Frieze Master tra arte storica e riscoperte
Qualità e varietà caratterizzano la ‘seconda fiera’. Forte presenza di gallerie e di arte italiana
di Giovanni Gasparini
I punti chiave
6' di lettura
Mentre nella tenda di Frieze London va in scena l’arte contemporanea con le sue mode, la fiera Frieze Master negli stessi giorni dal 11-15 *ottobre si conferma l’oasi di serenità per i collezionisti alla ricerca della storia. Archiviata la rivalità con PAD, fiera nel centro di Londra giustamente focalizzata sul design di altissimo livello e quindi complementare, Master si pone come appuntamento irrinunciabile della seconda metà dell’anno, almeno finché Parigi non sviluppi un progetto simile.
Nonostante il target di Master sia più maturo e riflessivo, la fiera è stata spesso visibilmente affollata, almeno per chi è abituato ai fasti di Tefaf Maastricht cui si ispira. Gli oggetti proposti spaziano da fossili con decine di milioni di anni, come il minaccioso scheletro di giovane T-Rex in vendita da una richiesta di 20 milioni di £, a opere del XX secolo di artisti già affermati e riscoperte, da ogni angolo del pianeta Terra inclusa Australia, allo Spazio delle fotografie della NASA: migliaia di storie pronte per essere evocate da oggetti che partono da poche migliaia a decine di milioni di euro.
Organizzare razionalmente questo insieme è futile quanto inutile, tuttavia è possibile far emergere alcuni trend. Tutti i prezzi di seguito indicano le richieste da parte delle gallerie, soggetti a trattativa ed eventuali tasse e costi.
Arte italiana del dopoguerra
In primo luogo, una forte presenza dell’arte italiana ben rappresentata da gallerie internazionali, ad iniziare dalla storica Tornabuoni che propone diverse opere di Boetti, da una ‘Mappa’ multimilionaria ai più abbordabili arazzi e lavori su carta, ma è un grande lavoro di Fontana che trova una nuova casa da un prezzo attorno a 2,5 milioni di euro, grazie alla dimensione monumentale della tela con buchi su fondo oro frutto di una cooperazione con Jef Verheyen nel 1962. I lavori di Alighiero Boetti sono proposti da diverse gallerie fra cui Ben Brown e la milanese/londinese Cardi, con un opera della serie degli aerei del 1988, oltre a una composizione di Scheggi rossa del 1963 accanto ad una grande tela di Bonalumi nera del 1973, con prezzi fra 200-350mila €. I lavori di Fontana della serie dei ‘tagli’ sono una presenza costante in diversi stand: da Robilant+Voena campeggia una tela a due tagli blu intenso molto elegante e più rara dei ‘soliti’ ma sempre ricercati lavori su tela rossa, esposti anche da Nahmad e Mazzoleni, a prezzi milionari come oramai d’abitudine. La galleria torinese propone una collaborazione con la galleria coreana Kukje e si trova al centro dell’attenzione grazie all’exploit in asta da Christie’s di Salvo, esposto con due lavori prezzati attorno a 180-280mila $. Kukje mostra diverse opere monocromatiche di Park Seo-Bo, deceduto a 92 anni proprio durante la fiera, con due grandi tele nere al prezzo richiesto di 670mila $.
Due artisti italiani godono di una personale in fiera da altrettante gallerie: la Galleria Federico Vavassori propone opere di Gianni Piacentino, mentre Tommaso Calabro ormai un veterano della fiera presenta Pietro Consagra e le sue sculture metalliche insieme a tele, con grande impatto visivo grazie ai colori sgargianti, tuttora a prezzi tutto sommato abbordabili nelle decine di migliaia di euro per gli esemplari unici e sotto la decina per i multipli. Desta vivo interesse la scelta di tre artiste ‘riscoperte’: la galleria milanese M77 presenta una mini-retrospettiva dei lavori in tecnica mista di Maria Lai, mentre la partnership fra due gallerie, Ciaccia Levi basata a Milano e Parigi, e la genovese Galleria Martini & Ronchetti, accende i riflettori sull’umanità della fotografa Lisetta Carmi,supportata anche da una interessante ed intima mostra presso la Estorick Collection, uno dei piccoli musei più interessanti a Londra ed in Europa. Le foto allora scandalose della serie ‘I travestiti’ degli anni ‘70 sono proposte a 8mila euro in stampa in bianco e nero, mentre quelle in edizione di 6 ristampate a colori nel 2017, poiché vittima della censura di quaranta anni prima, sono proposte attorno a 12-15mila euro.
L’anglo/italiana Richard Saltoun con base anche a Roma presenta con successo l’artista barese Franca Maranò vendendo una decina di lavori con prezzi che variano da 12-25mila € per i dipinti, fino a 120mila € per una grande composizione in ceramica rossa.
