Frontiera Videoarte
Esposizioni, open call le immagini in movimento e la videoarte alimentano la scena artistica italiana nelle istituzioni pubbliche e private
di Maria Adelaide Marchesoni
I punti chiave
4' di lettura
Le immagini in movimento e la videoarte sono protagoniste di alcune manifestazioni che si stanno svolgendo o sono in programma prossimamente sul territorio italiano. A sostenere e promuovere questo linguaggio artistico la Direzione Generale Creatività̀ Contemporanea del Ministero della Cultura che ha avviato, sin dalla sua istituzione nel 2019, una serie di iniziative volte a valorizzare la videoarte e il film d'artista oltre a mappare con il progetto Archivi della video arte e dei film d'artista i fondi di opere e documentazioni in video e pellicola dal 1965 a oggi, conservati in istituzioni pubbliche e private dell'intero territorio nazionale, i cui dati confluiscono nella piattaforma online VARIA - Video Arte in Italia, promossa dalla DGCC insieme alle Università̀ di Torino, Milano-Bicocca, Udine e Sapienza di Roma, con la collaborazione dell'ICCD.
Non solo promozione ma anche sostegno diretto alla produzione da parte della Direzione Generale con particolare attenzione alle giovani generazioni. Tra queste Museo chiama artista, in collaborazione con AMACI, che ha prodotto alcuni dei lavori video più̀ interessanti degli ultimi anni, e l'Italian Council e il PAC - Piano per l'Arte Contemporanea, che oggi finanziano progetti artistici ambiziosi, permettendo a molti autori e molte autrici di video e film d'artista di cimentarsi in progetti competitivi a livello internazionale, presenti in importanti rassegne nel mondo.
La videoarte in Italia dalla fine degli anni Sessanta ad oggi
Alla promozione di questo linguaggio la mostra Il video rende felici. Videoarte in Italia a cura di Valentina Valentini, a Roma fino al 4 settembre. Titolo preso da una citazione di Nam June Paik (1932-2006), artista coreano trapiantato negli Usa, uno dei padri fondatori della videoarte, l'esposizione si articola in due spazi, Palazzo delle Esposizioni e Galleria d'Arte Moderna e propone la produzione di videoarte e cinema d'artista in Italia dalla fine degli anni Sessanta al nuovo secolo. Oltre alle 19 installazioni si aggiungono più di 300 opere raccolte all'interno di rassegne dedicate, per un totale di oltre 100 artiste e artisti coinvolti. Tra gli artisti in mostra, non poteva mancare Studio Azzurro, con Coro, 1995, un'opera della serie “ambiente sensibile”, Marinella Pirelli (1925-2009) una delle poche artiste italiane che hanno lavorato nel cinema sperimentale. Le sue opere che hanno sviluppato tematiche legate al corpo, allo sguardo e al rapporto con l’apparato cinematografico/evento di proiezione oggi sono raccolte nell'archivio costituito dalla famiglia (da Richard Saltoun le sue opere hanno un range di prezzo compreso tra 20 e 50 mila euro). Appartiene a una generazione diversa Elisa Giardina Papa, attualmente nella mostra «Il latte dei Sogni» curata da Cecilia Alemanni la Biennale di Venezia, presente con «Technologies of Care» prima opera di una trilogia sulle nuove forme di lavoro precario nell'epoca del capitalismo digitale e sul loro rapporto con le emozioni. Accanto alla video installazione, «No More Sleep No More», 2016 di Danilo Correale, «Western Round Table» dell'artista Rosa Barba e «Transient #E_001-04_4ch», dalla serie «Transient – Impermanent Paintings», 2020 di Quayola la cui sperimentazione in quest'opera si estende al suono attraverso sistemi generativi non convenzionali ma che attraverso un software sviluppato ad hoc permette di interconnettere immagini e suono.
