Cinque viaggi poetici per San Valentino
Fuga romantica a Marrakech tra riad, giardini e massaggi
“È un cuore che palpita o è la terra che si spazientisce? Il desiderio si è disteso nel letto del fiume lontano. Corpo d'amore, brace di luce…”. Da Stelle velate. Poesie 1966-1995, Tahar Ben Jelloun
Le Medina orlata e protetta dalle sua mura delicate e forti in fango e argilla sembra un nido segreto, dentro la quale a loro volta sono celati i riad, alcove architettoniche nascoste alla vista da antichi portoni in legno borchiati di ferro: tutti merlettati, oggi sono stati trasformati in dimore dal raffinato ed elegante design. All'orizzonte si stagliano i Monti dell'Atlante con le piste in terra battuta da percorrere in jeep, le rose del deserto e gli altri minerali spuntano luccicanti dal terreno, oasi verdeggianti e mirabolanti appaiono all'improvviso. Ecco che Marrakech irradia tutto il proprio fascino romantico: al Riad Nashira & Spa marmi, legni intarsiati, tessuti, pietre sono stati lavorati dagli artigiani sino a cesellare ambienti in cui abbandonarsi al piacere dei sensi. Tra il profumo delle rose della Valle del Dades, ci si lascia massaggiare in coppia, spiluccando datteri. Sui corpi, strofinati col sapone nero, viene spalmato l'olio di argan. Al pomeriggio, si va in visita al Jardin Secret musicato dagli uccelli per un te alla menta all'ombra dei suoi padiglioni, e poi ci si intrufola negli atelier, si contrattano unguenti e pottery, sino a trovarsi intrappolati come d’incanto in quell'alveare di umanità che è Piazza Jamaa el Fna.