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Frenata per i ricavi dell’industria

di Luca Orlando

(Rainer Plendl - Fotolia)

2' di lettura

In discesa rispetto al mese precedente, così come nel confronto annuo, tanto in valore che a volume. Per i ricavi dell’industria luglio è un mese negativo, sotto ogni punto di vista. Rispetto a giugno la discesa è dello 0,4% ma in termini tendenziali il calo passa all’1,6%, quarta riduzione mensile consecutiva.

L’energia ha un peso rilevante in questa discesa e per la manifattura, escludendo l’energia dal calcolo c’è un progresso annuo minimo, dello 0,5%.

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Tra i settori sono solo i mezzi di trasporto a mostrare crescite eclatanti (quasi il 40%) ma in crescita sono anche alimentari, tessile, apparati elettrici, macchinari e farmaci. In profondo rosso i settori più energivori, quelli che dopo aver varato forti aumenti ora almeno in parte riducono i listini per la discesa dei valori di gas ed elettricità, dunque chimica, metallurgia e legno-carta. Settori, per la verità, che sono penalizzati anche dal lato della domanda, come evidenziato dagli ultimi dati della produzione industriale.

La frenata dei valori è visibile anche nei volumi, con un calo dell’1,6% rispetto all’anno precedente. Dall’inizio dell’anno i ricavi dell’industria crescono a valore appena dello 0,9% ma in volume si riducono di oltre il 2%.

I dati nel dettaglio

A luglio si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, diminuisca dello 0,4%, in termini congiunturali, risultante da una crescita sul mercato estero (+1,4%) e da una flessione su quello interno (-1,3%). Nel trimestre maggio-luglio 2023 l’indice complessivo è invariato rispetto al trimestre precedente (+0,1% sul mercato interno e -0,2% su quello estero). Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a luglio gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un aumento congiunturale per i beni strumentali (+0,8%) e per l’energia (+3,0%), mentre si rileva un calo per i beni di consumo (-1,1%) e per i beni intermedi (-1,2%).

Corretto per gli effetti di calendario, il fatturato totale scende in termini tendenziali dell’1,6%, sintesi di una diminuzione del 2,6% sul mercato interno e di un incremento dello 0,1% su quello estero. I giorni lavorativi sono stati 21 come a luglio 2022.

Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano marcati incrementi tendenziali per i beni strumentali (+13,3%) e per i beni di consumo (+3,7%), mentre risultano in calo i beni intermedi (-10,3%) e l’energia (-26,6%).

Con riferimento al comparto manufatturiero, i settori che mostrano gli incrementi tendenziali più consistenti sono i mezzi di trasporto (+37,4%) e le industrie alimentari, delle bevande e del tabacco (+5,0%), mentre le maggiori flessioni si riscontrano nel settore del coke e dei prodotti petroliferi raffinati (-26,7%) e nella chimica (-20,0%).

A luglio si stima che l’indice destagionalizzato in volume, relativo al settore manifatturiero, registri un calo in termini congiunturali (-0,9%). Nel trimestre maggio-luglio 2023 l’indice segna un aumento dello 0,8% rispetto al trimestre precedente.

Corretto per gli effetti di calendario, a luglio il fatturato del comparto manifatturiero diminuisce su base annua dell’1,6% in volume (-1,9% in valore).

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