiera, poi le persone, cioè clienti, dipendenti e comunità, energia e risorse, prodotti e materiali, la cultura e le tradizioni mediterranee. Il focus oggi è sul progetto di carbon neutrality, un cantiere nuovo che abbiamo iniziato con la compensazione delle consegne sia in Italia che all'estero». A breve, Fratelli Carli presenterà il terzo report di sostenibilità con le tappe raggiunte e i nuovi traguardi conseguiti in un anno complicato dal punto di vista della gestione aziendale. «Per noi, come per tutte le aziende legate al mondo dell’olio - completa Carli - è stato un anno complicatissimo; la materia prima ha subito un aumento di costi mai visto prima e nel corso dell’anno abbiamo dovuto aumentare considerevolmente i prezzi. Anche la nuova stagione sembra un’annata sfidante per i costi delle materie prime ma continuiamo a focalizzare i nostri sforzi nel fare bene comunque e migliorarci sempre».
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