Open Call VISIO e Schermo dell’arte
Tra le iniziative dedicati alle Moving Images anche un'open call quella di VISIO-European Programme on Artists' Moving Images rivolta a giovani artisti italiani ed europei che lavorano con le immagini in movimento che quest'anno compie undici anni e per l'occasione ha deciso di ampliare il progetto introducendo VISIO Production Fund, un fondo di produzione del valore di 40.000 euro realizzato in partnership con Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci (Prato), Fondazione In Between Art Film (Roma), FRAC Bretagne (Rennes) e Seven Gravity Collection, un gruppo di collezionisti italiani con focus sulla videoarte. Ideato e curato da Leonardo Bigazzi VISIO è promosso nell'ambito di un'altra importante manifestazione dedicata alle immagini in movimento, Lo Schermo dell'arte – Festival di cinema e arte contemporanea, giunto alla 15ª edizione che si svolgerà a Firenze dal 15 al 20 novembre 2022
Il bando VISIO
Per partecipare all'open call (scadenza 9 settembre da inviare a visio@schermodellarte.org) occorre presentare un progetto per un'opera video originale ancora nelle prime fasi di sviluppo. Il bando non presenta limitazioni di durata e/o formato dell'opera proposta (monocanali, installazioni multicanali, VR, augmented reality ecc.) e sono ammesse co-produzioni con musei, festival, società di produzione o altre istituzioni internazionali. Dai progetti che saranno inviati Leonardo Bigazzi selezionerà otto artisti che saranno invitati a Firenze dal 15 – 20 novembre 2022 per sviluppare i progetti con il team di VISIO. Le mentori di questa edizione sono Sophie Cavoulacos, curatore associato, MoMA (New York) e Valentine Umansky, curatore Tate Modern (Londra). Inoltre gli artisti incontreranno anche i rappresentanti delle istituzioni partner del progetto con cui i film vincitori saranno co-prodotti: Diego Bergamaschi, collezionista Seven Gravity Collection; Etienne Bernard, direttore FRAC Bretagne (Rennes); Stefano Collicelli Cagol, direttore Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci (Prato); Alessandro Rabottini, direttore artistico Fondazione In Between Art Film (Roma). I progetti vincitori saranno quattro e riceveranno 10.000 euro ciascuno e saranno selezionati entro il 16 dicembre 2022 da Leonardo Bigazzi in dialogo con i partner istituzionali. Un'edizione d'artista dell'opera prodotta entrerà a far parte della collezione permanente dell'istituzione co-produttrice.
Penumbra, Venezia
Tra le mostre più interessanti che è possibile vedere a Venezia, fino al 27 novembre «Penumbra», realizzata dalla Fondazione In Between Art Film fondata da Beatrice Bulgari che dal 2019 promuove la cultura delle immagini in movimento insieme ad Alessandro Rabottini e Leonardo Bigazzi, rispettivamente Direttore Artistico e Curatore della Fondazione. La mostra collettiva, la prima realizzata dalla Fondazione, realizzata nel complesso dell'Ospedaletto e della Chiesa di Santa Maria dei Derelitti, ha presentato otto nuove installazioni video commissionate agli artisti Karimah Ashadu (1985, Regno Unito), Jonathas de Andrade (1982, Brasile), Aziz Hazara (1992, Afghanistan), He Xiangyu (1986, Cina), Masbedo (Nicolò Massazza, 1973 e Iacopo Bedogni, 1970, Italia), James Richards (1983, Regno Unito), Emilija Škarnulytė (1987, Lituania) e Ana Vaz (1986, Brasile), e prodotte dalla Fondazione In Between Art Film. «Penumbra» è accompagnata da Vanishing Points, un programma pubblico di incontri interdisciplinari a cura di Bianca Stoppani e Paola Ugolini che coinvolge gli artisti presenti in mostra ed espandere il dibattito intorno alle loro pratiche attraverso conversazioni con curatori e intellettuali internazionali.
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