Fuga dati da Facebook: esposti 267 mln di utenti, online anche password e numeri di telefono
Nuovo caso di esposizione di dati personali degli utenti Facebook. La società di sicurezza Comparitech ha individuato un database contenente informazioni personali di milioni di utenti, incluse password e numeri di telefono. Le informazioni sono rimaste online per due settimane
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Nuova fuga dei dati personali degli utenti di Facebook, il colosso social fondato da Mark Zuckerberg. La società di sicurezza Comparitech, secondo le notizie diffuse sul suo sito, avrebbe individuato un database contenente dati personali di 267 milioni di utenti del social network. La mole di informazioni personali poteva essere consultata liberamente in rete, senza necessità di inserire password. Il database è rimasto online per circa due settimane, dal 4 al 19 dicembre, ed è risultato scaricabile anche tramite un forum hacker.
Tra i dati diffusi anche password e numero di telefono
Secondo Comparitech i dati potrebbero essere stati estrapolati dalla piattaforma legata gli sviluppatori di applicazioni (Api). Oppure attraverso una operazione di 'scraping', una tecnica di estrazione dei dati da un sito usando appositi software. Nell'archivio erano contenute informazioni come lo «user ID» che identifica l'utente, nome e numero di telefono. Il database è rimasto online per circa due settimane fino a che il provider che lo ospitava non ha deciso di rimuoverlo, a seguito della segnalazione da parte dei ricercatori.
Oltre al complesso scandalo Cambridge Analytica, non è la prima volta che i dati di milioni di utenti di Facebook vengono divulgati in rete. Lo scorso settembre, un ricercatore ha scoperto un database ancora più grande di questo: 419 milioni di dati collegati agli account del social network.
Il 2018 è stato l’annus horribilis per la multinazionale californiana, finita sotto torchio per la compravendita di informazioni sensibili sugli utenti e l’accusa di aver favorito la proliferazione di fake news a scopo propagandistico. Il titolo ne ha risentito, accusando tracolli di valore a ridosso dei principali scandali. I guai sono proseguiti nel 2019, non solo sul fronte della privacy. Le authority Usa stanno preparando un’ingiunzione antitrust contro l’azienda per l’integrazione effettuata fra le piattaforme Messenger, Instagram e Whatsapp.
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