Le Borse tornano a sperare in una Fed "colomba", Milano chiude a +1,2%
Con l'aumento superiore alle attese delle richiese di sussidi di disoccupazione negli Usa si punta a una banca centrale più prudente sui tassi. Preoccupa l'aumento dei casi Covid in Cina. Dollaro e petrolio in calo. Lo spread scende a 208 punti
di Paolo Paronetto
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3' di lettura
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - L'aumento superiore alle attese delle richieste di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti, che spinge gli investitori a sperare in un atteggiamento più prudente della Fed sui tassi di interesse, ha dato spunto alle Borse europee per chiudere in buon rialzo la penultima seduta dell'anno. I trader cercano anche di fare buoni affari comprando i titoli più penalizzati nell'ultimo periodo ribilanciando i portafogli in vista delle festività di Capodanno, pur senza dimenticare la cautela suggerita dall'allarme Covid in Cina e dalle potenziali nuove restrizioni allo studio di molti Paesi per limitare i contagi. A Piazza Affari, sollevata dall'approvazione della Legge di Bilancio, il FTSE MIB ha così terminato la giornata in rialzo dell'1,2%. Tra principali titoli milanesi è tornata a salire Saipem dopo la battuta d'arresto della vigilia. Bene anche Diasorin, che approfitta della prospettiva di un ritorno all'uso su vasta scala dei tamponi antigenici per i viaggiatori provenienti dalla Cina. In rialzo Telecom Italia dopo che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ribadito la volontà del Governo di arrivare ad assumere il controllo della rete e di mantenere i livelli occupazionali, mentre è rimasta in coda al listino Unicredit.
A Milano bene Diasorin e St, occhi su Tim
A Piazza Affari ben impostate le Diasorin, visto che la società potrebbe beneficiare delle misure adottate per i viaggiatori provenienti dalla Cina, ai quali sono imposti tamponi. Sono in rialzo anche le Stmicroelectronics insieme a tutto il settore tech, mentre sono rimase in coda al paniere le banche. In recupero le utility, dopo la debolezza della vigilia e un avvio ancora in calo. Enel è sotto la lente, mentre continuano a circolare rumor sui nomi che guideranno l'azienda. Secondo indiscrezioni con grande probabilità l'attuale a.d., Francesco Starace, uscirà e tra i possibili candidati a subentrare al suo posto circolano i nomi di Matteo Del Fante, numero uno di Poste Italiane, Francesco Venturini, ceo di Enel X, e di Stefano Antonio Donnarumma, a.d. di Terna. Infine è scattata al rialzo Telecom Italia, nel giorno dell'incontro tra stekeholder e governo per trovare una soluzione alla rete. Tuttavia le posizioni tra i principali azionisti, Cdp e Vivendi, sono lontane. Nel resto d'Europa sono sotto pressione le compagnie aeree, con Lufthansa che a Francoforte ha perso oltre il 3 per cento.
Spread in calo a 208 punti base
Sull'obbligazionario, seduta positiva per i titoli di Stato scambiati sul secondario telematico Mts. I corsi sono risultati tutti in progresso e i decennali italiani hanno sovraperformato rispetto agli altri titoli sovrani "core" dell'eurozona con la conseguenza che lo spread con i Bund è tornato a restringersi. Nel finale il differenziale tra il BTp benchmark decennale italiano e il pari scadenza tedesco è indicato a 208 punti base dai 213 punti dell'avvio (214 punti al closing della vigilia). Il rendimento del BTp decennale benchmark cala così al 4,53% (4,63% in avvio e 4,64% nel finale di mercoledì).
Scendono dollaro e petrolio, gas in rialzo
Sul mercato valutario, l’euro passa di mano a 1,0665 dollari da 1,0619 ieri in chiusura e a 142,19 yen (da 142,52). Il dollaro perde quota anche nei confronti della divisa giapponese a 133,34 (134,23). Il petrolio ha perso quota risentendo del timore che la nuova ondata Covid in Cina possa pesare sulla domanda di energia nonché dell'aumento a sorpresa delle riserve Usa: il future febbraio sul Wti cede il 2,09% a 77,31 dollari al barile, mentre i contratti sul Brent sono in calo dell'1,72% a 81,83 dollari. In lieve rialzo il prezzo del gas naturale: sulla piattaforma Ttf di Amsterdam segna +3,2% a 84 euro per megawattora.
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