Friuli: ritrovato il cadavere di Giulia Cecchettin. Meloni: notizia straziante. Schlein: una legge per agire nelle scuole
Il ritrovamento dopo l’iscrizione dell’ex compagno nel registro degli indagati per tentato omicidio. La decisione degli inquirenti dopo il rinvenimento di un video in cui l’uomo aggredisce la giovane donna
I punti chiave
4' di lettura
Il corpo di Giulia Cecchettin è stato trovato nella mattinata di oggi 18 novembre dai vigili del fuoco nella zona di Barcis, in provincia di Pordenone. La giovane risultava scomparsa da una settimana assieme all’ex fidanzato Filippo Turetta. Il corpo è stato recuperato in un canalone che si trova tra la zona del lago di Barcis e Piancavallo.
Il corpo lasciato cadere per 50 metri
Secondo la ricostruzione fatta dalle forze dell'ordine, Filippo Turetta ha abbandonato Giulia al bordo della strada e l'ha lasciata rotolare lungo un dirupo per una cinquantina di metri, fino a quando il corpo si è fermato in un canalone. La strada dove è stata trovata Giulia nel periodo invernale viene chiusa fino al 15 aprile, perché impraticabile. Circostanza che, viene fatto notare, non è detto che il giovane sapesse. Il corpo è stato trovato da un'unità cinofila della Protezione civile ed è ancora sul posto per consentire ai Carabinieri del Ris di ultimare i rilievi.
Soltanto grazie a una serie di eventi fortuiti il corpo di Giulia è stato trovato oggi: la telecamera all'ingresso di Piancavallo è rimasta in manutenzione per 4 giorni ma ha comunque registrato i transiti, trasmettendoli al sistema operativo una volta riaccesa e facendo così scattare l'allarme. Se non lo avesse fatto è probabile che il corpo, qualora si fosse conservato sotto la neve, sarebbe stato eventualmente trovato ad aprile, quando cioè sarebbe stata riaperta la strada che viene interdetta al traffico nel periodo invernale. A trovare Giulia è stato un cane della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, che l'ha individuata sotto il piano stradale in una zona così impervia che per recuperare il corpo sarà necessario l'intervento di una squadra speleo-alpino-fluviale di Pordenone.
Giulia Cecchettin è stata uccisa da svariate coltellate che l’hanno colpita alla testa e al collo. E’ quanto emerso dall’ispezione cadaverica esterna svolta fino a pochi minuti fa dal medico legale Antonello Cirnelli, alla presenza del sostituito procuratore di Pordenone Andrea Del Missier.
Meloni: notizia straziante, sia fatta piena luce
La notizia del ritrovamento del cadavere è stata commentata dalla premier Giorgia Meloni con un post su Facebook. «Ho seguito con apprensione gli aggiornamenti sul caso e, fino alla fine, ho sperato in un epilogo diverso. Il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia è una notizia straziante. Ci stringiamo al dolore dei suoi familiari e di tutti i suoi cari. Mi auguro sia fatta presto piena luce su questo dramma inconcepibile. Riposa in pace».
L’iscrizione dell’ex fidanzato nel registro degli indagati
Tornando agli ultimi sviluppi della vicenda, il ritrovamento del corpo della giovane donna arriva dopo la svolta delle ultime ore con l’iscrizione nel registro degli indagati dell’ex fidanzato della studentessa di Vigonovo, accusato di tentato omicidio. A far scattare l’iscrizione è stato un video, breve e terribile, ripreso sabato notte nella zona industriale di Fossò nel quale si vede Turetta colpire a mani nude Giulia, mentre i due litigano in auto. Poi la ragazza che tenta di scappare, lui che la rincorre, la colpisce ancora, fino a farla stramazzare a terra. Immagini terribili che mostrano infine Giulia sanguinante, caricata a forza da Filippo nella sua Fiat Punto nera, che poi si dilegua nella notte.
La Punto nera di Filippo Turetta è stata localizzata in Austria nella giornata di domenica 12 novembre e non in quella di mercoledì 15: è quanto precisano fonti investigative sottolineando che l’auto è stata immortalata dai sistemi di controllo stradale non solo a Lienz, nel Tirolo orientale, ma anche in Carinzia. Non ci sarebbero invece, per il momento, elementi che provino il suo ritorno in Italia.
Le perquisizioni nella casa della famiglia Turretta
Elementi sufficienti alla procura di Venezia per iscrivere Turetta nel registro delle indagini, disporre una perquisizione, effettuata nei giorni scorsi dai carabinieri per 3 ore e mezza nella casa della famiglia del giovane, a Torreglia, in provincia di Padova, e diramare un avviso di ricerca anche a livello internazionale. Il fascicolo, aperto inizialmente per scomparsa di persona, si è tramutato dunque in un’inchiesta per tentato omicidio, aggravato perché commesso dal sospettato verso una ragazza con la quale aveva un legame affettivo.
Il video delle violenze
Il filmato riprende inizialmente una colluttazione tra i due giovani e la telecamera è esattamente di fronte al marciapiede di via V Strada, dove erano state repertate macchie di sangue e tracce di capelli: Giulia viene ferita, perde sangue, cerca aiuto, gridando “mi fai male”. La Fiat si sposta a quel punto in un’area adiacente a quella della prima aggressione; la ragazza tenta di fuggire dall’auto, ma viene raggiunta ancora da Filippo, che la colpisce di spalle e la fa stramazzare sull’asfalto. Per i magistrati “atti diretti a cagionare la morte” della 22enne, “colpita nuovamente al fine di evitare che la stessa fuggisse”. La vittima è a terra, sanguinante, appare inerme. Gli ultimi frame mostrano l’indagato che la carica a forza sulla Fiat Punto nera, e si dilegua nella notte.
I genitori di Filippo: “Consegnati e spiega cosa è successo”
“Filippo, consegnati alle forze dell'ordine, così puoi spiegare cos'è successo”. È il messaggio che la famiglia Turetta ha fatto lanciare attraverso il legale, Emanuele Compagno, al figlio in fuga da 7 giorni, ora accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin. “Quando ho detto ai Turetta del ritrovamento del corpo di Giulia gli è crollato loro il mondo addosso ” ha aggiunto l'avvocato sottolineando che i familiari hanno espresso vicinanza alla famiglia di Giulia. “Sono molto scossi e provati. È un dramma che non si aspettavano, non avrebbero mai immaginato queste accuse nei confronti del figlio”.
Schlein a Meloni, una legge per agire nelle scuole
«Nei mesi scorsi e anche negli ultimi giorni, dopo le parole di Paola Cortellesi, mi sono rivolta alla Presidente del Consiglio Meloni, e pure oggi dico: almeno sul contrasto a questa mattanza di donne e di ragazze, lasciamo da parte lo scontro politico e proviamo a far fare un passo avanti al Paese». Lo dice la segretaria del Pd Elly Schlein. «Non basta la repressione se non si fa prevenzione. Approviamo subito in Parlamento una legge che introduca l’educazione al rispetto e all’affettività in tutte le scuole d’Italia. Mi rivolgo anche alle altre forze politiche, la politica su questo non si riduca a dichiarazioni e riti ripetuti».
loading...