Le riscoperte internazionali del Dopoguerra
A cavallo fra Italia e mondo dell’arte internazionale, la galleria Luxembourg pone l’attenzione su Katsumi Nakai, giapponese trapiantatosi in Italia per buona parte della sua vita, già protagonista della vita artistica milanese fra gli anni ‘60 e ‘90. Le sue opere giocose e colorate, a cavallo fra pittura e scultura da parete, trovano compratori a prezzi che partono attorno a 15mila € per le opere su carta per superare il centinaio di migliaia di euro per le opere maggiori in tela e supporti di legno.
Diverse gallerie offrono la ribalta ad un solo artista, permettendo di apprezzarne gli sviluppi anziché rincorrere gli appetiti dei compratori con una moltitudine di nomi di rilievo. All’ingresso fa bella mostra Gagosian che presenta un’ampia selezione di lavori su carta di Franz West attorno a 50mila €, mente le tele richiedono fra 100-150mila € e una grande scultura è prezzata 700mila €. La decana Castelli dà spazio a Richard Pettibone con una serie di opere di piccola taglia vendute per la maggior parte attorno a 80-100mila €, ben riconoscibili poiché ri-edizioni in scala di opere famose della pop art come Warhol e Stella, ma anche Mondrian e Brancusi. Galleria Continua mette in mostra opere degli anni ‘90 di Ai Wei Wei, uno dei pochi artisti viventi a Master: si tratta della famosa serie del 1995 che fa riflettere sulle politiche di conservazione della cultura del passato e sul suo uso politico, con un trittico fotografico che testimonia la distruzione di un vaso cinese antico da parte dell’allora giovanissimo artista, in vendita a 180mila € (ed 8), nonché una vetrina che contiene i cocci del vaso per 210mila €.
Altro artista vivente in mostra dalla newyorkese Jack Shainman è il maestro ghanese El Anatsui con diversi lavori che vanno dagli anni ‘80 in listelli di legno proposti a 90-180mila $, fino a due recenti lavori capsule di metallo dai prezzi milionari, passando per un opera di primo mercato del 2023 in legno e metallo a 800mila $. El Anatsui gode di un forte mercato in asta e ha appena occupato la Turbine Hall di Tate Modern con tre opere monumentali di grande complessità ed impatto. Ma la galleria che sembra aver venduto più di ogni altra è D’Lan con sedi a Melbourne e New York, grazie a Emily Kam Kngwarry, artista nativa australiana: risultano vendute sette delle grandi tele colorate sulle nove proposte, anche ad istituzioni e con prezzi fra 300-800mila $. Sempre interessante la ricerca della The Gallery of Everything, con una personale della non-artista Judith Scott i cui oggetti inglobati in matasse tessili sono proposti a 45-200mila £.
Fra le gallerie che propongono una selezione di artisti, spicca come d’abitudine Axel Vervoordt con una elegante proposta di lavori Gutai a partire da una grande tela di Kazuo Shiraga appena sotto i 3 milioni di $, insieme a lavori storici del gruppo Zero come Günther Uecher e un elegante e milionario monocromo di Yves Klein nel caratteristico colore IKB.
Sempre interessante la collaborazione fra la pittura classica di Moretti ed il contemporaneo di Hauser & Wirth, accomunate anche da una prossimità di gallerie nel Principato di Monaco. L’ingresso della fiera attrae lo sguardo sulla combinazione fra una grande tela di Philip Guston, artista celebrato con una retrospettiva appena aperta a Tate, e un terzetto di vedute veneziane di Canaletto, per una combinazione multimilionaria attraverso i secoli.
Oggetti da collezione
Uno dei punti di forza di Master è la varietà e lo stupore garantiti anche da manufatti ed oggetti insoliti. Certamente il dinosauro multimilionario che fa bella mostra da David Aaron fa parte di questo ambito, così come la proposta di ArtAncient London di una ‘scultura’ in sale creata dalla natura milioni di anni fa, opera astratta che si fa fatica credere non abbia richiesto intervento umano, proposta a 1,2 milioni di £, ma anche una collezione di 77 asce di pietra primitive, prime opere dei nostri antenati, di cui solo quattro rimaste invendute grazie anche ai prezzi contenuti fra 2-8mila £ per la maggiori parte, con picchi di oltre 100mila £ per le più grandi.
Tornando alle produzioni artistiche prodotte dalla mano dell’uomo, si nota una buona presenza di opere tradizionali asiatiche, fra cui una serie di lavori giapponesi dalla galleria Shibunkaku di Kyoto e dalla Thomsen Gallery di New York, la cui elegante presentazione offre diverse scatole laccate fra 20-80mila $, e due paraventi di diverse epoche e dimensioni attorno a 250mila $. Non mancano i lavori su carta, stampe o libri, fra cui spicca la rarissima collezione di 19 mappe di William B. Ginsberg, grandi e rare testimonianze storiche di 500 anni di esportazioni, vendute in blocca a 5 milioni di £ da Daniel Crouch, specialista londinese del settore.
In un epoca in cui il collezionismo è sempre più eclettico, Frieze Master si colloca al centro di questo fenomeno con una proposta interessante e aperta alla curiosità, anche quando le gallerie sono spinte a compiere scelte tradizionali davanti alle incertezze del mercato.
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